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5 Dicembre

Era autunno a Seul, la stagione preferita di Hae, pur essendo troppo breve in quella città. Un manto di foglie ricopriva il viale che stava percorrendo per tornare a casa, un leggero venticello scuoteva i capelli lisci della ragazza che si teneva stretta nella sua giacca per ripararsi dal freddo non ancora troppo rigido. Quel giorno Hae aveva deciso di trascorrere la serata fuori, in qualche locale, da sola, ma solo dopo aver studiato un po' per il prossimo esame, così da non sentirsi in colpa con sé stessa e da non dare motivo ai suoi genitori di intralciarla o sgridarla, anche se oramai era abbastanza grande e matura da poter decidere da sé cosa farne delle sue giornate.
Quindi seguì diligentemente i suoi piani ed una volta tornata a casa, si buttò a capofitto sui libri e stette china sulla scrivania per due ore piene, prima di dirigersi in bagno per fare una doccia calda. Erano quasi le otto di sera, aveva già avvisato i suoi genitori dicendogli di dover uscire senza però specificare dove sarebbe andata, mentre loro sarebbero stati da sua nonna per tenerle compagnia. Decise di indossare una gonna a vita alta, cosa che non faceva mai, ricoprendo le sue gambe snelle di calze nere per non essere troppo scoperta dato che avrebbe raggiunto il locale a piedi e di sera faceva decisamente più freddo per strada; mentre sulla parte superiore del suo corpo indossava una maglia a maniche lunghe aderente di un colore rosso molto scuro. Si guardò allo specchio per controllare un'ultima volta il trucco non troppo pesante, poi indossò la sua giacca nera ed afferrò la piccola borsa che conteneva le chiavi di casa, il cellulare ed altre necessità varie.
Dopo circa quindici minuti giunse al locale ed il calore che la investì la fece sentire decisamente bene. Non era lì per un motivo esatto, voleva solo distrarsi un po', bere qualcosa, vedere come i suoi coetanei trascorrevano il loro tempo. I suoi occhi da cerbiatta, tirati verso l'esterno e risaltati dalla matita nera, e il suo vitino stretto, attirarono lo sguardo di qualche ragazzo, ma nessuno ancora si avvicinò a lei. Meglio così, pensò, l'ultima cosa che avrebbe voluto era trovarsi alle prese con un ragazzo e le sue pretese, proprio ora che aveva deciso di ricostruirsi la sua vita da sola. Mantenne un'espressione fredda e composta, anche dopo aver bevuto il primo drink. La musica alta pompava nelle sue orecchie, ma non era fastidiosa, al contrario regalava scosse di adrenalina alla ragazza, che dopo anche il secondo drink decise di buttarsi nella mischia ed iniziare a ballare al ritmo della corrente canzone. Aveva ancora il suo cappottino stretto, che sembrava quasi un vestitino, e la borsetta nera nascosta sotto di esso. Muoveva i fianchi al ritmo di musica e di tanto in tanto qualcuno le andava vicino e condivideva con lei qualche minuto di ballo, per poi risparire tra la folla. Dopo cinque, o forse sei canzoni, ritornò al bancone per ordinare un nuovo drink. Afferrò il bicchiere freddo con una mano, quando una voce richiamò la sua attenzione, sovrastando la musica.

chi sarà? non aspettatevi niente di buono da me

Coldness; m.ygWhere stories live. Discover now