4. Sono fiero di te sorella.

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Su richiesta di _alwaysfandom_

Una nekomata possente e luminosa stava attraversando le nuvole, con in groppa un giovane ragazzino baciato dal sole. Lui aveva un'espressione abbastanza serena sul volto, come se il suo umore rispettasse il tempo meteorologico.

Aveva una divisa da sterminatore di demoni nera e gialla, con una spada al fianco e una grande falce con manico e catena, fatta da un speciale fabbro amico suo. Il suo viso era alquanto anonimo, un volto come tanti se non per la presenza di qualche lentiggine. Gli occhi scuri scrutavano il paesaggio circostante, mentre la bocca era increspata in un ampio sorriso al pensiero che di lì a poco avrebbe rivisto sua sorella.

A un certo punto la nekomata ringhiò ferocemente e si fermò, aumentando il suo ringhio davanti a ciò che il ragazzo definì come un demone rampicante. Esso era interamente fatto di vegetali impregnati di miasma, le sue braccia erano grosse radici cosparse di tante piante velenose e acuminate. Fu proprio con queste radici che provò ad attaccare i due, ma lo sterminatore lo schivò con uno scatto repentino.

-Kirara scendi a terra e nascondiamoci nella boscaglia!- urlò lo sterminatore volendo proteggere se stesso e la nekomata. Scese dalla sua schiena e la fece rimpicciolire, tenendosela stretta a sé per proteggerla. Si nascose dietro un cespuglio perché nonostante avesse schivato l'attacco del demone rampicante era comunque rimasto ferito al polpaccio e il miasma cominciava a circolare, facendolo indebolire molto e impedendogli di attaccare in qualche modo.

"Cosa vuole da me questo demone disgustoso?!" si chiese lo sterminatore guardandolo, constatando che l'aveva perso di vista.

-La falce... voglio la tua falce!- sbraitò il demone rampicante, indirizzando le sue radici verso l'arma. Vedeva già la sua fine davanti agli occhi quando...

-Tessaiga!- sentì urlare il giovane. Riaprì gli occhi, che aveva strettamente chiuso per non vedere una brutta immagine prima della sua presunta morte, e vide un maestoso mezzodemone dai lunghi capelli d'argento e una brillante casacca rossa. Il ragazzo lo guardò stupito:

-Inuyasha! Grazie di avermi salvato, mi sono visto la morte in faccia stavolta.- disse lo sterminatore, aiutato da Inuyasha per rimettersi in piedi.

-Kohaku accidentaccio, ma in che guai ti vai a ficcare?- chiese il mezzodemone mettendo le mani ai fianchi con fare perentorio –Cavolo ma tu sei ferito!- continuò poi guardando il sangue che colava dal polpaccio, poiché la divisa si era strappata.

-Ma no, non è niente...- farfugliò Kohaku, nascondendo il polpaccio dietro l'altra gamba.

-Questo lo dici tu, sento odore di veleno. Tu sei solo un umano, dovresti fare attenzione a queste cose.-

Detto ciò Inuyasha se lo caricò sulla schiena e corse in direzione del villaggio Musashi.

-Hey Sango, guarda un po' chi ti ho portato? Un ragazzo birichino bisognoso di cure!- disse Inuyasha prendendolo in giro, strofinandogli la testa davanti alla sorella. Sango dal canto suo sorrideva divertita, tuttavia indebolita dall'enorme pancione che aveva davanti: sembrava impossibile che ci fosse solo un bambino lì dentro.

-Ma.. sorella, da quanto tempo stai per diventare madre? Hai un ventre gonfissimo!- esclamò Kohaku stupito, visto che non sapeva proprio nulla. Era la prima gravidanza della sua unica sorella e lui si era perso tutti i momenti salienti, poiché lei era già abbastanza avanti con la gestazione.

-Sto per dare alla luce mio figlio. Era normale che non lo sapessi, non ci vediamo da tempo ormai.- esalò Sango diventando scura in volto.

L'atmosfera si era fatta alquanto tesa, quindi Inuyasha decise di lasciare l'abitazione e di consentire che i due fratelli parlassero senza essere disturbati.

One shot di "I can't stay without you"Donde viven las historias. Descúbrelo ahora