capitolo 59

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Kelsey’s Point of View:


Venni svegliata da una serie di baci lungo tutto il mio braccio e attorno alla mia spalla,fino ad arrivare al collo. Succhiando gentilmente,i suoi denti mi sfiorarono la pelle,gemetti leggermente,stando attenta a non essere troppo rumorosa.

Potei sentire la sua famosa smorfia contro il mio collo dato che sentivo la sua gola tremare. "Buongiorno,piccola" Justin baciò la mia guancia prima di allontanarsi,la sua faccia nascosta tra i miei capelli,che erano alquanto scompigliati dietro di me,il suo braccio attorno al mio bacino e la mia schiena contro il suo petto.

Mormorai,poggiando la mia mano sopra la sua e intrecciando le nostre dita insieme "Che ore sono?" Mormorai di nuovo con la voce impastata dovuta al fatto che mi ero appena svegliata.

"E' ora che ti giri e che mi dai un bacio" Justin rispose ridacchiando e potevo immaginare il suo sorriso sulle sue labbra.

Ridendo leggermente,mi girai,facendo attenzione a mantenere il lenzuolo attorrno a me mentre mi giravo.Cercando di trattenere le risate,mantenni il mio viso serio per pochi secondi prima di scoppiare a ridere.

"Perchè stai ridendo?" mi chiese alzando le sopracciglia.

Scossi la testa, la mascella mi faceva male per quanto stavo ridendo. affondando la faccia sul suo petto, lo sentii vibrare, segno che stava ridendo anche lui.

Tenendomi vicina al suo corpo caldo, abbassò la testa in modo che le sue labbra fossero vicine al mio orecchio "è perchè ho fatto l'amore con te ieri notte?" sussurrò in modo seducente, facendomi avvampare.

Risi, affondando ancora di più la mia faccia sul suo petto, non essendo ancora capace a guardarlo.

"piccola" mi disse, muovendo la sua gamba attorno alla mia e mettendomi una mano tra i capelli "Guardami" mormorò.

Scossi la testa,stando vicino a lui,la faccia che mi bruciava a causa della vergogna.

Spostandomi,grugnii quando Justin mi prese il viso tra le mani,costringendomi a guardarlo.Sorridendo,abbassò la testa appoggiando le labbra sulle mie in un bacio appassionato.

Lo baciai con la stessa passione,muovendo la mia mano verso il suo polso,non volendo che questo momento finisse.

Scaccandoci,Justin mi prese il viso tra le mani accarezzandomi le guance. "Sei così carina quando sei imbarazzata" Mi guardò in faccia,i suoi occhi brillavano.

Deglutii,leccandomi le labbra.

Justin aggrottò le sopracciglia,confuso dal mio repentino cambiamento d'umore,dovuto alla sua affermazione.Mosse le gambe contro le mie e mi sorrise con una smorfia "Oh,scusa piccola" Rise "Volevo dire sexy,molto molto sexy." Alzò le sopracciglia prima di catturare le mie labbra in un altro bacio.

"mm"mi leccai le labbra quando si staccò ancora una volta "amo quando mi baci così!"

Alzò un sopracciglio "davvero?"

Annuii, sospirando.

"mettendosi ancora più vicino a me, mi baciò varie volte sulle labbra prima di lasciarmi andare e avolgere un braccio attorno al mio bacino "in questo modo?" chese guardandomi con occhi pieni d'amore.

Mi alzai verso di lui "esattamente così" sorrisi, gettando la mia testa all'indietro sul cuscino, mentre sorridevo contenta.

"come ti senti?" le dita di Jutin mi accarezzavano gentilmente la fronte,togliendo i capelli che avevano deciso di cadere di fronte al mio viso.

Aggrottai insieme le sopracciglia in segno di confusione "cosa intendi?" chiesi alzando un braccio e giocando con una ciocca dei suoi meravigliosi capelli.

Chiudendo i suoi occhi sotto il mio tocco, li riaprì un secondo dopo "hai male da qualche parte?"

Feci una smorfia con la mia faccia, cercando di capire come mai mi avesse fatto quella domanda, mentre toglievo le mie dita dai suoi capelli soffici per farle ricadere sulla mia gamba "oh" dissi, mordndomi il labbro inferiore "io..credo, credo di si"

muovendosi, mi baciò la fronte "sei cosi innocente, sei adora- sexy" si corresse da solo, facendomi l'occhiolino.

"stai zitto" mormorai,dandogli una piccola pacca sulla spalla.

"non è una brutta cosa sai. Sono felice che ti confondono argomenti del genere"

non sono confusa"mormorai, facendo riferimento per un attimo ai miei pensieri.

Justin alzò in un colpo tutte e due le sopracciglia "come mai?"

