Capitolo 7

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Ricordo..ricordo così tanto da voler dimenticare tutto.

Vorrei far finta di essere in un incubo,vorrei che tutto questo fosse solo frutto della mia immaginazione ma purtroppo non è così.

Io ricordo tutto..ricordo quella sera del 3/dicembre...ricordo i granelli di ghiaccio che coprivano quella stradina così isolata...ricordo quell  uomo...lui...l unico uomo che ho odiato più di tutti...lui che mi ha rovinato l infanzia...lui,maledetto bastardo che quella sera mi rovinò per sempre la vita...ricordo tutto,tutto nei minimi particolari.

Avevo solo nove anni quando quell  uomo in quella sera del 3/dicembre mi rovino' la vita per sempre.

Mio madre era fuori per lavoro ed aveva lasciato me sola a casa, ero solo una bambina e non sapevo cosa fare.

Nel tardo pomeriggio andai al campo abbandonato,da quel posto la vista era bellissima,mi piaceva assistere al tramonto...ben presto si fece tarda sera ed era ora di rincasare.

Iniziò a grandinare ed io per non arrivare a casa zuppa imboccai una piccola stradina abbandonata...non avevo paura,in quella stradina io mi sentivo felice,forse perché sapevo che sarei arrivata a casa prima o magari perché dopo tutto ero stata in grado di trasformare una brutta giornata in una giornata bellissima.

Dopo pochi minuti mi sentì chiamare,incuriosita mi voltai e vidi un uomo molto grosso avvicinarsi a me,non sapevo chi fosse,non l avevo mai visto prima ma non avevo paura,mio padre mi insegnava sempre a non aver paura di nessuno ed io così feci,gli andai in contro e gli chiesi cosa voleva da me..dopo una breve conversazione pero' non ci capi' più nulla...non sentì più niente...

Mi ritrovai in una stanza,ricordo ogni minimo particolare di quella stanza...era bianca,bianco sporco quasi tendende al grigio e puzzava..dio mio come puzzava...ero impaurita ed iniziai a piangere fin quando un bambino spunto' da dietro una porta in legno..aveva i capelli scuri e gl occhi azzurri..mi abbracciò forte e mi disse di star tranquilla.

Grazie a lui mi tranquillizzai in poco tempo..si chiamava Striscia,era simpatico ma non parlavo molto,mi diceva solo di star tranquilla.

Passarono ore o forse giorni,mi iniziai a preoccupare nonostante Striscia mi teneva compagnia.
Mi diceva di non aver paura perché presto sarebbe finito tutto ma nulla di più.

Un gran tonfo ci interruppe, una porta si spalancò' e non capi' più nulla...l uomo grosso era di nuovo di fronte a me e mi sorrideva maligno..per la prima volta ebbi paura...Striscia si allontanò' da me e ciò' mi fece sentire sola e indifesa..non parlavo più e tutto ciò' che mi circondava era sbiadito...

Ricordo le lacrime di Striscia che bagnavano le sue guance e quell  uomo che si avvicinava sempre di più a me..poi più nulla,solo poche ore dopo al mio risveglio capi' di esser stata stuprata e di trovarmi in un commissariato...per paura non risposi alle continue domande della polizia e mio padre capendo la situazione mi portò a casa..ma come ci ero finita in commissariato e mia madre dov  era?..a questo forse non troverò mai una risposta.

Striscia pochi minuti fa aveva gl occhi puntati nei miei.
Striscia poco tempo fa mi ha fatto riaffiorare ricordi incancellabili.
Striscia è Adrian.





#spazioautrice

Ed ecco il settimo capitolo, cosa ne pensate? Spero vi piaccia.
Un abbraccio a tutti.

Alla prossima.

Scritto il:24.06.2017
Pubblicato il :25.06.2017

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⏰ Last updated: Jun 25, 2017 ⏰

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