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•Caro Diario,•
«Quel ragazzo dal sorriso enigmatico aveva colpito la fanciuletta. Quella luce l'aveva rapita e ora per lei era impossibile tornare indietro.
Ogni singola notte le ritornava in mente quell'attimo perduto e ogni volta si svegliava di colpo, affannando, come dopo una lunga corsa sotto la pioggia, come quando si riesce a ritornare in superficie dopo ampi tempi passati negli abissi. Ma lei non riusciva a respirare, rimaneva intrappolata, non poteva scappare.
Era "spaventata", dato che era un bersaglio facile, ma anche perchè il suo avversario era un astuto giocatore, era riuscito a imperdirle di decifrarlo. Le centinaia di migliaia di volte in cui la ragazzetta lo aveva sognato non erano state sufficieti per permetterle di aprire il mondo dietro quell'ignota gentilezza.
Era "triste", il suo cuscino era sempre umido, ricoperto di viscide gocce che a poco a poco diventavano invisibili.
Non aveva mai incontrato qualcuno d'animo così puro come quell'individuo, ma soprattutto, nessuno l'aveva mai notata in modo simile, quegli occhi curiosi erano diventati il suo unico raggio di speranza.
Era "arrabbiata", non riusciva mai ad aveva un lieto di fine, non aveva il minimo controllo sulla sua visione. Il treno arrivava sempre puntuale e lei non poteva interagire in nessun modo. Restava immobile, l'unica azione che le era concessa era urlare, fino a che non si risvegliava in lacrime e il ciclo rincominciava.
Ma in un giorno senza luce la visione cambiò, il treno arrivò in ritardo e la sottile voce del fanciullo si trasformò in un brivido che oltrepassò la ragazza senza pietà.
Il tono del ragazzo era fragile e dolce tanto da sembrare un sussuro, per un attimo la ragazza provò una sensazione di sollievo, ma non appena il senso di quelle lugubri parole la raggiunse, la sua anima si ruppe.»
•cosa ti ucciderà prima, il Tempo, o la Distanza?•

By: Foxy013

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