Capitolo 1

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I personaggi presenti in questo racconto non mi appartengono, ma sono di proprietà Ubisoft e dei loro sviluppatori. Questa storia è stata scritta senza nessuno scopo di lucro.

INCENSO, MIRRA E OLIO DI CANFORA

Capitolo 1

Se fosse nato appena due chilometri più a nord sarebbe probabilmente diventato un Assassino, ma siccome non era accaduto, le mura di Masyaf le aveva sempre viste solo dall'esterno.

Dal punto più alto dei pascoli poteva vedere i bastioni tetri di Masyaf, rannicchiata sul promontorio come un vecchio corrucciato. Dal punto più alto dei pascoli poteva sentire l'odore di Masyaf: incenso, mirra e olio di canfora. A Sajid non piaceva, ma un profumo non ha bisogno di risultare gradevole se è sacro; e quello di Masyaf lo era a Nakir e Munkar, ma soprattutto a Malak al-mawt, l'arcangelo che da la morte per volere di Allah.

Però li aveva visti spesso, fin da piccolo, gli Assassini; e come tutte le altre persone del piccolo borgo, aveva imparato a convivere con loro nello stesso modo in cui un incantatore di serpenti impara a spostarsi nella propria casa senza essere morso dai suoi pericolosi rettili. Essi camminavano per il mercato, sostavano nella piazza, passavano al galoppo sui loro cavalli dalle lunghe zampe lungo la strada principale... ma facevano tutto questo come spettri, ed era proprio questo il segreto per vivere bene con loro: trattarli come fantasmi.

Gli Assassini non parlavano con la gente comune: non avevano volto nè voce, sotto quei cappucci bianchi. Non interagivano in nessun modo con le persone, e non amavano che qualcuno cercasse di relazionarsi con loro. La sola eccezione erano quelli che erano stati scelti per svolgere le attività necessarie all'approvvigionamento della fortezza. Perchè spettri, umani o mezzi umani che fossero, avevano esigenze materiali come tutti a quanto pareva.

Sajid sapeva riconoscere il loro rango dalle divise che indossavano, sapeva come ignorarli senza mancar loro di rispetto o come evitarli del tutto in caso di tensioni diplomatiche. Aveva appreso dalla madre e dal padre anche come temerli nella giusta misura, senza sottovalutare la loro pericolosità ma senza nemmeno lasciarsi travolgere dal terrore ... e dai fratelli come stuzzicarli senza subire la loro ira.

Gli Assassini erano abbastanza tolleranti con i bambini, non avevano mai veramente fatto loro del male, ma se disturbati eccessivamente potevano diventare imprevedibili e pericolosi. Per i ragazzini del borgo, sempre a caccia di avventure, era la prova di coraggio preferita quella di avvicinarsi il più possibile ad uno di loro; se poi riuscivano addirittura a dimostrare di avere il fegato di infastidirlo un po' il successo era assicurato.

Sajid era molto abile e, tra i suoi numerosi successi, c'era quello di essere riuscito a far scomporre uno di quelli che la gente chiamava Angeli della Morte ed essere sfuggito alla sua ritorsione.

L'Angelo era comparso come guardia del corpo di uno di quelli che parlano con il mondo esterno; se ne stava nelle sue fulgide vesti immacolate a mezzo metro dal compagno, immobile, silenzioso come una statua di alabastro, riconoscibile dalle cinque placche d'argento lavorato a sbalzo in bella mostra sul suo bracciale sinistro. Gli Angeli escono da Masyaf solo in circostanze eccezionali, quando sono richieste doti speciali per il compimento di una missione, e vi fanno immediatamente ritorno non appena hanno concluso i loro affari. Vederne uno che si aggirava in paese per un motivo così banale come una contrattazione commerciale aveva creato un certo scompiglio.

Sajid non si era lasciato sfuggire l'occasione: tallonato dai suoi coetanei, il monello aveva fatto un paio di scongiuri per tutelarsi da eventuali maledizioni, poi aveva cominciato ad avvicinarsi all'Angelo. Prima toccò il terreno dove si proiettava la sua ombra e, gratificato dai versi di ammirazione e paura degli altri, strisciò alle spalle dell'Assassino. Quando toccò l'orlo posteriore della tunica alcuni bambini gridarono e si strinsero tra loro, ma l'uomo in bianco non reagì. Afferrò il lembo di raffinato cotone egiziano e tirò leggermente, causando altri versi di sgomento nei suoi compagni ma ancora nessuna reazione da parte dell'Angelo. Venne il turno del fodero della spada, prima lo sfiorò, poi lo spinse leggermente, poi lo fece dondolare.

Incenso, Mirra e Olio di CanforaWhere stories live. Discover now