CAPITOLO 3

1.9K 47 0
                                    




"Rebecca" "Rebecca che hai?"

Era Jay, io guardavo ancora verso la strada con le lacrime che scendevano da sole sulle mie guance, così si mise davanti a me e appena vidi i suoi occhi celesti/verdi sprofondai tra le sue braccia e inizia a piangere..

Siamo rimasti abbracciati per qualche minuto poi mi sono asciugata le lacrime               

"scusa Jay" dico

"non ti devi scusare" mi prende la testa tra le mani e aggiunge "rientriamo fa freddo qui fuori"

scuoto la testa in segno di no, non avevo intenzione di rientrare in quelle condizioni,                   "ti orto in un posto speciale e se avrai voglia mi racconterai perché sei così triste" mi dice Jay.

Monto in macchina e non spiccio parola, pensavo solo che era così premuroso con me e questa cosa mi sorprendeva, da quando lo conoscevo lo avevo visto così gentile e premuroso solo con Erin, mi ha sempre dato l'idea che fosse un ragazzo duro ma con il cuore grande.

Jay guidò per qualche isolato poi si fermò davanti ad una piccola caffetteria; entrammo e salutò una donna anziana che era dalla parte opposta del bancone,

"buonasera mia cara Judith" disse Jay rivolto alla signora,

"ciao Jay mi iniziavi a mancare" gli risponde

"lai è Rebecca" dice, io mi presento, ci sediamo a un tavolo e ordiniamo io una cioccolata calda e lui una tazza di caffè.

Mi guarda, " se vuoi possiamo stare qui in silenzio tutto il tempo che vuoi" mi dice,

così io sospiro e gli racconto tutto della chiamata e di come stavo, lui mi guarda e sospira

"so cosa vuol dire sentirsi chiedere trecento volte la stessa domanda, ma la gente lo fa perché si preoccupa per te e non vuole che tu soffra troppo, sai quante volte mi chiedevano come stavo dopo essere tornato dalla guerra? un infinità, e io rispondevo sempre 'sto bene' anche se non era vero" mi dice, fa una pausa e poi aggiunge:

"se vuoi ti accompagno io domani a svuotare l'appartamento"

Continuavo a fissare la tazza di cioccolata e pensavo a Shay e basta, "grazie di tutto ma adesso si è fatto tardi " risposi sorridendoli. così ci alzammo e dopo avermi costretto Jay si diresse verso la cassa per pagare mentre io lo aspetto alla porta.

"Jay ma allora è lei la ragazza di cui parli sempre" gli dice Judith;

"Judith...." risponde Jay con un mezzo sorriso e poi guarda me.

Montiamo in macchina e io faccio finta di non aver sentito cosa aveva detto la donna ma nel silenzio imbarazzante continuo a pensare cosa volesse dire Judith con quella frase, avrei voluto chiederglielo ma poi sono stata zitta, ho salutato Jay e sono entrata in casa con il dubbio.

JAY P.O.V.

*spero che Rebecca non abbia sentito ciò che ha detto Judith* penso tra me e me.

Tutto il viaggio sono stato in silenzio sperano che non mi chiedesse di quella frase, fino a quando non l'ho vista entrare in casa.  La salutai e tornai a casa.

Vidi Will sul divano cosi dopo aver preso una birra mi misi a canto a lui.

"Natalie?" domandai

"è andata a prendere Owen" "ma tu doveri finito Jay sei sparito dal Molly's" mi domanda

"scusa dovevo andare in un posto"

"ah si, e ci dovevi andare con Rebecca Severide?"

a quella domanda non sapevo cosa rispondere cosi alzai il sopracciglio e lo guardai.  Will si alzo e andò a prendersi una birra.

REBECCA P.O.V.

Rientro in casa e trovo Kelly seduto sul divano

"dov'eri finita mi sono preoccupato"     mi dice quasi urlando, ero seccata da quelle parole e non era serata

"Kelly calmati ho quasi 25 anni so badare  a me stessa e sta tranquillo sono ancora vivo" gli rispondo

"sai la regola: non ci si impiccia delle vite sentimentali ma si avvisa se si rientra  tardi o rimaniamo  a dormire fuori"

lo guardo e sapevo che aveva ragione, vedevo la preoccupazione sul suo volto così andai da lui e lo abbracciai forte e gli sussurrai nell'orecchio "sono qui"  e lui a quelle parole mi abbracciò più forte.

Prima di addormentarmi ripensai alle parole di Judith che aveva detto alla cassa e pensai alla proposta di Jay di accompagnarmi il giorno dopo non sapevo se dicesse sul serio  o tanto per dire.

la mattina dopo mi alzai presto e mentre mi stavo preparando per andare a prendere Kelly in un bar vicino (dove era a fare colazione con Anna) sentii suonare alla porta

*chi può essere alle 8:40 di mattina* pensai mentre andavo verso la porta per aprire.

Un amore tra gli eroi di Chicago (Chicago Fire & Chicago P.D.)Where stories live. Discover now