Consapevole desiderio

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Me lo sono spesso chiesto come sarebbe vivere circondato da quattro mura con qualcuno che ti scorrazza attorno, che riempie la casa con la sua risata divertita e fatta a pieni polmoni.
Son convinto che non mi stancherei mai di sentire quelle risa che fanno scoppiare il cuore.
Sto sorridendo al sol pensiero.
Sorrido al sol immaginare la donna mia con una piccola lei o un piccolo me tra le braccia.
Niente da fare, mi si stanno proiettando continui filmini nella mente.
È la festa della mamma, la festa che rende felice tutte le mamme che si sentono chiamare con tale sostantivo.
E vorrei regalarle la gioia di sentirsi chiamare così costantemente.
Se solo non fossi io con queste mie paure interminabili che mi rivestono.
Se solo non fossi frenato.
Ti aspetto all'entrata del ristorante e ti vedo così, in tutta a tua bellezza, con tutta la felicità che ti si legge negli occhi e nel sorriso.
Sei felice con un semplice gesto.
'Alla buon ora' e rido.
Mi sudano le mani, inizio a sudare.
Perché?
Cosa mi prende?
Non è la prima volta che usciamo insieme, non è la prima volta che ci facciamo vedere.
Ti metti a ridere sapendo la ragione di quella mia frase mentre scuoti la testa.
Sono stronzo.
Lo so.
Sono il solito stronzo.
Sono il tuo stronzo.
Sei difronte a me, col tuo sorriso e lo sguardo brillante.
Ed ora?
Cosa facciamo?
Come ci comportiamo?
Come devo salutarti?
Ti abbraccio o ti bacio?
O forse tutt'e due.
Ti fai autonomamente largo tra le mie braccia e mi stringi chiudendo gli occhi spezzando, così, tutte le mie domande, tutti i miei complessi.
Sei a casa.
Sei in pace.
Un bacio tra i capelli mentre sorrido contento alla tua migliore amica che ti osserva entusiasta.
'Ciao anche a te' alzi il volto rivolgendolo a me, con le tue iridi impuntate nelle mie.
'Ciao' te lo sussurro senza staccare lo sguardo dal tuo.
Mi ci sono perso dentro.
Mi sono smarrito nei tuoi occhi profondi e larghi.
Ignoro il mondo, ignoro chiunque possa passare e vederci.
E ti bacio.
Un semplice bacio in cui le labbra si trovano e si tengono strette.
Cedo.
Me lo concedo per una volta, non sarà mica la fine del mondo se mi permetto di cedere, no?
Non crollerà mica il colosseo se ci concedo una serata normale, da coppia quale siamo esaudendo un tuo desiderio, no?
'Ora me la fai salutà la tua amica? Se no se offende' ti stacchi da me per permettermi di salutare Francesca.
Nessun contatto, nessuno sfioramento, ti fai da parte.
Ti allontani completamente da me.
'Ndo vai?
'Ndo cazzo vai?
Torna qui!
Torna accanto a me, guai tuoi se te stacchi.
'Allora? 'Nnamo?' ti afferro la mano e ci incrocio le dita fino a trascinarti con me.
Non ti mollo.
Nun te scolli più da me.
Mi cammini accanto stringendomi la mano sempre di più.
'Ma non avevi delle melanzane da cucinà?' mi sfotti una volta seduti al tavolo.
Tu accanto a me, Francesca all'altro mio lato.
E vorrei fosse così ogni sera, per viverti sempre così.
Senza limiti, senza barriere.
'Abbiamo una futura mamma da festeggiare, le melanzane possono aspettà'
'Ma io non sono incinta' e ridi divertita dalla mia frase detta con totale serietà.
So che vorresti esserlo, so che dietro quella risata ti stai tormentando mentalmente.
'Per ora…' ti guardo.
E vorrei che tu capissi che per quante pischelle mi possano circondare, l'unica sei tu.
La donna che amo e che voglio come madre dei miei figli sei solamente tu.
Appoggi la tua testa sulla mia spalla di tutta risposta mentre ti circondo le spalle con un braccio e ne incrocio le dita della mia mano con le tue.
Dopo un po' vedo che ti annoi e cacci fuori dalla borsa il tuo nuovo giocattolino e il tuo telefono.
Una instagram stories.
Una sola opportunità.
Inizi a registrare inquadrando solo te che fai roteare quel coso nuovo e ti ci diverti mentre io continuo tranquillamente la conversazione con Francesca.
Insieme è il termine marcato, quello che si ascolta di più e che tu tenti di sovrastare con la tua voce.
Non farlo, no.
Voglio che si senta, voglio che si sappia che tu sei con me a cena.
Lascialo ascoltare agli altri.
Lascia capire loro che ci sono.
A me va bene così, voglio sia così.
Proseguiamo la cena tra varie chiacchiere e qualche coccola qua e là.
'Dormi da me?' te lo domando, te lo chiedo, perché la serata non è finita qui, non per noi.
Mi guardi indecisa prima di rivolgere lo sguardo alla tua amica che temi possa restare sola.
'Vieni tu' e non me lo stai domandando, non me lo stai ordinando.
Mi stai rispondendo a quel mio bisogno di stare con te.
Una canzone dei Subsonica da cantare a squarciagola, auto in moto e via verso casa tua.
'Mi ha cercata Tina, dice di divermi parlare' e tu apprezzi quella piccola bugia raccontata dalla tua amica per poterci lasciare soli.
Lo apprezziamo entrambi alla stessa maniera, ma forse tu un po' di più perché sta andando via per lasciar spazio a noi e alla nostra felicità.
Apri con la chiave il portone ed è un attimo.
Le mie mani avvolgono morbide i tuoi fianchi, le mie labbra cercano le tue travolgendole da quella passione che cavalca sempre la stessa onda.
Ti spingo dentro con molta grazia e poca pazienza prima di chiudermi la porta alle spalle.
Ti lasci andare in balia delle stesse emozioni che travolgono anche me fino a trovarci nudi nel tuo letto che ormai sa di noi.
E ci ritroviamo qui, ancora una volta ad amarci come solo noi sappiamo fare, ad amarci come solo pochi sanno vedere.
E te lo dico all'orecchio, te lo sussurro ormai esausto prima di riversare in te tutto ciò che mi appartiene, prima di darti tutte le mie emozioni, tutto il mio amore.
Me lo ricordi che il mio cuore è tuo quando me lo ripeti.
Quando mi ripeti che mi ami e mi stringi di più a te senza badare a quanto io possa essere pesante per il tuo gracile corpo.
Perché è questo che vuoi: essere schiacciata dal mio corpo per sentirti al sicuro, per confermare quella tua consapevolezza che non me ne andrò.
Ti bacio le labbra, ancora una volta, prendendomi quel 'ti amo' che mi appartiene.
Scendo a baciare il tuo petto che nutrirà ciò che sarà nostro.
Ed infine al tuo ventre che custodirà e crescerà per i primi nove mesi un piccolo Samuel o una piccola Aurora.
Alzo lo sguardo e vedo i tuoi occhi lucidi che presto potrebbero dar vita ad un nuovo pianto.
E non solo questo.
La vedo.
Vedo quella luce e quel desiderio che ti appartiene, la luce di un sogno che hai ritenuto irrealizzabile fin'ora perché convinta che non accadrà mai.
Mi stendo al tuo fianco e ti avvolgo con le mie braccia prima di sussurrartelo all'orecchio.
Prima di sussurrarti un convinto 'Auguri futura mamma'

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