Come frutti di tarassaco

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Come gli alberi spogliati delle loro fronde dal vento autunnale,

come la neve candida si scioglie sotto ai caldi raggi del sole,

come gli steli d'erba piegati sotto il peso dei nostri passi,

come i frutti del tarassaco volano via con un soffio,

così il mio cuore quando tu te ne vai.

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9 Agosto 2016

Cammina veloce tra la gente, il vassoio saldamente stretto tra le mani per cercare di non far rovesciare niente a terra. Ormai ha perso il conto dei viaggi che ha fatto dal bancone ai tavoli e viceversa, potrebbero essere venti come cento; si sposta automaticamente, le sue gambe si muovono mantenendo un passo veloce e le parole escono meccanicamente dalla sua bocca: "Buonasera!", "Ecco a voi!", "Buon proseguimento!".

È stanca, è tutta la sera che lavora senza sosta, si è concessa solamente cinque minuti di pausa, il minimo necessario per bere qualcosa e rinfrescarsi, per poi tornare subito a servire.

Ogni volta è sempre la stessa storia, arriva all'ultima serata e l'unica cosa a cui può pensare è "chi me l'ha fatto fare?". Sono ormai cinque anni che, puntualmente, ogni estate si offre come volontaria per aiutare durante serate di beneficenza organizzate dal suo piccolo paese nonostante ogni volta si riprometta di non farlo più. Non è che non le piaccia, anzi! vive per queste cose, ma ne esce sempre stremata.

«Marti ti vogliono al bar!» la richiama un'altra delle cameriere che incrocia mentre torna da un tavolo.

La ringrazia velocemente dell'avviso e torna a passo spedito al bancone dove c'è un ragazzo ad aspettarla; lo conosce, hanno scambiato qualche parola in quei pochi momenti di calma, ma non ha mai avuto più di tanta confidenza con lui.

«Dimmi» esordisce avvicinandoglisi, posa il vassoio, ora vuoto, sul ripiano, «Hai bisogno di qualcosa?» chiede approfittandone per rifarsi la coda, alcune ciocche dei lunghi capelli biondi sono sfuggite come sempre dall'elastico.

Gli occhi del moro la osservano con attenzione prima di parlare: «Mi potresti fare un favore?» chiede appoggiando i gomiti sul bancone per avvicinarsi a lei, «Se ti do le chiavi della macchina andresti a prendermi il telefono? Mi sono dimenticato di prenderlo quando sono arrivato» ammette passandosi una mano tra i capelli.

La sua richiesta è semplice, non richiede nemmeno uno sforzo. E allora perché lei si ritrova sorpresa dalla sua domanda? In fin dei conti avrebbe potuto chiedere a chiunque altro di aiutarlo, molte altre persone con cui è più in confidenza, ma è proprio a lei che ha chiesto un aiuto.

«Okay» risponde dopo un attimo di esitazione, «Dove hai parcheggiato?».

Il ragazzo sfila dalla tasca posteriore dei pantaloncini un mazzo di chiavi e lo porge alla ragazza che, in cambio, gli affida il vassoio -dato che non ha intenzione di lasciarselo rubare visto che è quasi impossibile trovarne altri grandi come il suo-.

«Hai presente il monumento? Ecco, tenendo la chiesa alla tua destra segui la strada fino alla prima curva, là c'è una casa arancione. Ho parcheggiato lì di fronte.» spiega velocemente «La macchina è una Golf nera» conclude prima ringraziarla velocemente e di tornare al lavoro.

«Andrea!» cerca di richiamarlo lei ma ormai il giovane è ritornato nel retro e non l'ha sentita.

Si rassegna all'idea di dover ispezionare tutta la macchina prima di trovare il telefono e s'incammina seguendo le indicazioni che le sono state fornite pochi istanti prima.

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⏰ Last updated: Apr 16, 2018 ⏰

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