f i f t y - t h r e e

Start from the beginning
                                    

Sospirò, sfiorando appena la propria pelle, dandosi dopo una breve ripulita e, con solo una maglietta bianca addosso e un paio di pantaloni comodi che aveva lasciato per evenienza lì dentro, uscì fuori per salire al piano superiore, dirigendosi nella camera dove aveva lasciato l'altro prima di andare.

Senza bussare, spalancò la porta piano e già era pronto a salutare Jungkook con un sorriso accennato stampato in volto, quando però la visione che gli si presentò davanti fece mutare i suoi propositi e le buone intenzioni che, perlomeno adesso, avrebbe voluto mettere in atto.

Lo trovò infatti seduto all'estremità del letto, con lo sguardo fisso nel vuoto, intento a pensare a chissà cosa, non prestando la minima attenzione all'arrivo del maggiore che già si era messo seduto accanto a lui, preoccupato, notando all'istante che qualcosa non andasse.

La camera, lasciata abbastanza in ordine, ormai era stata del tutto privata delle poche, essenziali cose che si limitava già prima a contenere, dati i bagagli che con piacere Tae notò che durante la sua assenza il piccolo si era preso la briga di fare, ascoltandolo.

-Ehi, non sei felice di vedermi?-

Scherzò lui, tentando di ottenere una reazione dal moro, poggiando un braccio intorno alle sue spalle larghe e scuotendolo di poco.

Il giovane però rimase nella stessa posizione, non sforzandosi a muovere un singolo muscolo, facendo restare la bocca chiusa, sigillata in due fessure inespressive.

-Kookie?-

Riprovò allora il demone, cominciando a essere alquanto confuso dato uno stato simile nell'altro, che non era affatto da lui.

Finalmente, dopo un paio di minuti dove uno non aveva fatto altro che fissare colui che teneva accanto, teso in volto e con varie teorie in testa che non aveva voglia di creder vere, il minore, non accennando ancora a voltarsi verso Taehyung, gli chiese -Dove sei stato?-

Una domanda simile avrebbe dovuto aspettarsela, in fondo; era comprensibile.

-Dovevo risolvere le ultime cose prima di andarcene.-

Si limitò a dire questo, pregando che bastasse come risposta e che Jungkook si accontentasse, ma non andò così.

-E perché ci hai messo tanto?-

Sembrò parlare con la voce incrinata da un senso di rabbia misto a disperazione, di cui il demone non riuscì a capire la causa, di cui però non si ritrovò affatto contento.

-Ho avuto degli imprevisti... A te invece è successo qualcosa? Tutto bene?-

Il maggiore piegò di poco la testa in modo da poter veder meglio la faccia dell'altro, il quale solo quando si ritrovò letteralmente davanti una chioma rossa che gli bloccava la visuale verso il muro fino a quel momento studiato, si decise a ricambiare le attenzioni riservategli.

Avrebbe voluto come ogni volta far finta di niente e fingere che stesse bene, che niente fosse in grado di turbarlo, ma non ce la fece; sentiva il bisogno di lasciarsi andare a quella crisi momentanea che pareva star avendo il pieno controllo delle sue emozioni, non importava chi o cosa lo circondasse.

Per cui, stufo di mentire, scosse ripetutamente il capo, restando ugualmente in silenzio.

-Jungkook, parlami.-

Il rosso pronunciò quelle parole in modo autoritario, pretendendo delle spiegazioni al più presto, sistemandosi poi meglio sul materasso.

L'altro, di rimando, si inumidì in fretta le labbra parecchio screpolate con la lingua, riflettendo su qualcosa di sensato da dire, adesso che non poteva evitarlo.

Credeva di essere sul punto di piangere, ma fece in modo di non arrivare fino a quel punto, ripetendosi categoricamente che non fosse proprio il caso.