Sospirai,giocherellando con un lembo del lenzuolo "odio non sapere quello che sto facendo" lo guardai "mi fa sentire...strana. Non so come spiegartelo"

"piccola.." Justin scosse la testa "è una bella cos" disse sorridendo "vuol dire che hai rispetto per il tuo corpo. Anche se sapessi quello che stava succedendo, non sarebbe stato differente, ma non è questo il caso" sorrise. "quello che sto cercando di dirti è che...", rotlando sopra di me, Justin si mantenne alto mettendo le sue mani a entrambi i lati della mia testa " è che sono contento che nessuno abbia mi toccato il tuo corpo"

facendo una smorfia, decisi di giocare con lui un pochino " e chi ti dice che nessuno mi abbia mai toccato prima di te?"

le sue sopracciglia si aggrottarono "che cosa stai cercando di dire Kelsey? vuoi dire che il tuo corpo è stato tra le mani di qualcun'altro prima di me?"

sogghignai, girando l testa di lato "forse"

Mormorando, Justin mise il suo vio nell'incavo del mio collo, baciando con fervore la mia pelle.

Muovendo le sue labbra giù per la mia mascella,morse la pelle appena prima delle mie labbra, prima di muoversi velocemente verso il mio orecchio "non puoi prendermi in giro piccola". Mi baciò la pelle sotto l'orecchio "so che stai mentendo". allontanandosi, mi fece l'occholino "comunque, dal modo in cui urlavi il mio nome ieri sera e da quanto stretta eri attorno al mio cazzo, posso sicuramente dire che nessuno ti ha toccata prima di me"

"oh mio dio" sibilai, nascondendo ancora una volta il mio viso nel suo petto, la mia facia ancora più calda di quanto non lo fosse prima "smettila" sussurrai.

ridacchiando, Justin mi fece alzare il viso, catturando le mie labbra "non puoi prendermi in giro piccola"

"stavo solo scherzando!esclamai con gli occhi spalancati "non c'era bisogno che entrassi nei dettagli cosi"

"non era niente" si difese con una smorfia "se vuoi i dettagli piccola, nondevi far altro che dirmelo che ti faccio una lista. posso capire che nessno ti ha mai toccata anche da quanto bagnata eri mentre le mie dita erano dentro di te..."

"Justin!" urlai, dandogli uno schiaffo sulla spalla "smettila"

Ridendo, Justin scese dal mio corpo rotolando, mettendo un braccio attorno alle mie spalle e tirandomi vicino a lui "ti amo" mi baciò la tempia.

Salendo sopra di lui, sorrisi "ti amo anche io "

"dovremo alzarci, farci una doccia e andare a fare colazione" disse Justin mormorando dopo alcuni momenti di silenzio tra di noi mentre eravamo distesi comodamente sul letto l'uno di fianco all'altro, le nostre dita legate insieme.

Mossi le mie spalle, girandomi sul letto "non voglio alzarmi"

"neanche io ma dobbiamo lavarci e sopratutto, tu devi lavarti" tenendosi con il gomito, abbassò la testa per baciarmi "forza piccola, alzati". Gettando il lenzuolo da una parte, Justin si alzò in piedi e subito uscì dalle mie labbra un suono inaspettato.

"che c'è?"

Mossi le mani nella sua direzione, come se fossi una donna mezza pazza " sei nudo! copriti!"

Justin si mise a ridere e potei vedere attraverso il lenzuolo che scosse la testa "piccola, non è nietne che tu non hai già visto prima" disse prendendomi in giro.

Tubai "lo so ma non mi sento a mio agio con una mpersona in questo stato"

" l'ultim volta che ho controllato tu ti sei trovata faccia a faccia con il mio amico non meno di una settimana fa" disse, ricordando il nostro incontro hot in macchina.

mi schiarii la gola "sei uno stupido"

Ridacchiando, Justin mi prese le mani, togliendole dai miei occhi "rilassat piccola, stavo solo scherzando " si abbassò per stamparmi un bacio sulla guancia "ora alzati e basta storie"

Presi un respiro profonodo prima di alzarmi ma mi pentii subito della decisione quando sentii un dolore forte tra le mie gambe "cazzo" dissi, sedendomi di nuovo sul letto e avvicinando le mie gambe in modo che il dolore svanisse.

"stai bene?" alza gi occhi per vedere Justin camminare verso di me e guardarmi preoccupato.

Mi morsi il labbro, non volendo rivelare che avevo davvero male e che non riuscivo a mantenermi in piedi "sto bene"

"sei sicura?" mi chiese mettendosi di fronte a me e abbassandosi per arrivare al mio stesso livello " vuoi che ti aiuto ad alzarti?"

Scossi la testa, non ero una stupida. Se sono riuscita a sopravvivere a un giorno con i nemici di Justin, sarò sicuramente capace di camminare verso il bagno "sto bene, solo non sono abituata alla sensazione"

Justin annuì, capendo quello che intendevo. Facendo un passo indietro, mi guardò mentre mi alzavo dal suo letto. Ora ero davanti a lui

"visto, ci sono riuscita, non male" sorrisi a me stessa per il complimento.

