ANEDDOTI

[roku] il giovane Holden.

"Aubert se ne stava rannicchiato sulla panchina rugginosa davanti casa mia. Aveva accanto a se una busta di carta, la teneva stretta stretta, come se all'interno ci fosse qualcosa di estremamente caro e  prezioso. Mi avvicinai a lui coprendomi gli occhi dal sole, la busta che aveva in mano era simile a quelle che ti danno ai Cafe' quando chiedi una brioche da portare in fretta a lavoro, sopra vi era la solita scritta "Bonjour Paris!" in rosso e quando arrivai davanti al suo corpo addormentato riuscì a sentire un profumo dolciastro e a me familiare. «Tarte Tatin!» urlai, facendolo sobbalzare dalla panchina Aubert e provocando uno spavento a tutti i passanti «Quella che c'è lì dentro,» impassibile,portai l'indice in direzione della busta «è una fetta di tarte tatin, non è vero?». «Sì, proprio così,» Aubert nascose la busta dietro la schiena «ma chi lo dice che è tua?», le due fossette profonde che aveva sulle sue guance si fecero più accentuate, era bello come una mattina di luglio passata al mare, ogni ragazza presente al liceo La Fontaine era innamorata del bel Aubert Fournier.

Anche io ero innamorata di Aubert Fournier e lui era altrettanto innamorato di Céleste Colas. Ma non voleva dirmelo, la sua bocca era cucita, era il segreto che ci portavamo dai tempi della scuola elementare e una fetta di tarte tatin divisa in due e mangiata sotto casa mia era il nostro bacio del buongiorno. Per me è stato del tutto inevitabile innamorarmi di lui, Aubert era il bambino timido e introverso che viene messo dalla maestra accanto alla bambina più socievole ed energica della classe.

«Céleste non fa ancora troppo freddo per indossare un vestito del genere?» Aubert osservava dubbioso le tante ciliegie stampate sul bordo del mio vestito leggero che sentì subito le guance avvampare dalla vergogna. Da un anno il mio cuore aveva avuto una svolta e adesso impazziva alla sola vista dei suoi occhi cerulei su di me.

Successe tutto durante la festa di compleanno della mia migliore amica, quando il mio sguardo vide il suo luccicare per il sorriso di una ragazza che non ero io. Quella sera ci baciammo chiusi dentro un lurido bagno, durò poco e fu imbarazzante, ma io ero stata mollata da poco ed ero così bisognosa del suo affetto che mi buttai fra le sue braccia senza pensarci troppo e sfogandomi in un pianto.

Con il viso sporco di mascara e ancora bagnato di lacrime inumidì il suo caldo dalla rabbia e dalla frustrazione, la notte seguente non riuscì più a prendere sonno a causa di tutte le emozioni che avevo ancora nello stomaco.

Non ne parlammo più, era soltanto un bacio e lui ne aveva dati così tanti da non dargli importanza.

«Non fa freddo per criticare i vestiti altrui?» abbassai lo sguardo sulle briciole che restavano della mia torta e non badai più alle sue parole.

«hai una briciola proprio qui» lo fermai in tempo, prima che lui potesse avvicinare la mano sul bordo delle mie labbra «Non farlo!» esclamai del tutto infastidita. Lui mi guardò confuso mentre la sua mano restò ferma in aria «Queste sono stronzate che di solito fanno le coppie, quelle cose che fanno battere il cuore delle ragazze della mia età, quindi hai un secondo per allontanare la tua mano sporca di sigaretta dalla mia faccia» riportò la mano sulla sua coscia e sbuffò in una risata «Da quando sei così carina? Hai fatto qualcosa hai capelli?»

Mi alzai di scatto «Fottiti Aubert e se non muovi il tuo culo da lì arriveremo in ritardo a scuola»

«oh ma chou, con i capelli legati riesco finalmente a vedere le tue orecchie a sventola!»

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a/n

Il romanzo di Namjoon ha cambiato titolo e credo che questo sia molto più appropriato. È una het come avete notato e i capitoli non saranno lunghi (a meno che non sarò ispirata a raccontare una scena che richiederà una descrizione più lunga). ✌🏻

dovevo ricontrollare ma ho il cellulare scarico e una dannata voglia di aggiornare.

ps: mi piace la dolcezza dei vostri commenti quasi più del matcha latte.
💙
Martis.