Tu non sai niente di me (1)

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Mi sono appena svegliata, prendo il cellulare e controllo che ore sono, le 8:30, beh direi di poter dormire ancora un po'.
Mi rigiro tra le lenzuola per più di 5 minuti ma niente, ormai sono fin troppo sveglia per riaddormentarmi, decido di chiamare Blerta..

Il telefono squilla
-Hey Giu
~Hey Blerta
-Tutto ok? Come mai questa chiamata di prima mattina?
~Non riesco più a riaddormentarmi e non so che fare
-Niente problema, tra un paio d'ore sono sotto casa tua, andiamo a fare shopping in un posto bellissimo
~Andata.
-Perfetto, ci vediamo dopo
~A dopo allora
-A dopo.

Cerco dei vestiti decenti per uscire ed opto per un vestito morbido grigio a righe che mi arriva sopra il ginocchio, ha una scollatura a barca e dietro degli incroci che lasciano intravedere leggermente la schiena, poi decido di mettere un paio di coverse nere, insomma un look semplice ma allo stesso modo particolare.
Mi dirigo verso il bagno, mi lavo i denti e litigo con l'eyeliner, dopo mezz'ora ci rinuncio e vado di semplice mascara, scelgo poi di mettere un rossetto abbastanza nude, insomma, non devo essere una diva di Hollywood, devo solo uscire con la mia migliore amica, e sinceramente ci uscirei pure in pigiama talmente sono in confidenza con lei.
Passa circa un'ora e sento suonare al campanello, era Blerta, scendo e iniziamo ad incamminarci, dopo circa 5 minuti siamo arrivate, iniziamo a fare le pazze per i negozi e mi imbatto in un vestito davvero carino, era un po' corto, con una scollatura profonda sulla schiena, aveva pure una scollatura a V sul davanti con un nastro incrociato, insomma l'emblema del sexy, me lo provo ed è perfetto.
"Ma dove vuoi andare conciata così"
Mi dice tutto d'un fiato lei
"Dai potrebbe servirmi almeno una volta nella vita, e poi mi sta bene ammettilo"
Aggiungo io.
Blerta annuisce.
Mi dirigo alla cassa per comprare il vestito e subito dopo usciamo dal negozio.
Prendiamo un gelato e ci sediamo ad un tavolino, c'è un ragazzo che continua a lanciarmi sguardi, è davvero carino, fin troppo, e ovviamente io rispondo con la sua stessa arma.
"Chi stai guardando?"
Mi chiede Blerta
"Emh no nessuno.."
lei si giró per controllare
"Ble, chi si rivede"
Esclama lo sconosciuto dai mille sguardi
"Ehi minchionee"
Risponde lei
"Vi conoscete?"
Chiedo ambiguamente
"Giulia lui è Giorgio, è un collega di Valerio, il suo nome d'arte è Mostro, Gio, lei è Giulia
non la mia migliore amica"
Blerta è così perfetta in tutti i dettagli, si espone benissimo, io mi sarei impappinata alla prima parola.
"Emh ciao Giorgio"
"Ciao."
Non so se definirlo freddo, deciso o di poche parole con quel "ciao", non credo sia di poche parole, insomma facendo il rapper...
ad un certo punto Blerta mi dice di dover tornare a casa per un piccolo problema di famiglia, e aggiunge che io posso restare qui con Giorgio
"Per te va bene?"
Lui fa cenno di sì con la testa senza spiccicare parola, non saprei davvero cosa aspettarmi da lui.
Improvvisamente ci troviamo noi due soli, seduti ad un tavolino, lui inizia a squadrarmi, mi sento quasi scrutata, si ferma qualche secondo in più sulla scollatura, sulle labbra e sugli occhi.
"Quindi?"
Dice lui
"Cosa?"
"Vuoi iniziare tu il discorso?"
"Emh va... va bene dai.."
Inizio già a balbettare ecco.
"Raccontami un po' di te"
"Mi chiamo Giulia, ho 21 anni, faccio danza classica e nulla sono di milano e mi sono trasferita da poco qui"
Lui mi guarda attentamente ascoltando ogni singola parola che esce dalla mia bocca.
"Che mi dici di te?"
"Io sono Giorgio, meglio detto come ill mostro, ho 25 anni, e senza il rap non vivo, il rap è tutto quello che ho, riesco ad esprimermi al massimo"
"Ma tu non mi sembri un mostro, anzi"
"Io sono un mostro, cara bambina"
"Ehii non chiamarmi bambina, conosci appena il mio nome"
Mi arriva un messaggio di Blerta

Hey Giuls, vieni subito a casa mia

"Senti Gio io dovrei andare.."
"Gio? Da quando tutta sta confidenza ahahaha"
"Che mi dici di 'bambolina'? Comunque io dovrei andare"
"Va bene, ciao"
Mi dirigo verso casa di Blerta e intanto mi immergo nei miei pensieri, Giorgio in tutta la sua freddezza aveva qualcosa che mi attraeva, sarei rimasta tutto il giorno a fissargli le labbra, anche se io non so niente di lui, e lui non sa niente di me.

Noi che siamo un mostro ed una bambinaWhere stories live. Discover now