"Adesso il lenzuolo sta facendo la tua stessa via per il bagno" Justin indicò dietro di sè sapendo che stava facendo una smorfia, che mi causò un sospiro

"Questa è una tortura"

Justin mosse distrattamente le sue mani e fu in quel momento che mi accorsi che aveva preso un paio di boxer per coprirsi proprio come le avevo chiesto "Questa è la tua prima volta,ci farai l'abitudine."

"Lo spero davvero" convinsi me stessa prima di sospirare "Beh,non è niente." Passandogli vicino,comincia ad inviarmi verso il bagno.Ogni passo che facevo il dolore diventava sempre più sopportabile.

Justin ridacchiò dietro di me e non potei non girare la testa verso di lui,curiosa di sapere perchè rideva.

"Cosa?"

Sospirò,cercando di non continuare a ridere "Niente"

Strizzai gli occhi,non credendogli.

"E' solo che..cammini come un pinguino" Scoppiò a ridere di nuovo,tenendosi lo stomaco.

"Beh,mi dispiace di non camminare dritta" Sputai irritata,girandomi dandogli le spalle ed entrando in bagno.

"Piccolo,stavo solo sche-"

Sbattei con forza la porta,chiudendola prima che lui potesse finire la frase.

Si incazzerà?Beh gli passerà.

Togliendomi le lenzuola di dosso che avevo attorno al corpo,entrai nella doccia aprendo l'acqua e lasciando che le goccioline calde scivolassero sul mio corpo.

Lavandomi,mi assicurai di aver passato ogni centimetro di pelle prima di passare ai capelli,strofinando contro il mio cuoio capelluto lo shampoo al lampone di Justin.

Non avevo ancora finito di lavarmi,quando sentii le porte della doccia aprirsi e due mani calde accarezzarmi i fianchi.Praticamente saltando,mi girai per vedere Justin davanti a me. "Che cazzo Justin!" sputai,dandogli una pacca sulla spalla "Mi hai spaventata a morte!"

"Scusa non volevo spaventarti" disse sospirando,con una faccia divertita "Solo che non sopporto quando sei arrabbiata con me"

Sospirai,cercando di mantenere il mio respiro regolare "Dio,Justin...non avresti potuto soltando bussare alla porta?Scusarti da fuori?" Restai in piedi ferma davanti a lui "Avresti dovuto avvisarmi che saresti entrato" 

"Lo ricorderò per la prossima volta" Justin sorrise,baciando dolcemente le labbra "Adesso la cosa più importante" Prendendomi le mani mi guardò dritta neglli occhi "mi perdoni?"

Scossi la testa "NO"

Justin alzò le sue sopracciglia " che cosa?"

" mi hai sentito, adesso esci, vorrei finire la mia doccia in pace, grazie". Mi girai di spalle continuando a strofinare la mia pelle, sperando che almeno per una colta Justin mi ascoltasse, ma ovviamente, fece tutto il contrario.

Premendo il suo copro contro il mio da dietro, mise le sue mani sui miei fianchi affondando nella pelle i polpastrelli delle dita " Kelsey..." , mormorò nel mio orecchio.

Sospirai non appena le labbra di Justin si posarono sulla mia pelle appena sotto l'orecchio.

Tenendomi contro di lui, cominciò a succhiare delicatamente, la sua lingua che accarezzava la mia pelle bagnata, i suoi denti che ogni tanto mi sfioravano.

Gemendo, lasciai cadere la mia testa all'indietro sulla spalla di Justin, un mio braccio attorno al suo collo.

Baciandomi piano la spalla, si staccò per un attimo, girandomi verso di lui e spingendomi contro il muro della doccia, prima che le sue labbra fossero di nuovo sulle mie. Le mie braccia attorno al suo collo per portarlo ancora piu vicino a me.

Facendo scivolare le sue dita sulle mie cosce, mi tirò su, le mie gambe si allacciarono attorno al suo bacino, cercando di portarlo ancora piu vicino a me.

Succhiando il mio labbro inferiore, lo morse facendo n modo che aprissi la bocca, e colse l'occasione per infilare la sua lingua all'interno della mia bocca. La mia la rincorse subito, iniziando a lottare per avere la dominanza.

Gemetti sonoramente, prima di infilare le dita tra i suoi meravigliosi capelli e tirarli fino alle punte " Justin..." mormorai sulla sua bocca.

Tornando a baciarmi il collo, si fermò, respirando pesantemente. Poggiando la sua fronte sulla mia, potevo vedere il suo petto muoversi velocemente in su e in giù. Si leccò le labbra " mi dispiace"

"ti perdono" dissi senza fiato prima di alzarmi di nuovo sulle punte e catturare le sue labbra. Muovendo la mia testa, riuscii a vedere le vene del suo collo ingrossarsi, mentre ancora ma volta lo assaggiavo.

