Capitolo 2

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ATTENZIONE: in questo capitolo leggerete una frase che vi sembrerà assurda (anzi senza senso), ed in effetti lo è. Non vorrei giustificarmi ma, ripeto, questa storia è stata scritta quando ero piuttosto piccola e volevo un fatto che attirasse l'attenzione, ma non ho trovato niente di adatto. Ormai però la storia è completa ed è impossibile cambiare tutto.. quindi vi prego di essere clementi con me e per la mia poca fantasia. Buona lettura🖤)

Qualcuno mi prese il braccio. Sussultai, mi girai :Harry.

Mi trascinò senza sforzi verso un muro, nonostante io cercassi in tutti i modi di liberarmi dalla sua presa.

"Che stai facendo?" Chiesi non capendo cosa volesse da me.

Improvvisamente iniziò a prendermi a pugni, soprattutto nella zona della pancia, ripetutamente.

Quando ero visibilmente esausta, non riuscendo a difendermi minimamente, smise di colpirmi. Poi mi si avvicinò.

"Prova solo a dire una parola e ti succederà di peggio. Sappilo."

Fine flashback

Harry l'aveva fatto solo perché pensava che io volessi comandare sugli altri, cosa che assolutamente io non vorrei mai fare... Ma secondo me ce l'aveva con me gia per qualcos' altro, ma sinceramente non avevo capito che cosa gli avessi fatto di cosi grave.

I miei pensieri furono interrotti dalla prof. di storia:"Signorina Doyle? È qui con noi o è su giove?" Sobbalzai e mi girai verso la professoressa"Ehm no, mi scusi prof, stavo solo pensando"-"Speriamo stessi pensando a qualche avvenimento storico..." Sospirò, mentre io abbassavo lo sguardo capendo di essere arrossita.

Nell'intervallo uscii subito in corridoio e mi sedetti sul pavimento freddo, e poco dopo mi raggiunse Lottie:"Hey Kimby, che hai? A cosa stavi pensando?"

Lei non sapeva di cio che mi era accaduto due anni prima, e non mi ero ancora decisa a diglierlo... Avrei aspettato il momento giusto.. se fosse mai arrivato.

"Ehm tranquilla Lottie pensavo solo a.. All'interrogazione di spagnolo!"-"Kimby.. Ascolta.. È da tanto tempo ormai che non ti vedo davvero felice. Vuoi dirmi che ti è successo?" Dovevo farlo.Quello probabilmente era il momento giusto... Ma no, avrei rimandato ancora la confessione di quel bruttissimo ricordo.

"Lot, ti spiegherò poi..." Sospirò, leggermente abbattuta dalla mia risposta. Poi mi mise una mano sulla spalla:"Lo sai: per qualunque cosa io ci sono, ok?" Sorrisi e annuii.

Lottie se ne andò, lasciandomi ancora seduta sul pavimento.

In quel momento delle converse bianche e delle blazer fucsia si fermarono davanti ai miei occhi. Alzai lo sguardo: erano Harry con Taylor, una delle cheerleader.

"Doyle, alzati, mi sembri una drogata cosi!" Ridacchio malvagiamente e fu seguito dallo squittio di quell'oca. Se ne andarono, e a quel punto decisi di alzarmi e lasciarmi alle spalle tutte le cose che mi venivano dette a sproposito... Cosa che del resto avevo sempre fatto.

Impossible. [H.S.] (IN CORREZIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora