4. Sono fiero di te sorella.

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-Kohaku... perché ti sei allontanato?- chiese con la voce rotta la donna. Era in piedi, con le mani cinte intorno alla pancia e guardava il fratello come una mamma che rimprovera sua figlio.

Kohaku ci mise un po' di tempo per riuscire a parlare. Neanche lui sapeva bene come rispondere, probabilmente nemmeno gli era chiaro il motivo per la quale si fosse allontanato così tanto dalla sua adorata sorellina. Quando stava per aprire bocca, Sango lo fece adagiare a terra, prese delle medicazioni e cominciò a disinfettare la ferita.

-Ero tanto preoccupata per te. Chiedevo ogni giorno a Miroku o a Inuyasha di venirti a cercare, ti volevo vedere, volevo annunciarti che stavo per avere un bambino. Ma qualsiasi voce che dicesse che tu eri vicino era sempre infondata. Avevi solo Kirara al tuo fianco ma a quanto pare non è bastata per difenderti.-

Sango stava ormai piangendo.

-Ma sorellina è solo un taglio...-

-Tu non capisci Kohaku! – urlò Sango – questo è un potente miasma che avrebbe potuto ucciderti, se non fosse arrivato Inuyasha... io non ti avrei più qui! Cosa ti ho fatto di male per non meritarmi più il tuo affetto?!- si alterò Sango scoppiando a piangere sommessamente. Sango rimase stupito dalla sua reazione e estremamente addolorato, dunque le disse:

-Sango, sorella mia, tu non mi hai fatto nulla di male credimi. Ora smettila di piangere, farà male al bambino.- Kohaku le sorrise rassicurante.

Lei annuì: -Kohaku... perché non mi sei stato accanto? Dov'era il mio adorato fratellino?-

Lui sospirò e fece una lunga pausa prima di risponderle.

-È davvero difficile da spiegartelo Sango. Come ben sai, purtroppo noi non abbiamo più alcuna famiglia a cui rivolgerci, tu non hai più i compagni di avventure a cui potrai far vedere la bellissima famiglia che ti stai creando. Tutto ciò perché li ho uccisi io e ti ho procurato un immenso dolore che non meriti di provare, tu sei la ragazza più buona e dolce su cui io abbia mai potuto contare. Ma ora io non riesco più a essere del tutto sereno sapendo che è colpa mia. Forse aveva ragione Naraku quando disse che sarebbe stato meglio rimanere nell'ignoranza perché il dolore sarebbe stato troppo forte da sostenere.-

-No Kohaku, la colpa è di Naraku che ti controllava, tu non centri nulla...-

-Come faccio a non centrare nulla Sango?!- sbraitò Kohaku interrompendola –Il loro sangue era sulle mie mani, ho reagito io pur essendo sotto controllo ma ero sempre io! Tu dici di non odiarmi ma io so che vorresti ancora papà qui, ma purtroppo non lo potremo avere perché io l'ho ucciso!-

Kohaku non respirava più, urlava e batteva i pugni sul pavimento, disperato.

-Sango io non so se riuscirò mai a ritrovare la felicità.-

Lei sussultò a quella frase. Kohaku soffriva così tanto per non far soffrire l'unica persona che gli era rimasta e lei ne rimase colpita.

-Proprio per questo ho deciso di allontanarmi, di diventare uno sterminatore a tutti gli effetti per poter sconfiggere i demoni subdoli come Naraku, per far sì che nessuno cada nella trappola in cui io stesso sono caduto, rovinando a te e a me un'intera esistenza.-

Il giovane sterminatore era in una valle di lacrime, era davvero pentito di aver lasciato sola Sango, ma non poteva fare altrimenti, gli sembrava la soluzione più ovvia da prendere per garantire un futuro felice alla sua amata sorella.

Quest'ultima si avvicinò a lui e lo abbracciò per quanto gli fosse possibile

-Non pensare a quelle cose fratellino mio, non mi hai rovinato niente. Ripeto che è solo di Naraku la colpa e tu eri al posto sbagliato al momento sbagliato. Ma non provare a credere di avermi rovinato l'esistenza va bene?- disse lei sorridendo verso l'ultima frase.