Baciandomi il petto, Justin non eistò prima di cominciare a torturarmi con la bocca un seno, succhiandolo, portandomi in paradiso.

"Justin..." gemetti, mettendogli le mani sulle spalle e stringendo la pelle con i polpastrelli, cercando di non fare troppo rumore.

" ti voglio così tanto in questo momento" sussurrò senza fiato dopo essersi rialzato e aver finito la magia sul mio petto " voglio sentirti..." disse accarezzandomi la parte iniziale del collo.

Inarcando il mio copro contro il suo, mi morsi il labbro " ti prego" mormorai, facendogli capire che lo volevo esattamente tanto quanto lui voleva me.

"piccola" sussurò " é troppo presto.." disse mentre facevo scorrere le mie dita lui i suoi addominali.

Scossi la testa, non volendo aspettare oltre. "fallo ora"

" ti farà male" mormorò.

" fai piano"

" non so se ne sarò capace piccola. Ho una voglia matta di fare l'amore con te in questo momento" gemette contro il mio collo.

"perfetto, allora farò da sola" , prima che Justin avesse la possibilità di elaborare ciò che avevo detto, mi alzai di qualche centimetro prima di far affondare " l'amico" di Justin dentro di me. Gemetti, gettando la testa all'indietro contro il muro della doccia in estasi.

" cazzo Kelsey" disse Justin senza fiato, mentre cominciava a muoversi dentro e fuori da me lentamente stando attento a non farmi male a causa del dolore che avevo ancora in corpo dopo ieri sera.

Piazzando numerosi baci sulle mie labbra, si muoveva delicatamente dentro di me spingendo, e sentivo che il piacere dentro di me stava cominciano a farsi sentire.

" si sta così bene dentro di te piccola" mi sussurrò in un orecchio, prima di mettere le mani sui miei fianchi non appena cominciò a muoversi un pochino più velocemente. Aprii le mie labbra, muovendomi in sincronia contro di lui. Sentivo che ormai ero vicina.

" Justin.." sussurrai senza fiato, sapendo che quello che avevo dentro orami si stava distruggendo e che sarebbe bastata una sua parola per farmi cadere.

" Kelsey.." sussurrò cercando il più possibile di non farmi male, mentre il suo respiro diventava sempre più corto, il sudore che gli imperlava la fronte. " cazzo" si spinse dentro di me un'altra volta. Lo abbracciai e lo strinsi piu vicino a me fino a quando, finalmente, venni.

Il mio corpo si rilassò proprio come si rilassó il copro di Justin, la sua fronte cadde pesantemente sulla mia spalla.

Tenendogli la base del collo con tutte e due le mani, presi un respiro profondo, cercando di rimettermi in sesto dopo l'esperienza che avevo appena avuto.

Baciandomi le labbra per la milionesima volta quel giorno, Justin uscì da me e mi fece scendere da lui, stando attento che mi reggessi bene in piedi " stai bene?" sussurrò silenziosamente.

Annuii, lasciando andare dalla morsa dei denti il mio labbro inferiore " é stato fantastico" 

Ridacchiando, Justin mi bació la fronte " cazzo se non lo é stato" 

Dopo alcuni minuti di silenzio, dove cercammo di riportare il nostro respiro normale, Justin si staccò da me " credo dhe dovresti farti una doccia prima che l'acqua continui a scorrere senza motivo"

Feci roteare gli occhi " si penso sia una buona idea"

" avanti, ti aiuto" facendo una smorfia divertita, Justin mi fece l'occhiolino.

" no grazie" dissi prendendogli dalle mani la bottiglietta di bagnoschiuma che aveva prima preso lui " l'ultima cosa che voglio é che ritorniamo ancora alla situazione che si é creata tra noi due poco fa"

" non ti sei lamentata prima" disse facendomi ancora l'occholino.

Risi, indicando la porta della doccia, volendo che uscisse " esci"

Alzando le mani in segno di resa, cominciò ad andarsene " va bene, va bene, me ne sto andando. Cazzo piccola" Aprendo la porta, uscì " ti amo"

Sorrisi " ti amo anche io"

Guardai mentre chiudeva le porte, scomparendo all'interno della stanza.

Finendo di la armi e togliendo lo shampoo che era rimasto dai miei capelli, misi il balsamo prima di risciacquarmi ancora una volta. Una volta terminato, spensi l'acqua e uscii dalla doccia. Avvolgendomi un'asciugamano attorno al corpo, ne presi un'altra con la quale cominciai ad asciugarmi i capelli, prima di asciugare il mio corpo.

