2.Lying Hurts

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La pioggia batteva leggera sul prato. Ero seduta in veranda mentre sorseggiavo una tazza di thè bollente che mi aveva appena preparato Bonnie. Il cinguettio degli uccelli mescolato all'odore dell'erba bagnata era tremendamente piacevole. Un albero enorme prese la mia attenzione, e rimasi a fissarlo per un po' di tempo. Era altissimo, con dei rami lunghissimi che scendevano fino al terreno, a toccare appena un laghetto collocato appena al suo fianco.Decisi di tracciarne una bozza sul mio diario, in cui fino a qualche momento prima scrivevo. Ho sempre amato scrivere, da quando ero piccola; mia madre era una scrittrice, probabilmente ho preso da lei questa passione. Stava ore e ore sui libri. Mi sembra passata un'eternità dall'ultima volta che l'ho abbracciata, invece erano passati solo sessantuno giorni. Poggiai la penna sul tavolino quando mi accorsi che una lacrima si stava facendo spazio sul mio viso. La asciugai velocemente, guardando in alto le nuvole che si spostavano in fretta nel cielo. Ero sicura che la mia mamma, in quel momento, mi stesse guardando da lassù.

"Allora Virgi, è buono il thè?"

"Direi che è perfettamente.. inglese."

"Vedi di fare poco l'Irlandesina del cazzo."

Ridemmo entrambe. Lei sorrideva sempre. Si sedette di fronte a me a gambe incrociate con il suo gattone persiano tra le braccia in una sedia di vimini talmente enorme che poteva contenere anche me. Si raccolse i capelli disordinatamente, per poi curiosare sul mio diario, sporgendo lo sguardo divertito in avanti.

"Che stai scrivendo?"

"Fatti gli affaracci tuoi!" Le risposi scherzosamente gettandole la penna.

"Scusa se ho interrotto i tuoi pensieri filosofici.."

"Dai, scema! Piuttosto, che albero è quello?"

"Non si vede? E' un salice piangente, da piccola ci passavo metà delle mie giornate là sotto! Speravo in effetti che si mettesse a parlare come quello di Pocahontas, ma niente.."

"E' davvero bellissimo. E i tuoi genitori, sono in vacanza?"

"Già, un mese a Miami, quei due sfigati. Noi qua a studiare, loro in America a divertirsi. Ti rendi conto?"

"Un mese qui da sole quindi? Fighissimo! Ma tu riesci a badare a tutto da sola?"

"Io cosa? Da sola? Ma sei matta? Ci sei tu, e c'è anche Beky con noi."

"Chi?"

"La nostra cameriera! Oh, ormai è come se fosse una zia adottiva per me, è di casa. Le racconto sempre tutto, è una sorta di confidente personale, ti piacerà, vedrai."

Sorrido.

"Bonnie ma tu hai il ragazzo?"

"Sì, l'ho lasciato a Dublino però, e che ci rimanga! Ultimamente era diventato assillante! Alto, biondo, occhi azzurri, il classico irlandese. Ma perché questa domanda? Tu ce l'hai?"

"Così. No, ho avuto una breve storia di tre mesi, ma poi ho capito che era un idiota ed era meglio lasciar perdere."

"Come la maggior parte degli uomini. Che poi dicono che siamo noi le coglione che non sanno mai cosa vogliono. Ma loro? Si sono visti? Cambiano idea ogni tre secondi sti sfigati. Oh Virgi a proposito di uomini, ti dico che spesso organizzeremo delle feste qui, il posto c'è, e poi ho tante amiche al college, che ti farò conoscere ovviamente!"

"Nessun problema, anzi. E' quello di cui ho bisogno. A proposito, dimmi un po' del college, com'è?"

"Tesoro come vuoi che sia? Professori rompicoglioni, sgualdrine che ormai aprono le gambe anche in classe, capitani di football, rugby, dopati, tossici, sfigati e bla bla bla."

Love Will Tear Us Apart. ||h.s.||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora