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Ritorno a casa dopo una lunga giornata di lavoro. A casa c'è ad aspettarmi Silvia, mia moglie. La chiamo subito per farle sapere del mio arrivo. Mentre parliamo, mi sembra di sentire una nota di preoccupazione nella sua voce, non è la prima volta che succede.

Posso immaginarmi il perché: capita, più spesso nelle ultime settimane, di sentire i vicini litigare. La donna, spesso segregata in casa e le poche volte in cui esce noto dei lividi sul suo volto.

Silvia mi ha detto di avere paura del vicino. Quasi ha anche paura di mettere un singolo piede fuori dalla porta. Sul volto dell'uomo spesso compare uno sguardo feroce.

Suona il campanello.

- Ehm, Andrea, ci sentiamo quando torni a casa - cerco di replicare, ma non sono stato abbastanza veloce.

La preoccupazione sale. Al cellulare mi ha fatto aspettare qualche secondo per vedere chi fosse; in quei pochi secondi, dei pugni battevano forte sulla porta. Tanta forza da poterla buttare giù.

L'idea che possa essere quel tipo di impossessa di me. Ho cercato in passato di fare una denuncia, ma mia moglie mi ha sempre bloccato.

È alto, robusto...

Adesso è successo comunque. Lui è entrato e anche Silvia è in pericolo.

Ricorda che l'Amore non colpisce in faccia mai.Wo Geschichten leben. Entdecke jetzt