Doveva averlo vicino a sé, non c'era altra soluzione possibile.

Non era in grado di stargli lontano, in alcun modo.

Così, tra un susseguirsi di varie urla, con Tae che si limitava a far sì col capo davanti ai rimproveri di Nam, alla fine quest'ultimo, addolcendo appena il suo tono, chiese -Ora dov'è?-

-Sul divano che riposa, stava per svenire per l'ennesima volta fra le mie braccia.-

Namjoon si inumidì le labbra, passandovi velocemente la lingua sopra.

-Come potevi pensare che riuscisse a reagire positivamente a un viaggio di quelle misure? Credo tu abbia dimenticato che lui non è come noi, come te.-

Taehyung scosse la testa.

-So anche questo.- Sbottò di rimando, sempre più irritato; quella conversazione non stava facendo altro che innervosirlo.

-Allora perché stai cercando di rovinarlo così?-

Il rosso non rispose, non sapeva cosa dire, più che altro.

L'unica cosa che gli venne in mente sentendo quella frase, fu -Perché solo lui può aiutarmi a vivere- ma non disse nulla, restò zitto per evitare un susseguirsi di storie, anche perché, dopotutto, il maggiore già sapeva ciò.

Vedendo quindi che Tae non aveva intenzione di parlare, Nam roteò gli occhi al cielo, irritato, andando avanti e indietro per la stanza, prima di riprendere con i suoi fastidiosi e insistenti quesiti.

-Ti sei spaventato, vero?-

Il più piccolo spalancò gli occhi, scoppiando poi a ridere.

-Spaventato? Io? Come ti viene?-

Nam a quella reazione fece comparire un sorriso sul suo volto.

-L'hai fatto.-

-No! Ti sembra che possa fare una cosa tanto stupida? Non essere sciocco.-

Il rosso si tirò il labbro fra i denti, leggermente agitato; in che modo lo aveva capito?

Intanto il sorriso dell'altro si fece sempre più ampio.

-Mentire non fa per te, lo sai?-

Taehyung sospirò, aveva ragione.

-Non è che mi sono spaventato. È solo che non avevo mai visto un umano dar di matto, ero sorpreso, tutto qui.-

Namjoon non poté trattenere una piccola risata.

-Mhm, farò finta di crederti.-

Dopo una breve pausa, continuò.

-Comunque, avresti dovuto aspettartelo, soprattutto siccome è tanto giovane.-

L'altro per l'ennesima volta annuì, annoiato.

Non c'era bisogno che gli ripetesse le solite inutili e insignificanti regole a cui, secondo degli idioti, avrebbe dovuto attenersi.

Le conosceva tutte, una ad una, per filo e per segno, soltanto che le ignorava, non le calcolava minimamente.

Non poteva, per il bene dei suoi piani.

Inoltre, non gli era mai piaciuto seguire le imposizioni che gli venivano date, non faceva per lui.

-Starà bene.-

Si limitò a dire, disinteressato.

-No, invece, se continui a usare i tuoi poteri su di lui per i tuoi sporchi comodi. Non fai che indebolirlo.-

-Ha bisogno di dormire un po', fine. Gli passerà tutto.-

-Non è così che funziona, Taehyung.-

Nam incrociò le braccia al petto, lanciando uno sguardo serio al giovane che aveva di fronte.

-Starà bene, credimi.-

Ripeté ancora il rosso.

-Ne dubito, se interferisci con i suoi ricordi.-

Il maggiore sospirò; non voleva proprio capire.

-In ogni caso, ora è meglio che vada. Voglio solo dirti un'ultima cosa.-

Mentre si dirigeva alla porta, quest'ultimo si girò un attimo verso l'altro, con la mano poggiata sulla maniglia.

-Ti conviene nasconderlo meglio, il suo odore è forte.-

Così, con queste parole Nam se ne andò via, lasciando Tae lì, solo in quella stanza, con dei nuovi pensieri su cui riflettere.

Monster; v k o o kWhere stories live. Discover now