Entrando nella camera di Justin, fui sorpresa nel vedere che il letto era completamente fatto e che lui era completamente vestito, indossando un paio di pantaloni di una tuta grigi e una maglietta con lo scollo a v.Era seduto, e mi stava aspettando " ti ho tirato fuori un paio di boxer puliti e una delle mie maglie. Ho pensato che non avresti voluto metterti i vestiti di ieri sera, all'arte il tuo reggiseno ovviamente"

Annuii, avvicinandomi per prendere i vestiti che lui mi aveva preparato sul letto. Facendo cadere l'asciugamano, cominciai a vestirmi

Per tutto il tempo, gli occhi furono incollati al mio corpo, prestando attenzione ad ogni mio movimento, e potevo percepire il suo desidero.

Feci una smorfia, conoscendo l'effetto che gli procuravo, infatti feci cadere la sua maglietta apposta, darò che avrei dovuto piegarmi per raccoglierla.

Il rumore di uno schiaffo risuonò all'interno della stanza mentre il dolore cominciava ad affiorare sulla mia pelle, dovuto al fatto che mi aveva appena schiaffeggiato il sedere. Girandomi verso di lui, gli rivolsi uno sguardo incredulo, non capendo perché lo aveva fatto " Justin!"

" cosa? Era li: perfetto e invitante. Ho dovuto farlo" disse cercando di scusarsi, facendo una smorfia.

Feci roteare gli occhi " sei proprio un ragazzo" sogghigani, tirandomi su i boxer mentre avevo già infilato il reggiseno e la maglietta.

" non puoi non aspettarti che io non faccia niente quando ti presenti nuda davanti a me. Sei fortunata che non mi sia alzato e che non ti abbia fottuta sul pavimento"

Rimasi ferma, pensando a quello che aveva detto. Ieri sera e stamattina per me bastano e avanzano almeno per due settimane.

"perché hai il muso? Vuoi dirmi dhe ieri sera non ti é piaciuto?" chiese in un soffio, sapendo l'effetto che questi argomenti avevano su di me.

"sta zitto" dissi ridacchiando, tirandogli un'asciugamano.

Prendendola prima che potesse colpirla, Justin la gettò da una parte prima di alzarsi e venire velocemente verso di me e, prima che riuscissi a capire quello che stesse facendo, mi prese e mi mise su una sua spalla, esattamente come si fa con un sacco di patate.

" Justin!" urlai, ridendo " mettimi giù!"

" non posso farlo piccola. Mi hai tirato un'asciugamano bagnata. Sai il karma é un gran bastardo" disse, dando di nuovo una sberla al mio sedere, questa volta più gentilmente.

" stavo solo scherzando!" gridai, ancora ridendo mentre la mia testa penzolava giù per la sua schiena.

" non mi interessa" Disse, prendendomi in giro, mentre apriva la porta della stanza e prendeva le scale, la mia testa che si muoveva involontariamente dovuto al fatto che lui stava correndo giù per la scale.

Quando raggiungemmo la cucina, mi lasciò finalmente andare mettendomi seduta sul ripiano vicino ai fornelli " cosa vuoi da mangiare?"

Sospirai " di tutto, sto morendo di fame"

" anche io" mi rispose. Cercando per tutte le varie portelle della cucina, alla fine Justin tirò fuori una padella " Che ne dici delle omelettes? Ti piacciono?"

" le adoro" dissi, vedendo che mi stava sorridendo. Dirigendosi verso il frigorifero, lo aprì e ne tirò fuori tutti gli ingredienti.

Mentre Justin cominciava a preparare da mangiare, cominciai a pensare al fatto che non sapevo che il mio ragazzo sapesse cucinare " non ti ho mai visto cucinare"

" quando vivi con una mamma come la mia che ama cucinare, impari una cosa o due" disse, continuando a preparare le migliori omelettes che avessi mai visto.

Guardandomi intorno, notai che eravamo da soli " dove sono i ragazzi?"

Justin alzò le spalle " saranno in giro a fare qualche lavoretto"

" scusami, dovevi andare con loro?" sapevo quanto contava per lui il suo "lavoro" e non volevo che si mettesse nei guai soltanto a causa mia.

Justin ridacchiò " no piccola, sono andati via perché noi eravamo impegnati" , mi lanciò subito uno sguardo e io mi sentii arrossire, sapendo a cosa si riferiva.

" oh mio dio" Risi " é così imbarazzante. Ci hanno sentiti?"

" vuoi dire se hanno sentito te?" fece una smorfia " si ti hanno sentito"

" é così imbarazzante" dissi, nascondendo il viso tra le mani sapendo che ormai non potevo più nascondere loro ciò che era successo tra me e Justin ieri notte.

