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uh
non so perché provo questo per lui.
insomma, siamo amici da sempre,
dall'asilo fino alla laurea siamo stati inseparabili,
abbiamo persino preso questa casa insieme.

ma forse, in fondo, ho solo nascosto quello che provavo per Josh per tutto questo tempo.
le farfalle nello stomaco che comparivano ogni volta che sorrideva,
il cuore che cominciava a saltare la corda ogni volta che,
mentre guardavamo un film, si accoccolava a me...

ma quanto sono stupido, madonna.
Frank una volta mi ha detto che stavamo quasi per baciarci da ubriachi, solo che eravamo in macchina e una buca ci aveva fatti  allontanare.
perché quelli del governo non usano le mie tasse per riempire quei maledetti buchi con un po' più di cemento?


-ehi, Tyler? puoi venire un attimo?
mi si chiuse lo stomaco nel sentire quella voce calda chiamarmi dal piano di sotto. mi alzai pigramente, chiudendo il mio quadernino in pelle, il quale conteneva tutto quello che mi stava più a cuore: la mia musica, i miei pensieri e anche qualche disegno del mio coinquilino che dormiva in posizioni tenere.

arrivai nel salotto al piano di sotto e per poco non svenni alla vista di un Josh sudato e senza maglia che mi sorrideva leggermente col fiatone.
'gesù, sto per andare in iperventilazione' il mio cervello stava andando completamente in tilt.
-ehi, ti s-serviva qu-qualcosa?
balbettai e per un attimo mi diedi del deficiente da solo, poi però prestai attenzione a Josh, che aveva cominciato ad incamminarsi per il giardino, mi incuriosii quando lo vidi farmi cenno di seguirlo.
attraversammo il giardino e ci fermammo davanti al vecchio capanno degli attrezzi, che non usavamo mai.
-che ci facciamo qui?
chiesi aggrottando le sopracciglia, lui sorrise e mi prese per mano, facendomi partire un brivido su per la spina dorsale e trascinandomi dentro alla struttura di legno.

nella mia testa erano partiti filmini decisamente indecenti su di lui che mi limonava appassionatamente contro il muro e altre scene del genere, ma rimasi comunque piacevolmente sorpreso quando vidi il capanno tirato a nuovo e con i nostri strumenti al centro.
-OH DIO JOSH È FANTASTICO!
cominciai a urlare e ridere mentre mi muovevo per la stanza con aria entusiasta, analizzando bene tutti i dettagli di essa.
il pavimento non era più malconcio e incrostato di muffa, gli attrezzi da lavoro erano stati riposti in un angolo a parte e un microfono pendeva dal soffitto, era perfetto.
corsi ad abbracciarlo, buttandogli le braccia al collo mentre continuavo a ripetere dei piccoli "grazie".
-sono contento che ti sia piaciuta la sorpresa, dopotutto da settimane continuavi a lamentarti del fatto di dover suonare in camera...
rise un poco alla fine della frase, ma poi allacciò le sue forti braccia dietro la mia schiena, ricambiato dolcemente l'abbraccio e dondolando nel mentre.
appena ci staccammo sorrise e dio, avrei voluto tanto baciarlo in quel momento.
ma non lo feci.
quando mi ripresi dal mio stato di trance, mi limitai a chiedergli di suonare un po' con me, come se nulla fosse successo. come se non avessi pensato a come sarebbe stato bello baciare il mio migliore amico.

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che ne pensate del primo capitolo?
è accettabile?

vi giuro che andando avanti diventa meglio

bad poetry;; joshlerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora