Reid

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JJ mi raggiunse e mi schiaffò in mano una pila di fogli. Mi disse che per risolvere il caso avrei dovuto decriptarli, dato che Garcia non ci era riuscita a computer. Le spiegai che avevo bisogno di una chiave per decriptarli, nonostante questo però mi sembravano familiari. Rilessi pagina dopo pagina per quasi un'ora quando alla fine capii. Avevano usato la mia chiave, quella che avevo inventato per il caso del Mietitore. Mi misi subito all'opera e quando ebbi finito il risultato mi sconcerto non poco. Era il caso di Martha ma più nel dettaglio doveva essere quello originale. Si parlava di come fosse insensibile e di tutte le torture psicologiche e fisiche che era riuscita a infliggere alle sue vittime e ai poliziotti che la tenevano in custodia. Rimasi così, fermo, col dubbio. Avevo due possibilità: o dire tutto alla squadra oppure proteggere Martha, la giovane che in questo momento probabilmente era in casa mia. Deciso di fare una passeggiata per schiarirmi le idee. Andai in un parco isolato, mi sedetti su una panchina e pensai a Martha. Lei non mi aveva mai mentito, mi aveva sempre protetto e si fidava ciecamente di me. Mi aveva detto di aver regolato tutti i conti. D'altra parte però i fascicoli erano criptati e quindi era da escludere l'ipotesi di un imitatore. Decisi di difendere Martha e non dire nulla agli altri. Svoltando l'angolo però mi si staglio di fronte una sagoma di spalle con i capelli ramati. L'avrei riconosciuta tra mille: era Martha.

La ragazza sconosciutaWhere stories live. Discover now