Posizionandosi tra le mie gambe, mi baciò il naso, mettendo una mano vicino a me " ti preoccupi troppo. Non stressati, non é niente che loro non abbiamo già sentito"

Feci una smorfia di disgusto " Ew Justin, non era necessario che lo sapessi" 

Ridacchiò " scusami, volevo solo dirti che non importa se ti hanno sentito, ecco tutto"

" mi fa male sentire queste cose" disse, facendo ciondolare le gambe giù dal piano di cucina.

Justin scosse la testa, avvicinandosi subito a me " ti amo"

" ti amo anche io" baciandolo, lo spinsi via " ora, dammi da mangiare. Non ci vedo piu dalla fame"

Facendo una smorfia, Justin si mosse, camminando con la padella in mano e le omelettes all'interno. Prese due piatti e mise le omelettes all'interno di ciascuno prima di metterli uno di fronte all'altro sul bancone.

Allungando il mio braccio verso Justin, lui rise mentre camminava verso di me, prendendomi da sotto le ascelle per farmi scendere dal piano della cucina e mettermi di nuovo per terra. Quando fui in piedi e in equilibrio, mi avviai verso uno sgabello vicino al bancone, dove i sedetti.

Mangiando un boccone di omelette, spalancai gli occhi " oh mio dio Justin é buonissimo"

Mimando i gesti di uno chef professionista, mi sorrise " grazie, ho imparato dalla migliore"

Ridacchiando, continuai a mangiare fino a che non terminaim e quando la finii, mi presi da sola un po' di acqua " che ore sono?"

Chiudendo la sua bocca mentre masticava, Justin tirò fuori il suo telefono " sono le undici, perché?"

Sospirando, posai il bicchiere al lato del piatto " devo andare a casa"

Saperlo sembrava aver irrigidito Justin, ma annuì. Sembrava sapesse che questo momento intimo tra di noi non poteva durare molto. La realtà era tornata per morderci, ricordando del terribile incontro di ieri sera.

Mettendo il suo piatto sopra il mio, Justin si girò verso di me " forza, ti porto a casa ora" fece segno verso la porta con la sua testa.

Alzai pesantemente le spalle, non volevo andarmene ma sapendo che prima o poi avrei dovuro farlo. Camminando vicino a lui, mi infilai le scarpe e una volta fatto, mi avvicinai alla porta, aspettando che Justin venisse vicino a me e la aprisse.

Tenendomi la porta aperta, la sorpassai uscendo, scendendo le scale dirigendomi verso la sua macchina. Aprendola con le sua chiavi, aprii la portiera e mi sedetti al posto del passeggero, aspettando pazientemente che anche Justin entrasse e si sedette davanti al volante.

Una volta entrato, mise la chiave all'interno della serratura della macchina, mettendola in moto. Spostadnola dal parcheggio, cominciò a guidare per la strada.

Dopo alcuni momenti di silenzio, non potevo più sopportare che non parlasse. Sospirando, presi la sua mano nella mia " so a cosa stai pensando, ma questo non cambia niente tra di noi, ok?"

Mantenendo l'altra mano ferma sul volante, Justin mantenne il suo sguardo incollato alla strada senza rispondermi.

"Justin..."

"che?" sputò, guardanodmi per la prima volta da quando aveva cominciato a guidare.

"non farlo" mormorai.

"fare cosa?" chiese a denti stretti.

"questo.." dissi a bassa voce, muovendo anche l'altra mia mano verso di lui "ignorarmi"

"non ti sto ignorando" rispose, spostando di nuovo il suo sguardo da me.

"si lo stai facendo. Ci stavamo divertendo oggi, ti prego non rovinare tutto. Sapevi che avrei dovuto tornare a casa prima o poi"

"si, ma insomma, una parte di me sperava che tutto questo non finisse"

"anche io ma con i miei genitori in questo stato ora, non volgio spingerli ancora di più a fare cose che non vorrebbero più di quanto abbiano già fatto", mordendomi il labbro inferiore, misi una ciocca di capelli dietro l'orecchio. "tutto questo casino se ne andrà perima che tu te ne renda conto" lo rassicurai, strizzandogli la mano.
Justin rimase in silenzio, non volendo discutere con me ancora. Pressando le sue labbra insieme, annuì, continuando a guidare per riportarmi a casa.

Guidando acnora qualche minuto in silenzio, Justin si fermò alcune case prima della mia, in caso i miei genitori si fossero accorti della sua macchina.

Tirando via la cintura di sicurezza, aprii la portiera e uscii dalla macchina, chiudendo la portiera alle mie spalle "vieni, ho bisogno del tuo aiuto"

Aggrottò le sopraccilgia, non capendomi "cosa?"

"ho bisogno del tuo aiuto prima che tu te ne vada" dissi congiungendo le mie mani davanti al mio petto "ti prego, ci vorrà solo un secondo"

Togliedno la chiave dalla maccina, Justin uscì, chiudendola con un colpo prima di fare il giro della macchina e venire verso di me. "che cosa ti serve?"

