Prima Manche

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Sotto il cielo di Roswell

THRILLER

Ero stata davanti al computer tutto il pomeriggio, alla disperata ricerca delle parole giuste con cui concludere la mia carriera. L'ultimo articolo.

Volevo scrivere qualcosa che fosse importante per me e per i miei lettori, ma non sapevo da che parte cominciare. Il cursore batteva sulla pagina bianca senza tregua.

Fu allora che Emilia bussò alla mia porta.

-Nonna!- esclamò nel vedermi, la mano ancora sollevata per aria.

-Tesoro mio, come stai?

-Bene, grazie. Ma...

-Non dovresti essere alla redazione?

Emilia sospirò.

-È di questo che ti devo parlare.

-C'è qualche problema?

-No!- sbuffò,- Invece sì...

Le posai un bacio sulla fronte, sapendo che l'avrebbe fatta sentire meglio.

-Amore mio, calmati. Vieni a sederti, ti verso un po' di caffè.

Emilia appoggiò la borsa sul tavolo del soggiorno e si ravvivò i lunghi capelli castani.

-Raccontami,- le dissi, prendendole la mano. Lei abbassò gli occhi.

-Delilah mi ha convocata nel suo ufficio. Ero convinta che avrei scritto qualcosa riguardo all'attentato... Insomma, adesso chi vorrebbe leggere altro?

Annuii, invitandola a continuare.

-Non avevo mai incontrato Delilah prima, quindi ho pensato fosse importante. E invece... ha detto che vuole un articolo sull'incidente di Zanetti all'American Memorial, in Germania.

Emilia mi guardò con occhi lucidi.

-Ne ho abbastanza di gossip e stronzate varie, li ho sempre odiati.

-Allora non scrivere quell'articolo. Pubblicane uno sull'11 settembre, quello che tu stessa vorresti leggere.

-Verrò licenziata. Cosa farò dopo?

-Amore mio... devi fare quello ti rende felice.

Emilia abbassò lo sguardo. Allontanò la mano dalla mia e la nascose sotto al tavolo.

-Sai, ormai sono quasi quarant'anni che lavoro per il New York Times.

-Vuoi infierire?

Scossi la testa.

-Io ero come te. Quando avevo più o meno vent'anni, lavoravo alla tua stessa redazione e il mio nome era tristemente noto per articoli di gossip, che gradivano solo i rifiuti aristocratici della società.

Emilia si mosse sulla sedia e avvicinò il suo volto al mio. Avevo attirato la sua attenzione.

-Davvero?

-Sì, tesoro. Ma, quando è giunto il momento, ho scelto di fare quello in cui credevo.

-Aspetta, spiegati meglio.

-Oh,- esclamai, cacciando con la mano un ricordo che premeva con insistenza per essere raccontato, -è una lunga storia.

-Nonna?- Emilia incatenò i suoi occhi ai miei, -Racconta.

Sorrisi.

-Era il luglio del 1947. Mi trovavo a Roswell, nel New Mexico, per il presunto ritrovamento di un 'disco volante'. Ero stata inviata dal giornale di gossip per cui lavoravo, con il compito di raccogliere qualsiasi informazione fosse sfuggita agli altri giornalisti...

 Il Mercante di Storie (TWWG2017)Hikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin