Capitolo Dodici

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C'era una volta in Cina, una principessa che viveva nel suo castello insieme alla sua mamma e al suo papà.

La principessina era nata con un dono speciale: la bellezza di un angelo.

Molti dicevano che era una figlia dei draghi, esseri venerati nella cultura cinese.

Un giorno questa bambina venne avvelenata da una farfalla nera, così più passava il tempo, più la bambina di sentiva male e debole

Nessuno era riuscito a trovare una cura e molti si erano ormai arresi

Il giorno della sua morte, una luce innondo la stanza della piccola principessa

Tutti coloro che assistettero alla scena, pensarono a un miracolo imposto dai draghi stessi, ma non lo era...

-Dimmi, principessa, è vero che sei figlia dei draghi? In tal caso è un vero spreco che tu sia nata in un corpo umano, perché gli umani possono morire, d'altronde sono così fragili- diceva ridendo una voce

La piccola cerco di afferrare la voce, ma fu inutile, piano piano chiuse gli occhi

I genitori di quella bambina, il re e la regina, supplicarono la luce

Dopo molti tentativi, quella voce parlò nuovamente

-E va bene, io la farò tornare in vita, ma a una condizione: ogni domenica lei dovrà venire da me e, come ogni medicina che esista su questo pianeta, esso avrà dei effetti collaterali- informò la voce

I due sovrani accettarono tutto purché la loro figlia tornasse in vita

La bambina di sveglio, ma non riuscì a sorridere alla vista dei suoi genitori, perché ormai non li riconosceva più

Ogni domenica la bambina andava in una grotta a esercitarsi con qualsiasi tipo di arma esistente e creata dall'essere umano

-Questa storia non mi sembra così poi così tragica come me lo avevi esposto. Quella principessa eri te?- afferma l'imperatore

-Si...ma non ti ho ancora detto dei effetti collaterali- dice la corvina

C'è un lungo momento di silenzio nella sala

-Io dimentico di tutti i volti e i ricordi delle persone a cui voglio molto bene. Questo mi ha portato a uno stato in cui non posso provare emozioni, perché tanto prima o poi li dimentico- dice la ragazza con uno sguardo vuoto

-È per questo che non vuoi amarmi?- chiede il lord

-Non voglio dimenticarla, my lord- risponde sincera la cameriera

-Io voglio liberarti da questa maledizione- dice, convinto più che mai, il padrone

-Lord, perché ci tiene così tanto a me? Dopotutto io sono già morta- chiede Marinette, con il timore di quello che potrebbe rispondere il biondo

-Ma ora sei qui davanti, no?- afferma con un dolcissimo sorriso Adrien

Marinette lo guarda per poi scoppiare in una piccola risata, che poi si trasforma in uno sorriso di quelli che voleva vedere il suo padrone

-Yes, My Lord. Io sono qua davanti a lei-

Yes, My LordWhere stories live. Discover now