Prendendolo per mano, cominciai a condurlo verso la mia casa "devi aiutarmi a portare qualcosa"

Invece di condurlo all'ingresso di casa mia, lo condussi sul retro.

"che cosa stiamo-"

"la vedi quella scala laggiù?" indicai, girandomi di spalle, quando lo sentii annuire, mi girai di nuovo verso di lui " devi aiutarmi a spostarla e metterla davanti alla mia finestra"

"perchè?"

" volgio entrare da li, non vogio che i miei genitori scoprano che sono scappata" dissi, guardanod la scala come se quello che stessi chiedendo fosse la cosa più ovvia del mondo.

"piccola, non credi lo abbiano già scoperto?"

"no, ho litigato con loro ieri sera e sono corsa su per le scale chiudendomi a chiave in camera. Loro hanno capito che ero arrabbiato e che non volevo assolutamente parlare. Dubito che abbiano provato comunque e se lo hanno fatto, avreanno preso il mio silenzio come risposta"

"hai ragione, i fatti conincidono perfettamente" sorridendo, camminò verso la scala, la prese e la mise esattamente dove gli avevo chiesto di spostarla.

"grazie" dissi, alzandomi sulle punte e stampadogli un bacio sulla guancia.

"nessun problema" mi ripose, mettendo come al solito le mani all'nterno delle tasche dei suoi pantaloni. Guardando la pelle dei pantaloni, alzò il viso e corrugò le sopracciglia, facendo sembrare che ne avesse una sola "perchè non ci ho mai pensato prima?"

Risi "forse perchè non sei cosi intelligente come credi" dissi prendendolo in giro.

vedendo che mi guardava con uno sguardo irritabile, alzai le mani in segno di resa "scusami" sorrisi.

"ti perdono" abbassandosi, mi stampò un bacio sulle labbra "ci vediamo dopo?"

Annuii, dandolgi un altro bacio prima di arrampicarmi per le scale fino ad arrivare alla finestra della mia camera. Aprednola, infilai all'interno una gamba dopo l'altra fino a che il mio copro non si ritrovò completamente all'interno della stanza, cadedno sul pavimento. Cercai di fare il meno rumore possibile. Guardando fuori dalla finestra, salutai con la mano, vedendo Justin ancora fermo in piedi per assicurarsi che non mi fossi fatta niente.

Salutandomi, Justin prese a camminare per il mio giardino fino a che non raggiunse il giardino all'ingresso, e pensai che corse verso la macchina e subito mise in moto per andarsene perchè sentii i rombi del motore della sua auto per la strada.

"Kelsey?"

Girai il mio sguardo verso la porta, il mio cuore fece una capriola.

"tesoro senti, lo so che sei arrabbiata con me ma voglio solo parlare. Puoi aprire?" dall'apprensione nella sua voce, potevo capire che era seria.

Sospirai, sapendo che prima o poi avrei dovuto parlarle. Camminai verso la porta, sbloccandola e aprendola "che c'è?" ringhiai, non volendo che mi rovinasse la giornata.

I suoi occhi brillarono nonappena notò che avevo aperto la porta "Kelsey.." mormorò lentamente, un leggero sorriso le aleggiava in volto.

"cosa vuoi mamma?" le chiesi velocemente, volendo soltanto che questa conversazione finisse ancora prima di cominciare.

"posso entrare?" chiese indicando la stanza.

Alzai un sopracciglio confusa "si", facedno un passo dilato, lasciai che aprisse completamente la porta prima di entrare "dov'è papà?"

"al lavoro" disse, stando in piedi vicin a me, guardandomi con gli occhi bene aperti.

Annuii, giocherellando con l'orlo della mia maglietta, cercando di distrarmi.

Dopo alcuni momenti di silenzio, decisi di rompere il ghiaccio "quindi...di che cosa vuoi parlare?"

I suoi occhi erano fermi su di me. Muovendo in modo confuso le mani, si morse il labbro "ieri sera"

"mamma..."

Alzando una mano per farmi stare in silenzio, continuò "mi dispiace per tutto quello che è successo. Ci è sfuggito tutto di mano e non abbiamo saputo fermarlo" scosse la testa " tuo padre si sente terribilmente in colpa"

"non importa" risposi secca " non avrebbe dovuto alzare le mani su di me"

"era davvero sotto pressione Kelsey. Dal quasi vederti morta al sapere che per l'ultimo mese sei sempre stata in pericolo, be.. tutto ciò è difficile da accettare.La rabbia ha preso la meglio su di lui e tutti abbiamo detto e fatto cose che non avremo dovuto fare o dire "

Guardai un punto indefinito della stanza, pressando le mie labbra insieme in segno di disaccordo " se sei venuta qui soltanto per difendere papà e dire cose brutte su Justin, allora non volgio ascoltarti. Ho fatto la cosa giusta"