Lui la guardò e ricominciò a piangere sul suo petto, finalmente sollevato.

Kohaku si era finalmente calmato ed era in procinto di andare via.

-Oh fratellino... già te ne vai?- domandò Sango dispiaciuta.

-Sì Sango, ricordi cosa ti ho detto?- rispose accennando un sorriso. Lei ricambiò.

-A-aspetta Kohaku!- lo richiamò di nuovo, al che si girò verso di lei.

-Verrai alla nascita del bambino?-

Lui sorrise.

-Certo sorella, ci sarò.-

-Sango, luce dei miei occhi, quando arriverà il fatidico giorno?-

-Quanto sei sdolcinato Miroku –disse la donna roteando gli occhi – comunque non ne ho la più pallida idea, potrei partorire da un momento all'altro.- Sango sospirò.

-Cosa ti affligge Sango? Puoi dirmelo, sono tuo marito e il padre del bambino dopotutto.- disse il monaco, facendola sedere e prendendole le mani rassicurante.

-Ho tanta paura Miroku. Guarda quanto è grande la mia pancia, non riuscirei mai a...- Sango si bloccò a metà frase e urlò, colpita da una fitta inaspettata che la fece piegare in due dal dolore. Miroku sussultò spaventato, la prese in braccio e corse immediatamente da Kaede.

-Ora vedrai che sei forte e riuscirai a dare alla luce nostro figlio, io confido in te Sango!-

Kohaku nel frattempo stava volando in groppa a Kirara. Dopo tanti combattimenti la sua falce si era rovinata e aveva bisogno che fosse messa a nuovo.

-No vecchia Kaede, non ce la farò mai!- piagnucolò la sterminatrice  stesa sul pavimento sopra a un cumulo di coperte e stracci sterilizzati. Era rossa in viso e aveva i capelli appiccicati su di esso, respirava guidata da Rin e pensava di non aver mai provato un dolore più grande di quello.

-Zitta e spingi!- urlò burberamente Kaede provando a incitarla. Vedeva chiaramente la sofferenza negli occhi di Sango.

Sango spinse più che poté, urlando a più non posso e quando non ebbe più fiato sentì un pianto stridulo. Sorrise sollevata e protese le mani per prendere in braccio la nuova vita, ma la voce di Kaede ruppe il magico momento:

-Devi ancora spingere!-

-Sono due?!- esclamò sgomenta Sango –Non ce la faccio più!-

-Sì, e anche belli grandi. Su spingi!-

Sango obbedì, spinse ancora di più, strinse le coperte fino a bucarle con le unghie e sentì un altro pianto, un po' più soffocato dl primo. La donna pianse di gioia e prese in braccio le due creature, sorridendo loro.

In quell'istante entrarono Miroku e Kohaku.

-Sorellina eccomi, sono riuscito a venire!- esclamò Kohaku contento di vederla –Ma.. sono due!-

-Sono due bambine meravigliose Sango... abbiamo fatto due capolavori.- disse orgoglioso Miroku abbracciandola. Kohaku capì che doveva lasciarli soli e uscì, non prima di sorridere alla sua amata sorella. Sango ricambiò e gli donò un grande e caldo sorriso.

"Sono fiero di te sorella."

Quanti mesi sono passati? 6 o 7? Scusatemi ragazzi, non so se aspettavate questo capitolo ma quest'anno scolastico è stato davvero tosto e ho abbandonato completamente il mio computer e Inuyasha, non scrivendo più per moltissimi mesi. Avevo talmente poco tempo che quando tornavo a casa da scuola avevo sì e no il tempo di guardare un paio di video e poi studiavo, nel weekend stavo con il mio ragazzo. Quindi ragazzi scusatemi per l'assenza e spero che questo capitolo abbia soddisfatto le vostre aspettative, ciao!

One shot di "I can't stay without you"حيث تعيش القصص. اكتشف الآن