Quale sarebbe la morale?

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Oswald adorava quando la madre lo abbracciava e iniziava a leggergli una storia.

Una qualsiasi, una inventata, una scritta, una lunga, una breve.

Oswald amava il cattivo.
In ogni singolo racconto.
In ogni singola descrizione.

Aveva sempre pensato che le storie esistevano per convincere le persone ad essere buone raccontando che il male e i cattivi perdono sempre.

Ma non era vero, il piccolo Oswald lo sapeva.

Per quanto possa sembrare ingiusto o sbagliato, in un mondo così corrotto è il male che vince, lasciandosi alle spalle una scia di sangue e piombo.

Che poi il male è un concetto astratto e impossibile da definire.

Non esiste una linea di divisione fra giusto e sbagliato, ognuno ha un'idea diversa, ogni idea è differente.

Ma questo se lo teneva per sé, godendosi l'affetto della madre e la storia.

Si sarebbe di certo spaventata se Oswald avesse iniziato a dire ciò che realmente pensava, ne era certo.

Chi vorrebbe un bambino che prendeva bambole di pezza per pugnalarle e guardava troppi film violenti per prendere ispirazione?

Che poi, alcuni erano irreali.
Come si fa a estrarre un intestino da un taglio alla pancia a mani nude?

Impossibile.

《C'era una volta un pulcino diverso, che rispetto agli altri anatroccoli era più sgraziato, con le penne grige e arruffate-》

Sì, era brutto, capito.
Oswald detestava quella storia.

La madre lo inseriva nel ruolo del Brutto Anatroccolo e, perché?, cercava di distrarlo dalle prese in giro, inconsapevole del fatto che era riuscito da solo a vendicarsi di ognuno.

Alzò gli occhi al cielo, ma con un accenno di sorriso per la costante premura della madre.

《-un bel giorno si guardò in una pozzanghera e vide che era diventato un bellissimo cigno, così tornò dai fratelli-》

E l'aspetto non conta?!

Seriamente, qual è la morale?!
"Se siete belli potete avere una vita migliore"?

Oddio, che storia orribile, davvero non può reggerla.

Molto meglio se il brutto anatroccolo rimane tale e sventra i suoi fratelli.

Il sangue scorrerebbe tingendo il fiume di rosso e i genitori sarebbero orripilati e consapevoli che non avrebbero mai dovuto disprezzarlo.

Lo temerebbero.
Sarebbero supplicanti e impauriti, non è meglio?

Timore è anche un sinonimo di rispetto, in fondo, magari non un rispetto sincero, ma se tradissero la sua fiducia potrebbe comunque pugnalare anche loro.

《-e vissero per sempre felici e contenti!》

《Ho sonno》

《Certo, ora andiamo a dormire, e ricorda che non devi preoccuparti degli altri bambini》

《Sì mamma》

Sì, mamma, tanto un giorno si ritroveranno morti.
Aspetta solo che riesca a capire da quale lato devo affondare il coltello...

《Ti voglio bene Oswald》

《Anch'io mamma, 'notte》

《Buonanotte》












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