Un giorno come tanti

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Era un giorno come tanti e io mi presento sono Jo una ragazza che vive a Washington D.C , sono una persona che non ha tante aspirazioni nella vita ,infatti faccio la barista e vivo in un appartamento molto piccolo ,ma in compenso ho molti interessi come la criminologia o l'archeologia o l' anatomia e tante altre cose ma non sto qui a dilungarmi troppo perchè voglio raccontarvi il giorno in cui la mia vita cambiò all'improvviso...

Era una giornata come tante altre e gironzolavo per le stanze dove spesso si svolgevano dei convegni molto interessanti , infatti qualche mese prima avevo assistito ad un convegno su dei reperti archeologici ritrovati qualche tempo fa in sud America,quel giorno decisi di farci ritorno camminai per qualche stanza ma non trovai nulla di interessante fino a quando non entrai in un'aula dove c' era un raduno del FBI ,o meglio della BAU (Unità di analisi comportamentale) , mi sedetti e proprio in quel momento stava iniziando al microfono si avvicino' un uomo alto, capelli neri , atletico a prima vista si vedeva che era un agente difficile non notarlo ,almeno per un occhio con un minimo di allenamento,il suo sguardo era severo ma non in modo cattivo solo autoritario ,forse era un uomo abituato a dirigere e a comandare.Aspettò il silenzio e iniziò a parlare

"Buongiorno a tutti sono l'agente Aaron Hotchner e il mio collega è il Dottor Spencer Reid"

Quasi tutti ci girammo a guardare la figura rimasta in penombra, era un uomo molto giovane su i venti o trent'anni molto magro rispetto all'altro uomo e abbastanza riservato tanto che non parlo' ma fece solo un gesto con la mano e un sorrisino timido sul volto.Subito dopo l'agente spiego' la loro presenza lì e in cose consisteva il lavoro di profiler.Io ascoltavo rapita le parole dell'agente fino a quando fece una domanda che io conoscevo

"Qualcuno di voi sa dirmi in cosa consiste la Triade di MacDonald? e quando venne teorizzata? so che non è..."

All'improvviso sentii le parole uscire da sole dalla mia bocca:"la Triade di MacDonald sono quei segnali che alcuni serial killer mostrano nella fanciullezza , e sono tre ecco perché il nome triade..."e appena i resi conto mi bloccai i due individui mi stavano fissando l'agente un po' sbigottito mentre il ragazzo con un piccolo sorrisetto compiaciuto ma che egli sorpreso.L'agente dopo qualche secondo continuò

"Esatto e sa dirmi anche quali sono questi segnali?"

"Ehm si...allora...la prima è la  piromania , ovvero la mania di accendere fuochi, invariabilmente solo per il gusto di distruggere le cose.La seconda è la crudeltà verso gli animali  i futuri serial killer spesso uccidono animali grossi, come cani e gatti, e frequentemente solo per il loro piacere solitario, invece che per impressionare i loro pari.Ed in fine l'enuresi notturna cioè fare la pipì a letto oltre l'età normale entro cui i bambini smettono di attuare questo comportamento...e venne teorizzata nel 1963"

L' uomo mi guardo' e annuì leggermente quasi compiaciuto mentre il dottore quasi sorrideva ma quando il mio sguardo incrociò il suo abbassò lo sguardo nel frattempo diventai rossa come un peperone e abbassai lo sguardo a mia volta sulle mie scarpe, pensai in quello stesso momento di alzarmi e andarmene ma subito dopo pensai che avrei attirato l'attenzione ancora di più.Dopo quella che io etichettai la peggior figura mai fatta in vita mia il convegno continuò e i due uomini si alternarono nell'interagire con coloro che ascoltavano.Scoprii che il ragazzo era un genio e che aveva molte lauree e che era un bravo oratore mi piaceva ascoltare la sua voce e non so perché per me era anche molto carino, appena quel pensiero affiorò lo scacciai via, lui era un uomo così intelligente non si sarebbe mai interessata ad una persona mediocre come me.

il convegno finì e io cercai il prima possibile di sgattaiolare fuori dalla porta ,ma rimasi incastrata nella calca di persone che avevano assistito lì con me, arrivare alla porta mi sentii sollevata fino a quando non sentii la voce che tanto mi aveva incanto dire:"Mi scusi signorina...si fermi.."cercai in tutti i modi di non girarmi ma mi dispiaceva non rispondergli ed essere maleducata così al secondo signorina mi girai e lo vidi davanti a me. All'inizio rimase in silenzio senza dire una sola parola poi scosse il capo come per risvegliarsi da un sogno e disse :"Salve il mio collega vuole parlare con lei , può venire un attimo ?"rimasi senza fiato e cosa volevano ora? forse volevano rimproverarmi per il mio atteggiamento sfacciato o per aver risposto in modo troppo arrogante?notando che mi stava fissando presi coraggio e sibilai un si quasi sotto voce, ci incamminammo verso il suo collega che ci stava aspettando e appena arrivammo a poca distanza disse:"Salve signorina io come già sa sono l'agente Aaron Hotchner lei come si chiama invece?" con un po' di timore nella voce risposi:"S-Salve io sono Jo Sherwood"porgendogli la mano che lui strinse poi mi girai verso il ragazzo che mi guardò e disse:"Sa quanti batteri si trasferiscono con una stretta di mano?!"lo fissai sbalordita per un po' poi abbassai la mano e dissi :"No grazie e sinceramente non voglio saperlo altrimenti non smetterò più di pensarci" lui mi guadò e mi sorrise e poi disse:"Io sono il Dottor Spencer Reid" gli sorrisi e poi mi girai a guadare l'agente Hotchner che sembrava quasi divertito da quella scenetta comica e mi disse:"Lei va all'università qui in zona?"lo guardai con un po' di vergogna e risposi:"No signore il non ho fatto l'università..."lui mi fissò con aria severa poi disse:"Quanti anni ha signorina?"io dissi:"25 signore"distolse lo sguardo da me e mise gli ultimi documenti nella sua borsa che non avevo notato tanto ero agitata ma continuò a parlare dicendo:"A tutto vi è rimedio...allora ci vediamo domani mattina nel mio ufficio a Quantico alle 8 in punto mi raccomando "mi guardò un ultima volta e poi andò via insieme al dottor Reid che quando passò mi sorrise e incomincio' a parlare con l' agente mentre io rimasi lì imbambolata a riflettere su quello che era appena accaduto... 

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