Prologo

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Dolce Giulia,
ho bisogno di dirti tante cose e solo così spero di riuscirci.

Non so perché tu sia convinta che io non creda nell'amore. L'unica cosa certa è che combino dei gran casini.

Ho lasciato che una donna mi allontanasse da te, senza battere ciglio. Se provo a rifletterci ora non ne comprendo il motivo. So soltanto che temevo di non essere abbastanza per te e lei invece mi ha fatto credere che ero tutto ciò che aveva sempre desiderato.

Sono un cretino lo so e ho sbagliato, ma ti scongiuro dammi la possibilità per cui ho lottato tanto. Ora che ho visto la sofferenza nei tuoi occhi ho capito che tu provi davvero qualcosa per me. È assurdo ciò che ti ho appena detto, ma è così.

Insegnami ad amare e a farlo come meriti.
Tu non lo sai, ma sei nella mia vita da parecchio tempo, ormai. Non fraintendere. Lascia prima che io ti spieghi tutto. Tutto ebbe inizio sette anni fa.

Tu stavi attendendo il pullman fuori dalla scuola quando ti ho visto la prima volta e da quel momento mi sei entrata dentro in un modo che non ti so spiegare. So solo che i tuoi occhi erano presenti in tutti i miei sogni.

Penserai che sono frasi scontate con cui convincerti a darmi una possibilità, ma non è così. Ti dico solo che quel giorno indossavi una gonna lunga blu, una maglietta bianca decorata da tante piccole stelle dorate e un fermaglio nei capelli con una grossa luna bianca.

I lunghi riccioli castani ondeggiavano seguendo l'andatura tutta particolare, quasi unica come te. Gli occhi di tutti erano fissi su di te, ma tu non sembravi accorgertene, assorta com'eri dal libro che cingevi tra le tue mani.

Sembravi leggere in silenzio, ma i grandi occhi nocciola si muovevano veloci scorrendo le parole e le labbra sottili si muovevano candidamente.

Il mio cuore ha subito un forte sussulto e mi sono incantato. Volevo avvicinarmi ma non ce l'ho fatta.

Poi un giorno finalmente ho preso coraggio e ho cercato un modo per scontrarmi con te e non è stato difficile, dato che sembravi vivere in un mondo tutto tuo. Era il giorno del tuo compleanno, in cui avevi voluto vestirti in modo speciale, lasciando i tuoi cari jeans e le converse nere a casa. In un attimo ti ho vista barcollare su quei tacchi che tanto amavi, ma non portavi mai per vergogna, e la tua gonna di tulle bianca si è mossa come sospinta da un vento forte.

Mi è tanto dispiaciuto veder cadere, nello scontro, i mille fogli che avevi in mano, mischiandosi. Non ho avuto neanche la possibilità di aiutarti perché ben presto uno dei tanti ragazzi a cui non eri indifferente è venuto a separarci. Però io so che quel giorno anche i tuoi occhi si sono persi nei miei.

L'ho sentito dal modo in cui mi hai parlato. La tua dolce voce ha accarezzato la mia anima e l’ha legata indissolubilmente alla tua. Non sai quante volte ti ho guardata in silenzio.

L'unica cosa che avrei voluto era conoscerti, per cui ho creato un contatto su facebook e ti ho aggiunta. Il nome Giulio ti dice qualcosa? Sono io. Anzi scusami di nuovo per l'improvvisa sparizione, ma la mia vita ha subito un brutto colpo in quel periodo. Ricordi cosa mi dicevi?

Che eravamo tanto simili io e te e che ti sentivi libera di parlarmi di ogni cosa.
Anche per me era così e incontrandoti ho capito che è ancor meglio parlarti da vicino. Da quel giorno avrei voluto non allontanarmi più da te, ma purtroppo si è creato tutto questo caos e non posso dire altro che… MI DISPIACE.

*****
Rieccomi e ho portato con me la storia che ho amato tanto. So che ha bisogno di essere tanto curata e pian piano lo farò. Intanto ecco a voi la storia della piccola Giulia. KISS KISS

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