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Ultimo anno di scuola superiore. Sono pronta ad un nuovo anno, impegnativo. Mi dovrò preparare per le prove per entrare al college e questo mi sconvolge. Ma affianco a me, ho una famiglia che mi sostiene. E poi c'è lui ryan che mi accompagna da tre anni a questa parte, il mio fidanzato. Mi arriva un messaggio

-amore sei pronta? Tra poco passo a prenderti.-

Guardò l'orario. Mi rendo conto che è tardissimo, ed io sono ancora avvolta nel mio pigiama giallo, che mi fa sembrare un minions. Rispondo subito al messaggio.

-ci vediamo direttamente a scuola. Salto la prima ora. Ci vediamo nell'intervallo.-

Passano neanche trenta secondi che la sua risposta arriva.

-sei la solita ritardataria, non avevo dubbi ci vediamo dopo.-

Come iniziare il primo giorno di anno scolastico. Già immagino, le lamentele di mia madre per aver saltato la prima ora.
Però, alla fine si sa che il primo giorno non si fa niente.

Quindi con calma, mi vesto, mettendomi un jeans a vita alta con una camicetta di un rosa antico e delle converse alte. Mi metto un po' di trucco, ed infine raccolgo i capelli in una treccia di lato.

Guardò l'orologio e noto che mancano ancora quarantacinque minuti all'inizio della seconda ora, quindi che c'è di meglio che fermarsi allo starsburks. Un bel caffè con panna e vaniglia è la carica giusta.

Salgo in macchina e sfreccio per le vie di Houston, fino ad arrivare alla mia metà. Appena entro nella caffetteria, il profumo del caffè, mi inonda le narici. Perdo cinque minuti per decidere che muffin comprare. Decido di prenderne uno anche a ryan. Mi metto in fila, è una fila lunga, che a me sembra quasi kilometrica. Dopo quasi dieci minuti, sono quasi arrivata davanti alla cassa. Dietro di me sento alzare alla voce. Mi giro per capire cosa stia succedendo. Due ragazze stanno litigando.

In base a quello che stanno dicendo, capisco che una delle due ha fregato il fidanzato all'altra. Iniziamo a spintonarsi, fino a che alla terza spinta la ragazza mi investe letteralmente, io finisco indietro e sento solo qualcosa di caldo che mi brucia la schiena, del liquido che scende fino ad arrivare sui miei bellissimi jeans nuovi. Mi giro e incontro questi occhi azzurri che mi guardano. E mi rendo conto di essere finita letteralmente sulla colazione del ragazzo. Lui però è pulitissimo, io invece sono un disastro.

Nel frattempo hanno diviso le due ragazze. Guardò l'orologio e so benissimo che non riuscirò neanche ad entrare alla seconda ora.

Al diavolo la colazione, esco correndo salgo in macchina e sfreccio a casa superando il limite consentito.

Arrivata a casa , faccio una doccia più veloce che posso, sembro flash, esco mi guardò allo specchio e ho la criniera del re leone, il vapore mi ha fatto arricciare tutti i capelli. Che odio. Quindi, prendo il gel e mi faccio una coda, non ho tempo per la piastra.
Metto un po' di matita nera nell'occhio, un po' di mascara e del gloss sulle labbra. Apro l'armadio e infilo la prima cosa che trovo, cioè un pantalone nero ed una maglietta con scritto "chi va piano va sano e va lontano". Alla terza ora avrò storia, e so già che la professoressa mi farà qualche battuttaccia delle sue, visto che non sono la sua migliore alunna.

Salgo in macchina e vado a scuola, l'unico parcheggio che ho trovato e lontano dal portone di entrata. Mi tocca correre per fare in tempo prima del suono della campana della terza ora.

Do un'ultima occhiata al telefono prima di entrare in classe e trovo una ventina di notifiche di messaggi mandati dai miei migliori amici.

Più o meno sono quasi tutti uguali, il nesso e che vogliono sapere dove diavolo sia finita.

Busso alla porta, ed entro.

-alla buon'ora signorina brown"-

Mi fissa la maglietta ed io sono pronta al peggio.

-signorina brown se tutti gli americani la pensassero come lei, a quest'ora stavamo combattendo ancora la seconda guerra mondiale.-

Tutta la classe ride. Io mi metto la coda tra le gambe, sapendo di non poter controbattere, mi volto verso i miei due migliori amici, e cercando un po' di conforto, rendendomi subito conto che hanno un banco da due. Ed io dove potrò mai sedermi?

-signorina brown, vada a sedersi li, vicino al suo nuovo compagno.-

Mi indica la direzione. Guardò verso questa è rimango pietrificata. I suoi occhi azzurri. E il ragazzo della caffetteria. Cammino verso di lui. Non so perché mi sento nervosa. Mi accomodo al banco. Non riesco a guardarlo in faccia. Mi abbasso per prendere i libri dallo zaino, e me lo trovo faccia a faccia.

-ciao io sono adam.-

Note autore

Che ne pensate di questa nuova storia?

❤️❤️❤️

Da quando ti ho incontratoWhere stories live. Discover now