- 2, le novità fanno bene al cuore

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Il volo fu davvero tranquillo, e passò come se niente fosse.
Nonostante fossi ancora a pezzi per l'accaduto del giorno precedente, mi sentivo pronta ad affrontare tutto quello che avevo davanti, consapevole di aver preso la decisione giusta. Come dice la mia canzone preferita :"Regrets and mistakes, they're memories made". Significa che i rimorsi e gli errori sono pur sempre ricordi e continueranno a fare parte di noi. Questa frase mi rispecchiava a pieno, perché nonostante io avessi deciso di tagliare tutti i collegamenti rimanenti con Luca, lo avrei ricordato sempre per i dolci sorrisi che mi riservava, e per il modo in cui mi parlava, riferendosi a me come la ragione della sua vita. Se nella vita non dovessimo più avere l'occasione di rivederci, comunque non potrò che sorridere alla memoria di una persona così speciale. Non c'è che dire, lo amavo ancora, e davvero parecchio, ma avrei solo sofferto decidendo di rimanere ancora con lui.
Appena scesa dall'aereo non esitai a telefonare il mio capo per comunicargli che intendevo lasciare il lavoro.
Mi sentivo per qualche motivo, sollevata da un peso più grande di me.
Presi un taxi per farmi accompagnare nella modesta casetta che avevo affittato nell'Upper west side e telefonai il mio amico Christian.
- Ehii Christian! Sono Julia (scritto con la j perché fa più figo)
- Ehii! Sei arrivata a New York?
- Si grazie, è andato tutto bene.
- Sono contento di sentirtelo dire. Se ti va di raggiungermi per un tè, io e Monica abitiamo all'incrocio tra la cinquantaquattresima e la quinta strada. Abbiamo così tante cose di cui parlare!
- Mi farebbe piacere raggiungerti, dammi il tempo di sistemarmi e sono da te.
- Allora a dopo!
Ero davvero estasiata e non vedevo l'ora di rivederlo!
Mi aveva parlato anche di una certa Monica, che credevo fosse sua moglie, ma al momento, non ci avevo neppure fatto caso.
In qualche modo riuscii ad orientarmi con la metropolitana, ed arrivai a casa sua con addosso i miei jeans preferiti e una t-shirt qualunque. Arrivata casa sua rimasi a bocca aperta: un enorme attico moderno in un grattacielo sulla fifth avenue!
Entrando mi assalì un profumo davvero intenso, caratteristico dei deodoranti per ambienti. Guardandomi intorno mi sentii davvero fuori luogo, visto il mio abbigliamento
I mobili di altissimo design brillavano dal pulito ed erano ricchi di soprammobili moderni, probabilmente costosissimi.
La vista da lì era davvero mozzafiato, si poteva vedere l'intera città.
Sulla destra rispetto all'entrata, si intravedeva un corridoio chilometrico che doveva condurre a tantissime altre stanze.
Ad accogliermi c'era il mio vecchio amico Christian, per niente cambiato dal liceo, e una donna sulla ventina. Davvero non riuscivo a crederci, doveva aver trovato il modo di far fortuna qui in   America!
La donna che lo affiancava, in particolare, mi lasciò a bocca aperta: aveva un fisico incredibile ed era veramente bella con i suoi capelli neri ed un paio di occhi verdi che brillavano con una luce quasi surreale.
- Juli!
- Chri!
Ci abbracciamo esattamente come qualunque coppia di vecchi a mici avrebbe fatto.
- Ti presento Monica, la mia fidanzata.
La ragazza mi strinse la mano sorridendo, cosa che mi sforzai di fare anch'io.
È in questi momenti che prende lo sconforto: penso che fosse la donna più bella che avessi mai visto, e la invidiavo tantissimo.
Presa dai miei pensieri, non mi accorsi della domanda che mi stava porgendo:
- Insomma Julia, cosa fai qui in America?
- Scrivo per una rivista di cronaca a Chicago.
- Bello! Immagino che non lasceresti mai il tuo lavoro, si vede dai tuoi occhi che ti piace molto.
In realtà, avrei di gran lunga preferito non aprire l'argomento carriera in quel momento, dato che mi trovavo in una posizione di disoccupata.
Ad ogni modo, i miei due amici newyorkesi mi fecero accomodare sul loro divano con vista sul Chrysler building.
In quel momento, Christian ricevette una telefonata, a dir suo urgente, e corse in un'altra stanza a rispondere.
Bene, mi ritrovavo sola con la donna perfetta! Ci può essere qualcosa di più imbarazzante?
- Monica, invece tu cosa fai nella vita?
Provai ad iniziare una conversazione.
- Ah, sai, sono una modella, e lavoro per una nota rivista di moda, non so se la conosci, parlo di Runway!
Caspita, Runway da ragazzina era la mia rivista preferita!
Per tutto il pomeriggio continuammo a parlare della sua vita perfetta e di quanto amasse Christian, nonostante stessero insieme da pochi mesi.
Ad un certo punto però, toccò un tasto dolente chiedendomi:
- E tu sei fidanzata?
Mi sforzai di mantenere la calma e risposi soltanto:
- Preferirei non parlarne, scusa.
Ogni volta che ripensavo a Luca, non riuscivo a fare a meno di piangere per tutto quello che avevo dovuto subire dalla persona che più amavo, e che forse amo tuttora.
Il tempo passava in fretta, ed iniziava a farsi tardi.
Christian sbucò fuori da una stanza che doveva essere il suo studio scusandosi per l'imprevisto.
- Beh...
Provai a dire.
- In realtà io dovrei tornare a casa, altrimenti con il buio rischierei di perdermi.
- Che peccato, non abbiamo potuto parlare per niente!
Disse Christian convinto.
Allora, guardò Monica nei suoi occhi verdi, volendo intendere qualcosa.
- Stasera noi dovremmo partecipare ad un importante serata Vip Newyorkese. Ti andrebbe di venire con noi?
Mi guardava con l'entusiasmo di un bambino davanti allo zucchero filato. Sembrava genuinamente contento di avermi fra loro.
Ma come avrei potuto io adeguarmi a tutte quelle persone importanti?
Ero davvero convinta di rinunciare, quando però, il mio sguardo ricadde su di Monica. Lei doveva essere conosciutissima sulla scena, ma che effetto avrebbe fatto una ragazza completamente sconosciuta in un ambiente simile. Avrei davvero voluto attirare dell'attenzione positiva su di me, magari provando inoltre a capire le ragioni del successo inaspettato di Christian e della sua ricchezza.
Fortemente tentata allora, decisi di accettare.
- Che bello!
Esclamò Monica.
- Non vorrai certo venire vestita così! Vieni con me, ho qualcosina che potrei prestarti.
- La seguii nella sua cabina armadio a dir poco enorme, dove mi fece provare un abito nero che mi lasciò senza parole. Si trattava di un abito completamente nero lungo fino alle caviglie. Lo scollo, sebbene profondo quasi fino all'ombelico, non risultava volgare, bensì, molto chic.
L'intero look era completato da un paio di tacchi a spillo e un po' di buon make-up.
In tutta la mia vita non mi ero mai sentita così bella.

Io e Monica tornammo in salotto dove Christian fece i complimenti a entrambe.
Nonostante ciò, io notai che guardava Monica con occhi diversi rispetto a me: aveva lo sguardo di un uomo davvero innamorato, lo stesso sguardo con cui un tempo Luca guardava me.





100 punti a chi indovina la canzone di cui si parla (Vale conto su di te😂😘)

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