Vidi Riccardo annuire e mormorare un capisco sottovoce. All'altro lato del tavolo Fabrizio, Simone e Federica stavano ridendo persi in un discorso tutto loro. Probabilmente avevo colto alcune parole della loro discussione, ma ero troppo occupata a rispondere a Riccardo per registrarle.
Mi trascinarono in altri discorsi riguardanti lo sport, le amicizie e le relazioni. Finsi, come ero abituata, di essere presente, di essere interessata a ognuna di quelle discussioni, ma la mia mente continuava a restare ancorata a quelle rivelazioni.
Perché continuavo a parlare di certe cose? Era tutto più semplice quando le persone non sapevano di quella mia abitudine. Era facile non preoccuparsi delle proprie reazioni quando nessuno era al corrente di quel piccolo particolare.
Come quel giorno... eppure dopo averne parlato, oltre a non riuscire a pensare ad altro, non riuscivo a smettere di controllare ogni mio gesto. Persino quando chiesi il caffé non riuscii a farlo come avrei fatto di solito. Diventavo un disastro, e la cosa più brutta era che non riuscivo a impedirlo.
《Potresti farmi avere una seconda bustina di zucchero?》 Domandai al cameriere.
Simone alzò un sopracciglio e commentò: 《 Guarda che di solito si beve il caffè con lo zucchero, non si mangia lo zucchero col caffé》
Replicai con una smorfia, facendo cadere anche il contenuto della seconda bustina nella tazzina.
《Devo pur mantenere la mia reputazione di ragazza dolce in qualche modo...》 dissi, alzando le spalle.
Gaia mi tirò una manata dietro la testa.
《Deficiente!》
《Detto da chi é solito fare battute di merda è quasi un complimento》 le risposi, sorseggiando il caffé.
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Sharp Edges
Teen FictionG non ha niente a che spartire con l'amore. Non ha mai avuto occasione di viverlo in prima persona, si limita ad osservarlo attraverso un vetro. G ha la pessima abitudine di innamorarsi di uomini impegnati e labuona abitudine di non rovinare le vite...
