2

37 2 0
                                    

Pov's Stefano

"stefanoo"Sascha mi chiamò, corsi per raggiungerlo.

"Era un cinghiale"
si puliva la maglietta dal sangue del cinghiale.

"Abbiamo già la cena allora" Sorrisi, eravamo cosi spaventati per un animale.

"Scemo! alle 3:38 del mattino noi facciamo cena!"
fece una smorfia

"Ma...io ho fame"
dissi ponendo la mia arma al suo posto

"tu hai sempre fame"
Lo guardai male, prima che entrasse nella nostra tenda. rimasi fuori per un po', in questo clima freddo ma infondo era rilassante, il vento fresco e pungente, ma soffice allo stesso tempo che passa attraverso la pelle, è una sensazione magnifica.
Questo non é il tipico ambiente per delle persone normali ma infatti noi non lo siamo.
Iniziava a farsi più forte il vento, siccome non avevo sonno chiusi la tenda e accesi il fuoco.
almeno esso mi avrebbe fatto compagnia.

bisognava conservare il cinghiale e già che Stefano l'aveva lasciato lì, dovevo farlo io.

Mi misi a togliere tutta la pelliccia, ormai dopo anni sono diventato esperto.
staccai prima la parte dell'addome, poi la schiena e li tagliai la testa, poi tagliai le gambe, e iniziai a sezionare le diverse carni
Questo lavoro serve più che altro perché alcuni pezzi di carne ci vuole di più o di meno per cuocersi, o perché sono di qualità diverse
Come l'addome ha un tempo di cottura diverso rispetto alle gambe.
Lo pulì dagli organi interni e altre parti non tanto buone del cinghiale, come gli occhi, e lo appesi insieme alla poca altra carne che avevamo, solo qualche pezzo di carne di cervo, che abbiamo ucciso una settimana fa.

non avevo niente da fare, cosi tornai in tenda e mi addormentai vicino a Sascha, accarezzandolo dolcemente.

Ogni tanto facevano qualche sorriso, tipico di loro.
Sono sempre felici insieme

Mi accomodai sul cuscino rubandogliene un pezzo e mi misi a mangiare i cracker, che a lungo avevo conservato per un momento di bisogno.

Mi venne in mente di prendere il computer di Giuseppe per guardare qualche serie ma é l'unico disponibile, mi ammazzerebbe.

Mi accomodai vicino a Sascha e lo abbracciai addormentandomi insieme a lui.

"Steeee, Sveglia!"
la voce di Giuseppe risuonava nel mio orecchio.

"Smettila di urlare!"
tirai su le coperte

"alzati é arrivato Lorenzo"
Solo sentendo il suo nome mi diede la forza necessaria per alzarmi.
mi stropicciai gli occhi e li sciacquai con un po' dell'acqua che avevo disponibile

"là c'è il tuo cocco"
Salvatore mi indicò il falò.
annui semplicemente raggiungendo la mia colazione e controllai l'ora.
5:43, non avevo dormito neanche 2 ore.

Raccolsi un cucchiaino e mangiai piano piano il cocco che mi spettava.
tornai dagli altri mentre mangiavo ancora.

"Buongiorno"
disse Lorenzo spuntando da dietro i cespugli

"che cosa stracazzo vuoi alle 5.45 del mattino?!"
urlai.
quasi mi cadeva il cocco di mano

"buono?"
Sascha cercò di avvicinare la mano ma io lo allontanai.
penso che ci sia rimasto male, ma ho fame!

"così no ne avevo voglia, cretino. Ci dobbiamo avviare, più vicini al parlamento"
Si sedette su uno dei nostri tronchi

"comodo?"
a Sascha non stava un granché simpatico

"un botto zio"
mise un bastoncino nel fuoco

"dové la mia ragazza?"
si girò a guardare Sascha

"dorme, tranquillo.
l'hai maltrattata nei peggior modi ora è stanchissima e dolorante dappertutto!"
Stava cercando di contenersi, e si notava, se continuano così non finisce bene per uno dei due

"non sono affari tuoi"
Lorenzo cominciava a diventare freddo

"d'ora in poi si"
si lanciarono sguardi di sfida.

"Cominciate a raccogliere le cose più importanti!"
urlò Giuseppe.

Mi alzai sospirando

"non mangiatevi"
urlai ai due seduti ancora pronti per litigare
"ma se poi scappasse?"
chiesi a Giuseppe che in quel momento era accanto a me

"non ci riuscirebbe, fidati"
mi diede una pacca sulla spalla e se ne andò.
raccolsi la mia parte di legna e la misi nel carro.
Sascha finalmente si è alzato per aiutarci dando da mangiare ai due cavalli e Salvatore invece raccoglie le tende e i loro interni.

L'organizzazione era il nostro punto forte, quello che sappiamo fare meglio.

Senza di esso non si va da nessuna parte.

salvatore prese la corda da una parte e io dall'altra,legammo da entrambi le parti la corda al carro.

"Salite"Urló Giuseppe giá sopra la jeep,presi la mia arma e mi appostai sopra nella mia postazione.

"pronti?"Lorenzo e Sascha erano a comando dei cavalli "andiamo"partimmo a raffica,la jeep controllava il territorio davanti per poi farci passare,ci poteva anche essere un imboscata.

Tirai su il capuccio e mirai controllando le varie zone "libero!"avanzammo  piú velocemente trovando un villaggio.

Giuseppe ci fece cenno di stare fermi dalla jeep,controllai la zona ma fortunatamente non c'era nessuna presenza.

"Libero!"urló questa volta Giuseppe,entrammo con il carro dentro postandoci in una zona piú vasta "qui dovremmo essere abbastanza vicini"per una volta Lorenzo aveva ragione,l'uscita dal bosco non era distante da questa area,il che ci permetteva di raggiungere il parlamento.

"Accampiamoci"mi presi come al solito e dal nostro regolamento la mia pausa settimanale sendendomi comodamente in una poltrona dentro ad una delle case del villaggio,accesi il fuoco.

Il posto era comodo,non dovevamo costruire questo ers un punto a favore per noi.

The Secrets Of IslandsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora