CAPITOLO II

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Per fortuna la casa di Moore non era molto lontana dalla stazione di polizia, lo lasciai lì e gli dissi che dovevo scappare per una questione urgente, che Moore, avendo sviluppato in passato certe situazioni aveva subito intuito. Quell'uomo era davvero un genio e non vedevo di conoscerlo meglio. Tornai a casa prima del previsto, erano le 17.15, prospettavo una serata bellissima con Linda, ma quello che vidi fu forte e non sicuramente inimmaginabile.

Aprii la porta silenziosamente e vidi una bici senza cavalletto messa dentro casa, Linda non sapeva andare in bici e sicuramente non era per me perché era vecchia e rovinata, forse aveva invitato qualche amico per una sorpresa, forse invece no.

Continuai in avanti, ma linda al piano disotto non c'era, le nostre foto erano sparse dappertutto, noi che ci baciavamo, il primo ballo, il ballo al liceo, quando eravamo usciti per la prima volta...Le foto si alternavano e in ognuna eravamo felici, anche se adesso un po' di meno, io volevo un matrimonio, lei no, non sapevo se mi amasse veramente e quella sera lo scoprii... "Linda? Ma dove sei?" Dissi in un tono di voce abbastanza alto e si sentì subito una voce maschile dire:" Cazzo!"

Così corsi su per le scale e la vidi distesa sul letto completamente nuda e un uomo al suo fianco si stava rivestendo. Trattenni gli imprechi, perché sapevo che tra di noi non funzionava più da un po' di tempo, ero un bel ragazzo, potevo trovare in qualsiasi momento un'altra ragazza, ma ero anche un uomo di fede, perché avevo avuto occasione di tradirla, ma non lo avevo mai fatto, pur quanto le volessi bene... Già, le volevo solo bene... non l'amavo e questo era il grande problema.

Così sorrisi andai verso il colpevole e le strinsi la mano:" Derek Edwards, piacere"

"Lucas..." Balbettò.

"Lucas, puoi lasciarci? Magari torna su dopo che ho fatto le valigie."

"Ok." E si affrettò a darsela a gambe.

"Senti amore posso spiegarti, veramente mi dispiace, tantissimo, io non volevo" Si era alzata e mi era venuta ad abbracciare, ricambiai l'abbraccio, poi la staccai.

"Sono stato così stupido in questi ultimi mesi, immaginavo già che mi tradissi, perché non so, ma me lo aspettavo, bastava dirmi che non mi amavi più, avrei capito. So di essere un uomo difficile e mi dispiace che tra noi non riusciva più ad andare, mi dispiace davvero molto, perché stavo bene con te, ma era un po' che non ti amavo più e me ne sono reso conto oggi, quando ho visto quella bicicletta e ho capito che qualcosa non andava, ti voglio bene, o forse non più, non mi immaginavo che succedesse oggi, proprio il giorno del mio compleanno, non volevo che succedesse mai, ma doveva capitare, perché a quanto pare nemmeno tu mi ami più." Cominciai a prendere i miei panni dell'armadio, casa era la sua, a nome suo, se la sarebbe sbrigata con il suo nuovo compagno.

"NO, IO NON LO AMO! "Scoppiò in lacrime Linda. "Avevo bisogno di certezze fisiche, tu ultimamente non me ne hai date e sai che per me il sesso è importante, lo si benissimo, se non c'è passione il rapporto si disintegra... Io amo te e amerò te tutta la vita, voglio una famiglia con te, è successo solo questo mese, per favore, perdonami."

"Solo questo mese? Ah e quindi solo perché è successo SOLO questo mese, dovrei perdonarti?" Dissi sorridendo.

"Sì." Disse sorridendo anche lei.

"Linda, ma vaffancu**" Finii di prendere le mie cose e me ne andai, non sapevo bene dove andare, ma da qualche parte dovevo andare.

La mia vita stava cambiando e quel giorno avevo avuto molte risposte a una direzione che sicuramente la mia vita non doveva prendere, lasciai le mie cose dentro la macchina e la parcheggiai nel parcheggio della centrale di polizia.

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⏰ Last updated: Jul 25, 2017 ⏰

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I misteri di ShellingWhere stories live. Discover now