" vogliamo soltanto che tu sia felice" 

"io sono felice, mamma.." dissi alzando il mio sguardo su di lei, il mio corpo ora si muoveva verso di lei " Justin mi rende felice"

Facedno diventare le sue labbra una linea dura, annuì "lo posso capire Kelsey, ma devi anche capire che con lui rischi la vita "

"mamma, nessuno è perfetto. Solo perchè Justin vive la vita che vive, non vuol dire che io debba uscire con qualcuno di "normale" o avere più possibilità di essere al sicuro. Le persone sono sempre in pericolo in ogni tipo di vita, non puoi sapere cosa ti ha preparato dio"

Questo sembrava averla zittita, dato che stava pensando a quello che avevo appena detto. Annuendo con la testa, sospirò "hai ragione"

"mamma" continuai " sono seria-aspetta" mi fermai "cosa?"

"ho detto che hai ragione"

Una smorfia di sorpresa attraversò il mio viso "davvero?"

"mm" disse silenziosamente, avviandosi verso il letto e sedendosi, indicandomi di sedermi accanto a lei.

Lo feci e una volta seduta, incrociai le gambe, aspettando che parlasse.

" è vero che non si può controlla re quello che dio ha in serbo per te e non si possono neanche controllare i pericoli della vita" disse sorridendomi e prendendomi una mano " solo che mi preoccupo per te"

Scossi la testa "no devi esserlo. Sto bene mamma, davvero" la rassicurai.

"posso vederlo ora" disse sorridendo ancora, lasciandomi la mano e rimettendola sulle sue gambe. Mettendo una ciocca di capelli dietro il suo orecchio, si leccò le labbra "sono stata sveglia tutta la notte pensando a quello che era successo ieri sera e sono arrivata alla conclusione che nonostante tutto quello che Justin fa, ho notato che a lui a te ci tiene davvero"

Mi morsi l'interno della guancia, il mio stomaco che si contorceva in una sensazione che non mi era famigliare.

" ho visto come i suoi occhi trasmettevano paura e tensione quando Luke ha tirato fuori la pistola e te l'ha puntata addosso" ridendo leggermente, m sorrise " quel ragazzo ti ama davvero"

Sorrisi, annuendo "mi ama davvero"

Guardandomi, mi venne vicino, accarezzandomila guancia con le sue dita "volgio che tu sappia che so che può essere doloroso quello che abbiamo detto ma posso assicurarti che sono come sono soltanto per mantenerti protetta. Ti proteggo in ogni modo mi è possibile, e lo stesso faccio con tuo fratell"

"lo so" mormorai, mentre il senso di colpa mi invadeva "mi dispiace per quello che ho detto ieri sera. So di essermi lasciata prendere dalla situazione un pochino" sospirando, continuai "io non vi odio. Ero soltanto presa dalla situazione"

"lo so tesoro, è stato lo stesso per noi. Eravamo tutti sotto pressione. Non devi preoccuparti, ti perdoniamo" venendo in avanti, mi lasciò un bacio sulla fronte " sei mia figlia e nonostante tutto io ti voglio bene"

"ti voglio bene anche io" risposi, sporgendomi in avanti per abbracciarla.

Facedno passare le sue dita tra i miei capelli, mi strinse a lei. Sciogliemmo l'abbraccio dopo pochi istanti, e potevo vedere che era felice perchè avevamo chiarito.

Quando si alzò camminando verso la porta, un pensiero mi si formò in testa "ehy mamma?"

"si tesoro?" si girò verso di me al mio richiamo-

"questo vuol dire che posso ancora vedere Justin?" la guardai speranzosa, mentre un sorriso le si dipingeva in faccia.

Facendo una smorfia, mi fece l'occhiolino " credo di si"

Sorridendo, mi alzai con un salto dal letto a dispetto del dolore che provavo tra le gambe e orsi ad abbracciarla di nuovo "grazie grazie grazie!!" le baciai la guancia più volte, le mie braccia attorno a lei praticamente stritolandola.

Ridendo, mi spinse via " non devi ringraziarmi" disse "sarò di sotto se ti serve qualcosa ok?"

Annuii, stavo sorridendo come una completa cretina ma non me ne importava. Quello che mi importava era che potevo vedere Justin senza dovermi nascondere dai miei genitori.

Girandomi ancora, lei uscì dalla stanza mentre io mi dirigevo verso il letto.

"oh e Kelsey?"

Mi girai per vedere mia madre stare ferma vcino alla porta, con una smorfia in faccia.

Aggrottando le sopracciglia, aspettai che continuasse.

"la prossima volta che decidi di andartene, assicurati di portarti dietro un cambio" disse guardando la mia maglia e i miei boxer. Prima di uscire definitivamente, mi rivolse uno sguardo divertito.

DangerWhere stories live. Discover now