Martha

991 31 0
                                    

Appena avevo ricevuto la chiamata in cui mi avvertivamo che Spencer avrebbe dovuto affrontare un intervento chirurgico ero corsa a prendere le chiavi della macchina ed ero andata all'ospedale. Appena arrivata la bionda platinata e incompetente che stava dietro allo sportello aveva preferito continuare a chiacchierare con la sua amica al telefono che aiutarmi a trovare Spencer. Non ci avevo più visto dalla rabbia e di impulso l'avevo presa per il colletto della camicetta che portava per poi urlarle in faccia ciò di cui avevo bisogno. Nell'afferrarla avevo urtato qualcosa e il fracasso aveva fatto sopraggiungere un uomo alto e palestrato dalla carnagione scura. Appena la Barbie mi aveva detto il numero della sala d'attesa ero corsa. Ad aspettare c'erano sei persone, compreso l'uomo che mi aveva visto attentare alla vita della bionda della reception. Chiesi informazioni ad un uomo sulla cinquantina che mi rispose, con un forte accento italiano, che non avevano ancora avuto informazioni.
Sbuffai infastidita. Solo allora mi presi un momento per pensare e capii che quello seduti con me erano i suoi colleghi, la sua squadra e la sua famiglia. Quella bionda doveva essere JJ, l'uomo dal accento italiano Rossi, l'uomo palestrato Derek, la donna coi capelli colorati che sembravano intrecciati da un cieco Garcia, l'ultima donna che rimaneva Prentiss, e Hotch doveva essere l'uomo con lo sguardo serio. Rimanemmo lì tutta la notte e verso le tre di mattina Spencer venne portato con una barella fino ad una stanza in cui si sarebbe dovuto svegliare. I medici ci dissero che solo la famiglia poteva andare a vederlo. Scattai immediatamente in piedi e andai verso i dottori dicendo di essere io la sua famiglia dissi ai medici che anche la sua squadra lo era e che li avrebbe voluti vedere appena si sarebbe svegliato. I dottori esitavano mi avvicinai a quello al centro, che sembrava il caporeparto e gli sussurrai il mio nome completo spiegandogli di nuovo ciò che volevo. Questo sbiancò e ci disse che non ci sarebbero stati problemi a farci entrare tutti. Intanto la sua squadra mi fissava senza trovare risposta, in fondo non ce ne erano, io e Spencer avevano preferito non dire niente a nessuno.

La ragazza sconosciutaWhere stories live. Discover now