Ricomincio da me

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Guardai il cielo privo di nuvole e sorrisi, non un sorriso di felicità, era piuttosto soddisfazione. Chi l'avrebbe mai pensato? Io Keira Whire, nata e cresciuta in un paesino sconosciuto a nord dell'Inghilterra ero arrivata a New York. Forse avrei potuto avere la mia rivincita, non sarei più stata la Keira carina e ingenua, non mi sarei più fatta prendere in giro da nessuno, nessun altro uomo. Appena misi piede a terra, presi il telefono e mandai un messaggio a Victoria, la mia migliore amica, informandola che ero appena arrivata, era forse l'unico motivo per cui avrei sentito la mancanza di casa, ormai avevo solo lei, tenevo solo a lei, era la mia famiglia ed io ero la sua, ci conoscevamo da quando eravamo delle bambine e giocavamo sempre insieme, non c'eravamo mai separate, fino a quando io non ero partita. Mi era dispiaciuto molto lasciarla lì, mi aveva supplicato di restare con lei, di trovare l'amore della mia vita e di vivere felice, mi aveva detto che c'era ancora speranza per me, ma si sbagliava. Mi dispiaceva ammetterlo ma non c'era nessuno per me, nessuno capace di amarmi. Non mi importava neanche più di tanto, l'amore non mi interessava, avevo sprecato già troppo tempo dietro a quello stupido sentimento, non avrei sofferto più, sarei stata di ghiaccio. Dopo aver mandato il messaggio a Vic, chiamai Christopher, non avevo proprio voglia di sentire la sua voce, non sopportavo tutta quella situazione, ma mi avrebbe ospitato in casa sua ed in teoria era il mio "fidanzato" nonché futuro marito.

«Tesoro.» Quanta dolcezza. «Ehi, sono appena arrivata prendo un taxi o vieni a prendermi tu?» «Mi dispiace, ma in questo momento non posso muovermi, però ti prometto che mi farò perdonare.» Certo, ovvio.

«Va bene, non preoccuparti, prenderò un taxi» staccai subito la telefonata senza neanche salutarlo e mi incamminai. Ero in ansia, avevo iniziato una nuova vita da quando avevo messo piede a New York, ormai il mio piccolo paesino mi stava stretto, ed appena ne avevo avuto l'opportunità ero scappata, ma ora.. Ora avevo paura, in questa città enorme, da sola.. "No Kei, che cavolo dici? Hai il tuo futuro marito qui, sii felice, fra un po' di mesi ti sposerai e vivrai la vita di una vera donna". Sapevo che stavo sbagliando tutto, ero una ragazza di 24 anni che stava con un uomo molto, ma molto più vecchio di lei, l'età non contava molto, avrebbe dovuto contare l'amore, ma mancava anche quello.. Si, stavo con un uomo vecchio che non amavo e che non mi amava, sapevo che mi usava solo perchè ero una ragazza giovane e bella e a me andava bene così, l'amore non mi importava, avevo sofferto molto, per colpa di Adam, si.. Adam, non avevo avuto più sue notizie da quando mi aveva lasciata, mi sento così stupida, lui non voleva più stare con me, dopo quasi 5 anni, perchè non mi amava più o forse non lo aveva mai fatto, ed io mi sono umiliata così tanto per cercare di riaverlo, patetica. Ma ormai non contava più nulla per me, niente contava più nulla per me, affrontavo la vita con apatia, con sorrisi finti e solo il vuoto dentro, stavo per sposare un uomo che non amavo e mi ritrovavo da sola in una città sconosciuta, appoggiai la testa al finestrino e guardai fuori, New York era bellissima, cacciai fuori tutti i pensieri negativi, a me andava bene così, stavo bene.

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