Capitolo 2

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CAPITOLO 2.

Jacob entrò nello spogliatoio trovandolo deserto.

Aprì il suo armadietto inserendo la combinazione ed iniziò a vestirsi indossando la divisa della squadra. Prese poi un asciugamano ed una bottiglietta d'acqua ritornando poco dopo sul campo.

Attese infine che i suoi compagni raggiungessero il campo ed una volta che si furono riuniti Jacob si rivolse al capitano della squadra: «Matthew, cos'è questa storia delle riprese?»

«Non ve l'abbiamo detto, ma oggi faremo un amichevole contro i BlackDragon e l'allenatore ha pensato fosse il caso si riprendere il tutto» rispose Matt senza giri di parole.

Jacob era un po' preoccupato perchè era proprio nell'ultima partita che aveva giocato contro di loro che si era infortunato e strinse i pugni dicendo: «Non potevate dirlo prima? Mi sarei preparato psicologicamente...»

«Taci idiota!» disse Erik freddamente.

«Zitto tu!» sbottò lui allontanandosi poi dalla squadra per calmarsi un attimo.

L'allenatore aveva capito bene cosa stesse succedendo e disse: «Per ora iniziate il riscaldamento. I ragazzi dei BlackDragons arriveranno presto»

La squadra iniziò a fare riscaldamento, Jacob era piuttosto silenzioso e pallido, l'avevano notato in pochi e la cosa fece sorgere loro il dubbio che in quella partita amichevole non sarebbe riuscito a giocare.

Poco dopo la squadra avversaria entrò in campo.

Tutti si fermarono ed il capitano del BlackDragon s'avvicinò a loro: «Erik, Jacob, da quanto tempo! Come vanno le cose qui?»

«Sebastian...» disse semplicemente Jacob senza aggiungere altro per poi allontanarsi da loro.

Erik perplesso da quella reazione lo seguì con lo sguardo: «Mi sa che non l'ha presa bene dopo quello che è successo nell'ultima partita»

Sebastian s'avvicinò a lui e gli domandò: «Come va la schiena?»

«Mi sono ripreso bene» continuò a fare un po' di riscaldamento.

«Sono contento che tu stia bene» disse semplicemente lui. Erik s'avvicinò a loro e disse freddamente: «Termina il tuo allenamento idiota»

«Scommetto che quando ero in ospedale speravi che non tornassi...» la voce gli tremò per un attimo solo.

Sebastian accorgendosi di quello che Erik sembrava non vedere disse: «Jacob, come sono le vostre matricole quest'anno?»

«Sono rientrato in campo da poco più di due mesi, ma direi che le matricole di quest'anno se la cavano bene» rispose lui ringraziandolo mentalmente per aver interrotto quella discussione: «Tu invece sei diventato il capitano della squadra vedo»

«Esatto, anche le nostre matricole non sono male, ma una è molto più brava delle altre sono certo che la sfida contro di lei ti stimolerà parecchio» rispose lui gli indicò un ragazzino di appena sedici anni che si allenava con gli altri.

Erik curioso quanto Jacob guardò il ragazzino perplesso.

«Il fatto che sia muscoloso non vuol dire che sia anche bravo» constatò Jacob.

«Per una volta sono d'accordo con lui» borbottò Erik.

Sebastian li osservò per un attimo curioso: «L'anno scorso stavate sempre a litigare ed adesso siete d'accordo su qualcosa. Per caso dovrei sapere qualcosa?» chiese malizioso.

«Parla quello che si pettina in modo strano...» sbuffò Jacob stirando leggermente i muscoli della schiena per poi aggiungere: «Ed io con lui non mi comporto in modo strano»

Amare un vampiroWhere stories live. Discover now