t h i r t y - o n e

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Questo si ritrovò a fare spallucce. -Un po', nulla di che.-

Perché gli umani si illudevano di saper mentire? Il demone non lo avrebbe mai capito.

Comunque, senza dir nulla, si limitò a lanciare un'occhiata all'altro, per fargli intendere che non lo credeva, per poi slacciare con un movimento veloce la cerniera della felpa nera che indossava e porgergliela.

-Tieni.-

Il più piccolo alzò un sopracciglio, guardandolo confuso.

-E tu?-

Taehyung scosse il capo, come per fargli capire di non dover preoccuparsi.

-Sto bene, non mi serve.-

Ed era esattamente così, lui non era in grado di avvertire troppo l'aria pungente che, al contrario, infastidiva tanto il moro, e se lo faceva, non vi badava minimamente.

Ciò però a lui non poteva spiegarlo, dato ciò che si celava dietro quel "semplice" accorgimento, per cui si limitò a giustificarsi così, rimanendo sempre nel vago.

-Forza, prendila.-

Allora Jungkook, senza fare troppe cerimonie, lo ringraziò e afferrò l'oggetto, mettendoselo poi subito addosso.

Vedendolo il maggiore sorrise.

-Ti va un po' larga.-

Gli fece poi notare, facendo schiudere anche le labbra del più piccolo in una lieve, dolce risata.

-In effetti.-

Indossandola, immediatamente l'umano fu colpito da quanto essa potesse era calda, ma allo stesso tempo fu sorpreso dal fatto che non avesse nessun profumo, neppure il minimo accenno.

In ogni modo non se ne curò, semplicemente rimase a sorridere per un po', dato il gesto, secondo lui davvero premuroso, del giovane.

Anche se quasi sempre sembrava indifferente a tutto e scontroso, a lui dava l'impressione che non fosse così, anzi.

Almeno nei suoi confronti, di solito pareva quasi forzarsi ad assumere quell'atteggiamento, per delle ragioni a cui lui non riusciva ad arrivare, ovviamente.

Nei suoi occhi, dopotutto, ci vedeva nascosto del buono, ma allo stesso tempo essi gli trasmettevano uno strano sentimento, cupo, che al contrario, di buono non aveva proprio nulla.

Tae aveva ragione, gli umani erano esageratamente ingenui.

E se lo continuò a ripetere, quando notò il sorriso luminoso dipinto sul volto del minore, mentre si stringeva di più nel suo indumento.

Lo avrebbe ferito, lo sapeva, ma non aveva scelta.

-Non deve interessarti.- Diceva tra sé e sé, ma ne era davvero capace?

Avrebbe dovuto farcela, che gli piacesse o meno, non poteva fare altrimenti, non gli era permesso, a causa della sua natura.

Comunque, dopo un po', ricordandosi che ormai erano stati abbastanza in quel posto e sopratutto che doveva agire il prima possibile, si alzò da terra e, passandosi le mani sui pantaloni al fine di spolverarli da possibili residui di polvere, esclamò -Beh, si è fatto tardi. Che ne dici di andare, ora?-

Jungkook sentendolo annuì, anche se con poca voglia, e seguì il gesto dell'altro, tornando in piedi e aiutando il maggiore a sistemare la coperta.

Non voleva realmente tornare dentro, stava bene lì, ma dopotutto, sapeva di non poter far troppe storie, per cui limitò a rimanere in silenzio, raggiungendo poi il ragazzo mentre lasciava il luogo.

-Sei stanco?-

Gli chiese allora lui, mentre raggiungevano nuovamente l'abitazione.

Il moro annuì. -Sento che ho bisogno di riposare.-

A quella frase il maggiore non rispose, consapevole del fatto che, al suo risveglio, le cose sarebbero state di certo diverse.

Una volta tornati in casa, Taehyung indicò al moro la sua stanza e aspettò che finisse di prepararsi e fare tutto quel che doveva, prima di raggiungerlo e salutarlo.

-Se ti servo, sono nella camera alla fine del corridoio.-

Si limitò a dirgli, abbozzando un mezzo sorriso, mentre lui si metteva fra le coperte.

-Okay, buonanotte Tae.-

-Buonanotte, piccoletto.-

Un sospiro, prima di spegnere le luci.

In seguito, il demone si allontanò e si diresse in salone, lasciando cadere il proprio corpo sul divano e prendendo fra le mani la famosa boccetta, che aveva tenuto fino ad allora nascosta con cura nella tasca dei pantaloni.

Era arrivato il momento di usarla.

Cosa sarebbe successo, da adesso in poi?

Anche se non voleva ammetterlo, un leggero timore lo invase, proprio collegato a quella domanda.

Ma d'altraparte, lo avrebbe saputo tra non molto.

Alla fine rimase seduto lì per un'altra mezz'ora buona, attendendo che l'altro si addormentasse, prima di tornare da lui e adagiarsi piano accanto alla sua figura addormentata.

Vedendolo, un piccolo sorriso gli si formò sul volto.

Aveva l'espressione calma, al contrario delle precedenti volte in cui lo aveva visto in quello stesso stato, la bocca leggermente socchiusa e il respiro regolare, tranquillo.

Non riuscì a trattenersi dall'accarezzargli piano la guancia, beandosi di quel leggero contatto e del fatto che questo non potesse vederlo o dirgli nulla, evitandogli altre situazioni imbarazzanti.

Gli sembrava davvero un angelo, finito in trappola.

Poi, in seguito a un altro respiro profondo, riprese il contenitore vitreo con dentro il liquido blu e, fissandolo un ultimo secondo, reprimendo i vari ripensamenti che aveva, lo avvicinò pieno alla bocca di Jungkook e fece in modo che lo bevesse tutto, sfruttando un po' anche i suoi poteri, per sicurezza.

Ce l'aveva fatta.

Monster; v k o o kDove le storie prendono vita. Scoprilo ora