La Talpa

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Susan e Peter discutono sul da farsi.
-Non penso sia una buona idea, Pete.
-Vedrai, li coglieremo di sorpresa. Non sanno neanche che esistiamo.
-Davvero Peter, non sono sicura che...
Un gemito di dolore arriva alle orecchie dei fratelli, seguito da un'infuriare di cozzare di spade.
Si lanciano uno sguardo perplesso e seguono il rumore, verso l'armeria.
Appena varcano la soglia, l'elsa di Caspian li sfiora, facendo ondeggiare i capelli della ragazza.
-Ma che dia...
Edmund e Caspian si allenano furiosamente, o così sembra. Da dietro l'orecchio del loro fratello cola una goccia rossa.
-Pete, Sue! Andate via!
Caspian con un colpo gli sfiora il braccio procurandogli uno strappo sulla manica.
"Ora sta esagerando."
Pensa Peter con la fronte corrugata.
-Via ho detto!
Grida schivando l'ennesimo fendente.
-Peter...
Dice Susan con voce rotta
Il ragazzo capisce.
-Non si stanno allenando.
Susan tira fuori l'arco per scagliare una freccia alle gambe per fermarli. Ma... a chi?
Volge l'arco verso uno e poi l'altro senza riuscire a decidersi, i due ormai totalmente assorbiti dal duello.
Caspian sembra intenzionato a uccidere e sembra in vantaggio. Peter mette la mano sull'impugnatura della spada, si sporge per mettersi tra loro; appena coglie il movimento del fratello, Edmund con due colpi fa volare la spada dell'avversario, che atterra com fragore dal lato opposto rispetto a quello dei due fratelli.
Gli punta la sua spada al collo, avvicinandosi sino a toccarlo.
Caspian alza le mani in segno di resa.
-Ehi amico, tranquillo!
Borbotta guardandolo dritto negli occhi.
L'altro abbassa la lama e sospira.
-Si può sapere che cavolo ti prende????
Esclama Peter a voce alta, quasi gridando. Si inserisce tra i due dando le spalle al fratello, tenendolo dietro di sé. Dà una violenta spinta al re di Telmar, che arretra assorbendo il colpo.
-Peter!
Interviene Susan.
-Che cosa vi prende, vorrai dire.
-Cosa?
Edmund si volta verso la sorella, deluso.
-Ecco, bravo, digli come è andata, Edmund! Hai cercato di farmi fuori!
-Ed!
La sorella gli rivolge uno sguardo di ghiaccio.
-Bugiardo! È lui che ha cercato di farmi fuori! E ci sarebbe anche riuscito se...
-Non mi interessa di chi è la colpa.
-PETER!
Susan e Edmund esclamamo in coro, ognuno per le sue ragioni.
-Non mi interessa di chi è la colpa, ho detto.
Continua.
-Ma se ti vedo un'altra volta puntare la spada in quel modo verso uno dei miei fratelli, per Aslan, sarà l'ultima cosa che farai. Parola del Gran Sovrano.
Caspian deglutisce rumorosamente, intimorito.
-Certo, capo.
Risponde a bassa voce.
L'altro annuisce guardandolo in cagnesco.
-Come stai Ed? Fa' vedere.
Chiede apprensivo, guardandogli l'orecchio.
La sorella fa per spostargli i capelli ma lui si ritrae.
-Stammi lontana, tu.
Lei lo guarda offesa, poi gira lo sguardo e rivolge le sue attenzioni a Caspian.
Il fratello gli cinge le spalle con il braccio.
-Andiamo da Lucy, hai bisogno dell'ampolla.
Dice, mentre escono dalla stanza.
-Non esageriamo Pete, è solo un graffio. Conserviamo la pozione per qualcosa di più grave.
Lui gli sorride, poi il suo volto si incupisce.
-Sul serio però Ed... cosa è successo?
Edmund spalanca gli occhi scuri.
-Te l'ho detto. Ha cercato di farmi fuori.
Peter aggrotta la fronte.
-Non mi credi.
Dice l'altro, senza neanche provare a intenderla come domanda.
-Non è che non ti credo, è solo che...
Il fratello continua a fissarlo, speranzoso.
-...è solo che so come sei  quando duelli. Ci vai giù pesante, ecco. Magari lui si è sentito davvero attaccato, e ha reagito di conseguenza. Insomma, un fraintendimento.
-Un fraintendimento.
I due si guardano, Peter ancora lo sostiene con un braccio sulle sue spalle. Si dirige verso la camera del precettore. "Meglio comunque far dare un'occhiata a quel benedetto orecchio"
Camminano per un po' in silenzio, poi quando stanno per arrivare in camera di Cornelius Edmund si decide a parlare.
-Se non mi fossi girato in tempo, se tu avessi ritrovato la mia testa mozzata sul letto anziché trovarmi in piedi con l'orecchio sanguinante, anche allora sarebbe stato un malinteso?
Peter si ferma e lo costringe a fermarsi a sua volta.
È un po' pallido, ma il suo sguardo è più vivo che mai. Si immagina la scena.
-Non dirlo neanche per scherzo.
-È questo che non capisci Peter! Non sto scherzando! Perché ti è così diff...
-AAAAAAAAHHHHHH!
Un grido familiare gli fa morire le parole in bocca.
I due fratelli scattano preoccupati.
-Lucy!
Corrono seguendo il rumore e arrivano insieme nell'armeria lasciata poco prima.
Lucy è in ginocchio, tra le mani tiene quella della sorella. Susan è riversa a terra, pallida. Una macchia di sangue le inzuppa i vestiti all'altezza dello stomaco.
La sorellina prende una boccetta dalla tasca e le versa qualche goccia tra le labbra semi aperte.
In un istante i due fratelli sono accanto a loro.
-Forza Sue, riprenditi!
Le sussurra Peter accarezzandole i capelli.
La ragazza prende un po' di colore.
Lucy sospira di sollievo.
-Funziona!
Edmund è viola di rabbia.
-Caspian.
-Non dire assurdità!
Risponde Peter mentre controlla il polso della sorella, rallegrandosi nel trovarlo regolare. "Quella pozione è il nostro miracolo."
Lucy ha ancora gli occhi lucidi per la preoccupazione quando rivolge uno sguardo incuriosito al fratello.
-Perché Caspian?
-Ha tentato di uccidermi.
-Cosa?
La ragazza si porta le mani al viso.
-Non è andata proprio così.
Si intromette Peter.
Edmund sospira rumorosamente.
Il maggiore solleva il corpo inerte di Susan.
-La porto da Cronelius. Restate qui.
Lucy annuisce, l'altro si limita a guardarlo.
-Non avvicinarti a Caspian, hai capito?
-Che c'è, mi credi adesso? O hai paura che sia io a voler uccidere lui?
-Diciamo che ti preferisco con entrambe le orecchie.
Risponde, ed entrambi sorridono.
-Resto qui. Stai pure tranquillo.
Appena il fratello si allontana con la ragazza tra le braccia, Edmund si volta verso Lucy.
-Tu mi credi, non è vero?
-Sempre.
Risponde lei mettendogli una mano sul petto.
Il ragazzo sorride col cuore pieno di gratitudine. Il periodo in cui tra i due c'era competizione (da parte di lui anche invidia e rancore) sembra più lontano che mai. Ormai si sarebbero fidati ciecamente l'uno dell'altra.
-Se glielo avessi detto tu, ti avrebbe creduta subito.
-Lo so.
Nessuno capiva perché Peter avesse questa fastidiosa tendenza a sottovalutare il fratello minore. Non lo faceva apposta, ma quando Edmund diceva qualcosa lui la prendeva sempre con le pinze; mentre invece pendeva letteralmente dalle labbra delle sorelle, soprattutto da quelle di Lucy.
-So che è difficile da credere Ed, ma lui ti stima molto. Io lo so.
Il ragazzo la guarda di sottecchi.
-Beh, gli dimostrerò che ho ragione.
-Cosa intendi fare?
-Infilarmi nella sua stanza, ovviamente. Cercare prove. Deve esserci qualcosa.
-Non puoi farlo! Se ti scoprisse sul fatto lui...
-Avrò sempre la mia spada. Deve ancora arrivare il giorno in cui Caspian X potrà battermi in duello!
-Fai in fretta, e sii discreto.
-Tu piuttosto, stai attenta. Se entra qui, urla più forte che puoi. Tieni il pugnale sempre con te e non muoverti, hai capito?
-Aslan non permetterebbe mai che mi accadesse qualcosa, lo sai. Non preoccuparti per me.
"Aslan non si è ancora fatto vivo però."
Vorrebbe dirle che non è prudente affidarsi totalmente a questa speranza, che bisognerebbe stare in allerta, ma quando incontra i suoi occhi fermi, certi, allora in un attimo... crede.
-È vero. È così.
Congedandosi con queste parole sguscia fuori dalla stanza. Si preoccupa più di essere visto da Peter che da Caspian. Lo preoccupa più aver tradito la promessa di non muoversi fatta al fratello che una spada di Telmar.
Mentre si avvicina alla stanza del rivale, inizia a sentire freddo nelle viscere. Il suo istinto gli urla di tornare indietro, segno che invece è sulla strada giusta.
Quando finalmente si affaccia nella sala, ormai si sfrega le braccia dal freddo.
Nell'istante in cui alza gli occhi, all'improvviso, ogni sua certezza vacilla. Si dimentica completamente dei suoi fratelli, si sente leggero come l'aria. Gli cade la spada dalle mani e fa un passo in avanti, completamente soggiogato.

