Capitolo 14

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Ero sotto le coperte quando entrò mia madre. " Prendi questo ti farà bene" Mi diede una tazza calda.

" Ma cos'è? "

" Una tisana."

" Mamma in questi giorni ti vedo strana c'è qualcosa che dovrei sapere?." Mi rimase a fissare per qualche secondo.

" In questi due giorni Emily fai dei sogni strani, ti muovi per casa, sussurri parole senza senso. Mi stai preoccupando."

" In che senso sussurro parole strane? Cioè io.. ecco... sono..."

" Sonnambula."

"Come sonnambula, impossibile!"

" Hai provato ad aprire la porta di casa quando c'era da noi Hannah, non te lo ricordi?" Ero confusa, non mi ero accorta di niente, neanche ricordavo di aver cercato di aprire la porta.

" No, non ricordo nulla e poi Hannah non mi ha detto niente. Perché me lo dici solo ora, se da due giorni che sono sonnambula?"

" Pensavo che fosse una cosa passeggera, invece non lo è ."

"Mamma tutti possono soffrire di sonnambulismo qualche volta è una cosa normale,mi passerà vedrai." Cercai di tranquillizzarla.

" Non è la prima volta che succede una cosa del genere, ho paura che accadrà di nuovo." La guardai confusa.

" Da piccola avevi sofferto molto, tutti i giorni cercavi di scappare di casa, dicevi che stavi bene, che avevi trovato un altro mondo fantastico, pieno di giochi."

Mi misi a ridere dandole un abbraccio affettuoso. " Sto bene mamma" Le sorrisi.

" In quel periodo eri sola, c'eravamo appena trasferiti e non ti eri ancora ambientata bene a scuola. Ti eri aggrappata ai tuoi sogni e credevi fossero reali. Emily dimmi la verità, cosa sogni? cosa c'è nella tua testa che ti disturba tanto? Ricordati che qualsiasi cosa sogni è solo frutto della tua immaginazione, la tua mente ti sta facendo credere tutto quello che avevi sempre desiderato."

No!! Non mi stavo immaginando niente, lui era reale lui esisteva.

" La mia mente non si sta immaginando niente, tutto quello che sogno è reale."

Non mi accorsi come fossero uscite quelle parole. Dentro ribollivo di rabbia. Lei non mi avrebbe creduto, non ora.

" Non te lo ricordi vero?"

" No, smettila mamma, sta volta non è come allora." Anche se di quel periodo della mia infanzia non ricordavo nulla.

" Emily ti prego, non voglio riportarti dalla psicologa, lo sapevo che stava accadendo di nuovo, me lo sentivo." Le lacrime le colavano lungo le sue guance mentre mi stringeva le mani.

" I sogni non esistono Emily, hai 19 anni dovresti saperlo."

" Io posso provarti che esistono." Le risposi sicura di me.

Si strofino gli occhi fissandomi. Le raccontai di Harry, di come avevo affrontato con lui la perdita di Meredit, di come ci siamo innamorati attraverso un sogno o almeno di come mi sono innamorata io di lui. Lei mi guardava e annuiva, le sue lacrime non smettevano di scendere. Poi arrivai a raccontarle del braccialetto, l'oggetto che mi permetteva di ricordarlo. Le mostrai il mio polso sorridente.

" Mi ha regalato questo braccialetto, guarda ci sono i ciondoli con vari monumenti di Londra." Lei mi prese la mano. Mi fissò per qualche secondo e poi abbassò lo sguardo.

" Tesoro, qui non ce nessun braccialetto."

" Come, non lo vedi? è lì guarda fa anche rumore"

Mi diede un piccolo bacio sulla fronte, sentivo le sue lacrime calde nella mia pelle.

I meet you in my dreamsМесто, где живут истории. Откройте их для себя