-Non so più che idea farmi su di te, su di...noi.-

Taehyung a quella frase non poté fare a meno di trasalire, colto alla sprovvista, chiedendo al moro con aria titubante -In che senso?-

Ci fu un'altra breve pausa, necessaria al ragazzo per riflettere, prima che continuasse -Ho l'impressione che a te non importi davvero di me, che tu non tenga a niente, allo stesso tempo però non so dirti il perché, lo sento e basta.-

Già il rosso era pronto a ribattere, ma non gli fu data l'occasione dato che Jungkook proseguì -All'improvviso mi dici di dover trasferirci senza darmi spiegazioni, poi sparisci e te ne vai; mi lasci solo sempre più spesso; di notte, quando ho freddo e mi viene da tremare, vorrei trovarti accanto a me e riscaldarmi, ma tu non ci sei, non ci sei mai. Non fai che essere vago, dirmi di fare questo e quell'altro, ma con che motivi? Cosa vuoi davvero? Non ne posso più, sto impazzendo, non voglio continuare così.-

Le parole uscirono tutto d'un fiato dalla gola dell'umano che, pentendosi non appena finito di aver perso in quella maniera il controllo, abbassò immediatamente il viso verso le sue mani, che ora stava torturando, intimorito dalla reazione che il demone avesse potuto avere.

D'altra parte, quest'ultimo era stato spiazzato da quel susseguirsi di frasi, per niente irragionevoli, che sapeva, tardi o meno, sarebbero arrivate, che comunque però si augurava di non sentire, almeno non adesso.

Di conseguenza, non sapendo neanche lui che fare di preciso, ma contemporaneamente conoscendo abbastanza il minore da capire che ora si aspettasse qualcosa di confortante da parte sua, che facesse svanire i suoi dubbi e riuscisse a rassicurarlo quanto bastasse da portarlo a calmare, tentò di aprir bocca e ragionare riguardo a qualcosa che si sarebbe potuto rivelare utile, ma niente parve venirgli in mente.

Allora si limitò a fare una fra le cose che considerava migliore, ovvero agire d'istinto: in un attimo spinse il corpo del ragazzo in modo che cadesse all'indietro sul materasso e in seguito, prima di fare qualsiasi altra cosa, lo guardò per un attimo negli occhi, incurante del suo battito già a mille, prima di prendere il suo volto fra le mani e soffiare sulle sue labbra morbide, unendolo alle proprie definitivamente.

Il gesto, pur se non aspettato, venne senza esitazioni ricambiato, portando a far nascere un bacio che si scambiò tutto d'un fiato.

Le dita di Tae rimasero salde sulle guance del ragazzo, disorientato più di prima ma senza rimpianti; dopo posò anche lui le proprie mani su quelle che gli stavano accarezzando la pelle, le quali alla fine si ritrovarono strette accanto ai loro corpi, mentre erano intenti a uscir fuori da ogni limite.

Era in momenti del genere che Jungkook si illudeva di poter esser davvero completo, di riuscire a vedere nella sua vita proprio colui che gli faceva così male.

E per questo lo baciò con una passione che normalmente non sarebbe riuscito ad avere; lo baciò come non aveva mai fatto con nessun altro, come se in tal modo volesse urlare -Non deludermi.-

Taehyung se ne rese conto, eccome se lo fece, sarebbe stato impossibile non farlo, ma non sapeva quanto avrebbe potuto esaudire i desideri di quel disgraziato.

D'altra parte, finché ci riusciva...

Quando entrambi ebbero bisogno di un secondo per tornare a respirare normalmente, il rosso si scostò di pochissimo dal minore e, incapace ora di ragion in modo normale, mormorò -Ora non riesco a darti le risposte che cerchi, però posso dirti un'altra cosa. Ho bisogno di te, Kookie.-

In fondo non era una bugia, ma il moro non sarebbe riuscito a cogliere il vero senso che il maggiore intendeva; intanto però andava bene così, il resto erano solo sfumature.

Tornarono a baciarsi quasi immediatamente, e stavolta non riuscirono a fermarsi così presto.

🌱

sono una brava persona e me ne esco con queste sorprese.
potete ammettere di amarmi ora.

Monster; v k o o kWhere stories live. Discover now