Capitolo 1

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Raccolgo i miei capelli color cenere in uno chignon abbastanza malandato. Mi guardo allo specchio e noto una me un po' diversa. Una Clarissa che nessuno riconoscerebbe: occhi gonfi e rossi dal pianto, vestiti spiegazzati con tagli che fanno intravedere la mia pelle pallida e rossa dai pugni.

Mi svesto e lascio cadere il tutto su un pavimento nero che fa rimpicciolire il piccolo bagno del secondo piano. La mia casa è abbastanza grande da contenere dieci squadre di giocatori di rugby. Vivo insieme a mia madre, abbastanza presente nella mia vita, forse un po' troppo, e insieme al suo compagno, il contrario della donna che mi ha portata al mondo. Mio fratello studia nel college di New York e passa poco tempo con me e ciò mi spezza il cuore. Ho un'altra sorella ma non è che le dia abbastanza importanza visto che in realtà è una sorellastra. Eh sì, mia madre ha avuto un marito all'epoca e per problemi economici si dovettero distaccare per molto tempo. Alla fine lui chiese il divorzio perché conobbe una nuova signora che frequentò, a insaputa di mia madre, durante la loro relazione. Io sono nata così, per caso, senza un ma e un perché, dopo due settimane che i miei si separarono.

Imposto l'acqua fredda, perché quella calda mi fa venire emicrania.

Lascio cadere gocce fredde sul mio corpo che, al loro passaggio, mi rabbrividiscono. Una sensazione di piacere fin quando non arrivano nei tagli profondi e inizio a mordermi le labbra in segno di dolore.

Esco dalla cabina e avvolgo il mio corpo magro in un asciugamano color turchese: è il mio colore preferito.

Faccio dei passi veloci e silenziosi cercando di passare inosservata agli occhi di mia madre e della sua migliore amica, Jessy.

Jessy è una signora adorabile, ha i capelli lunghi e di un biondo cenere che farebbe innamorare anche una persona cieca. Ha quaranta anni, ma ne dimostra la metà: mi chiedo sempre se sia grazie al trucco che la ringiovanisce in questo modo spettacolare o usa delle pozioni magiche anti-età. Ha due figli: Lucas e Edoardo.

Lucas è un gran bel ragazzo, se devo essere sincera, ma abbastanza stronzo, il che gli fa abbassare molti punti. Ha sedici anni, come la sottoscritta; invece Edoardo ne ha diciassette ed è l'opposto di suo fratello: certo, fanno parte della stessa famiglia e quindi di bellezza non saprei dire chi è migliore, ma lui ha quella carica di positività in più che nella vita servirebbe a tutti. Ha gli occhi marroni e un bel ciuffo castano, è alto e ha un bel fisico. Studia con mio fratello e sono abbastanza amici.

Io mi posso definire una ragazza-ragazzo: ho vissuto durante la mia infanzia con ragazzi e gli amici di mio fratello. Non ho tante amiche perché la maggior parte dopo le medie mi ha abbandonata dicendo un gran e bel "arrivederci" sorridendo. Tutte false.

Con Edoardo ho instaurato un rapporto abbastanza forte: è stato il mio braccio destro fino a qualche giorno fa. Fin quando non si è fidanzato con la troia della scuola: Marie.

Marie è alta, bionda e occhi verdi. Penserete che sia figa, invece si è guadagnata la popolarità dandola a tutta la scuola. Mi chiedo come un ragazzo possa baciarle quelle labbra fatte solo di filler e toccarle/palparle quelle tette rifatte. Insomma, se hai soldi puoi fare di tutto e di più. Per non parlare della sua collezione di orologi costosi e vestiti dei marchi migliori. Direi che se la tira un pochettino, ma giusto un po'. Suo babbo non è mai a casa perché lavora ad Hollywood come regista e sua madre si scopa qualsiasi uomo che le promette soldi. Tale madre e tale figlia.

Da quando stanno insieme non riesco a tenermi in contatto con lui, insomma ci sei stato sempre per me e appena viene quella sgualdrina, mi abbandoni?

Arrivo in stanza frettolosamente, ma mi accorgo che la mia porta è socchiusa nonostante io l'avessi serrata. Non mi stupii più di tanto, di solito è il gatto che entra, piscia ed esce.

Entro senza di accorgermi di nulla e chiudo la porta a chiave, ma mi volto e noto che Lucas era lì.

"Finalmente sei uscita, ti sto aspettando da mezz'ora. Che hai fatto in bagno? Dital..."

prima di fargli finire la frase, rispondo:

"Allora eravamo stati chiari che tu non saresti mai più entrato in camera mia mentre mi facevo la doccia." dissi con voce potente e ben chiara, poi aggiunsi "non mi vedrai mai nuda, tranquillo, quindi smamma fuori da qua e chiudi la porta."

"va bene capo" si incammina e chiude la porta.

"ti vedo dalla serratura, ora ci metto un pezzo di carta in mezzo così non mi sbirci"

"mi hai sgamato"

E se ne va.

Mi chiedo che cosa ci facesse qua.

Prendo i primi vestiti che mi capitano e mi vesto: in un minuto sono pronta. Lo chiamo e lo vedo spuntare in un battibaleno davanti a me.

"Cosa vuoi?" gli chiesi scocciata.

L'ultima volta che lo fece era perché voleva farlo con me, ma ragazzi io non sono una tipa che vorrebbe essere paragonata ad un usa e getta. E li si concluse, non ci siamo sentiti per qualche settimana. Ma poi ruppe il ghiaccio lui raccontandomi del fatto di suo fratello e di Marie. Una scusa in più per parlarmi.

"Clarissa..."  

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