Fine prima parte.

ANGOLO AUTRICE:
Sì, lo so, questa dovrebbe essere una raccolta di one shots, ma questa storia sarebbe diventata troppo lunga e pesante per lasciarla di un solo capitolo.
A proposito, questo in particolare è perlopiù introduttivo, quindi inevitabilmente un po' più lento del solito, spero che vi abbia incuriositi comunque. Nel prossimo ci sarà più azione, statene certi!

Inoltre vorrei chiarire il fatto che questo non è il mio primo progetto, e che è per questo nato come raccolta di one shots senza continuità. Siccome amo molto la saga e sono affezionata ai personaggi, soprattutto come si sarà capito ai due fratelli Pevensie e alle loro dinamiche, ogni tanto mi balza su un'idea che posterò qui.
Il mio primo progetto è attualmente il crossover ambientato a Hogwarts, Round the Founders, ormai prossimo alla fine, e quando sarà terminato diventerà prioritaria una tra le long di cui trovate per ora solo il prologo sul mio profilo: Topolinia Civil War o Ge Smak Daun Gyon Op Nodotaim (se volete leggere i due prologhi e consigliarmi qui o per messaggio privato a quale delle due secondo voi dovrei dare priorità mi fate un bel favore).
Comunque sia pur avendo solo tre capitoli, con questo quattro, questa raccolta ha quasi raggiunto i lettori della long principale, quindi cercherò di starci più dietro e magari di variare un po' scrivendo ogni tanto qualcosa anche incentrato su Susan e Lucy o qualcosa diviso in più parti come ho cercato di fare qui.
Quindi in conclusione restate sintonizzati per la parte due.
Scusate per l'attesa e grazie di essere rimasti!

~LITTLETURTLE~

But even a traitor may mend. I have known one that did.Where stories live. Discover now