L'Incubo

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-J-Jo, io volevo... volevo darti delle spiegazioni-
-Cosa mi vorresti venire a dire?!? Vorresti dire "sai io non so chi sia quella tizia" e credere di passarla liscia!?-
-No anzi sono perfettamente d'accordo con te, è normale tu sia arrabbiata-
Dice guardando il pavimento
-Se sei d'accordo perché sei venuto qui, in camera mia, adesso?!?-
-Per poterti dire le cose come stanno prima di andare via...-
ANDARE VIA!? QUANDO, DOVE E PERCHÉ?!
-Dove vuoi andare scusa?!-
-mi voglio trasferire, non penso di poter vivere felicemente se ti vedo ancora tutti i giorni a scuola e tu mi odi-
Dal modo in cui lo dice si capisce che è triste di ciò che sta dicendo, ma non lo posso perdonare così, NON POSSO!
"Perdonalo"
Di chi è questa voce? Perché dovrei?
"Se lo perdoni la tua vita sarà felice per sempre, ma attenta, attenta a tutto e a tutti, qualcuno potrebbe mettersi in mezzo e farti cambiare idea, tu non lo seguire, non lo ascoltare, o le cose per te si metteranno molto male"
Di chi era quella voce? Mi devo fidare o no?
-Jo, Jo cos'hai?-
-Ah scusa stavo solo... solo pensando.
Una strana voce mi ha parlato, ma non so chi era-
-Jo rispondimi!-
Gli accarezzo i capelli, mi avvicino a lui, gli prendo la testa e lo bacio felice, felice come un tempo.
Mi stringe a sé e ci corichiamo sul letto, ma lui non mi fa niente, capisce che non me la sento.
-Ti amo- dice sussurrando e io rispondo con un sorriso.
Ci addormentiamo sul letto e ci coccoliamo nel sonno.

*************

-Buongiorno dolcezza- dice con un sorriso
-Lo guardo male e gli chiedo che ore sono
-Sono le 7:05, dobbiamo andare a scuola-
-Ma hai passato tutta la notte qui?-
Chiedo disorientata
-Certo! Ci siamo addormentati insieme- Arrossisce e distoglie lo sguardo
Mi alzo e vado in bagno a prepararmi
Appena sono pronta scendo e vedo che Adam mi aspetta in carrozza.
-Arrivo- dico correndo, ma scivolo sulle scale e cado a terra.
Mi metto una mano sul fianco e vedo il sangue.
Inizio a vedere tutto sfocato e sento le urla di Adam disperato che mi si avvicina.
Perdo i sensi e svengo.

**************

Sento delle urla e dei pianti disperati, mentre cerco di capire cosa stia succedendo.
Apro leggermente gli occhi e vedo Lara che piange affianco a me, mentre Julian la abbraccia e la cerca di tranquillizzare.
-L-Lara, mi senti?-
-Julian, Lara mi sentite?!-
Inizio a muovermi piano per paura di sentire dolore, ma niente, non sento niente.
Sembro guarita.
Mi alzo in piedi e vado verso Adam fuori dalla porta della stanza senza girarmi.
Neanche lui mi vede.
Mi giro e lo vedo li.
Le lacrime mi bagnano le guance quando vedo questa scena.
Mi accascio a terra disperata e capisco quello che è successo.
Io......Sono morta.

*************

-Jo, cosa è successo?!- Dice Lara preoccupata scostandomi una ciocca di capelli dal viso.
-Hai fatto... un altro incubo?-
Io la guardo terrorizzata e annuisco
-Cosa hai sognato questa volta?-
Dice Lara, ma io mi giro e non rispondo, capisce che non voglio ricordarlo.
-Scusa- Dice a bassa voce, guardando il pavimento della mia camera con un'espressione pentita.
-Perché sono qui?- chiedo all'improvviso
-Stavamo facendo i compiti e ti sei addormentata-
Ci mettiamo a ridere e dimentichiamo dell'incubo.
-Andiamo a fare una passeggiata, sono stanca di fare i compiti, sono noiosi-
Lara annuisce, a quanto pare neanche a lei piacciono i compiti.
Ci mettiamo a ridere come delle ritardate e usciamo dalla mia camera.
-Tenete, mettetevi questi prima di uscire, potreste avere freddo, c'è molto vento!-
Sophie ci protende due cappotti di pelliccia molto caldi che indossiamo subito.
Le voglio un mondo di bene.
Mi metto a pensare e ricordo i miei genitori, di fronte a me, in quel sogno.
Erano tornati da quel viaggio.
Non era vero.
E quel ragazzo, Adam, era troppo carino, ma era solo un incubo.
Non lo avevo mai conosciuto e non penso lo conoscerò mai.
Anche Lara aveva avuto un amore.
Julian non mi stava simpatico, ma era diventato il ragazzo di Lara e io ho dovuto accettarlo.
Mi scende una lacrima e Lara se ne accorge.
-Cos'hai Jo?- mi guarda tristemente e nei miei occhi legge il dolore che provo in quel momento.
Al solo ricordo dei miei genitori mi svuoto totalmente, ma non dovevo più pensarci.
Dovevo superare quel momento, erano ormai passati quattro anni da quando, senza accorgermene, ho fatto finire il giorno e iniziare la notte in poco tempo.
Il cocchiere si è addormentato, facendo cadere la carrozza in quel fiume.
Un'altra lacrima mi rigò il viso e Lara, notandola, capì che stavo pensando ai miei genitori.
-Vuoi venire a fare un giro o no?!?- Disse sorridendomi e allungando un braccio verso di me.
-Arrivo- dissi correndo verso di lei con un sorriso stampato sul volto.
Andiamo a fare un giro per il villaggio felicemente, ignorando le persone che ci corteggiano.

QUESTO CAPITOLO
È PIÙ LUNGO,
SE VOLETE LI FACCIO TUTTI COSÌ
💟

Sotto La Stella Di KalisWhere stories live. Discover now