CAPITOLO 45

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CAPITOLO QUARANTACINQUE



Il getto dell'acqua calda sfiora la mia pelle nuda e dolorante in punti che non mi facevano male da un bel po' di tempo, nonostante pratichi molto sport.

Sfioro le labbra pensando a quanto è successo questa notte, Brett ha fatto in modo che per una sera dimenticassi cosa significhi essere Faith, ma a breve dovrò tornare ad esserlo, dovrò ritornare Faith, con un'unica eccezione sarò Faith ma non mi allontanerò da Brett. Con lui provo emozioni, sentimenti che credevo non sarei riuscita a provare mai più ma utilizzerò ogni emozione, ogni sentimento, ogni persona mi possa garantire un avvicinamento a quei mostri di Stewart e Marcus.

E lo so, ormai sono giorni che me lo ripeto, mi pentirò di tutto questo e quando userò Brett mi pentirò anche di quello, però adesso non mi importa di nulla, l'unica cosa che mi interessa è lui al piano di sotto mentre si muove nella mia cucina intento a preparare la colazione.

Dopo essermi lavata e asciugata, lascio i capelli sciolti sulle spalle e indosso un pantalone della tuta nero con una felpa grigia. Mi guardo nello specchio ma penso che sia meglio indossare qualcosa di più carino e sto per calarmi i pantaloni quando una voce alle mie spalle mi fa sobbalzare

-"Sei bellissima anche così" il suo complimento mi fa sorridere e mi volto felice annuendo

-"Grazie" ricambia il mio sorriso ma i suoi occhi sembrano diversi rispetto a mezz'ora fa o sono forse io ad essere paranoica. Lo fisso e quando mi rendo conto che anziché i pantaloni eleganti che aveva prima indossa un jeans blu gli rivolgo uno sguardo interrogativo così le sue labbra si alzano in un sorriso malizioso

-"Avevo portato un cambio in auto" aveva previsto tutto, non che mi dispiaccia cosa sia successo, volevo che succedesse probabilmente quanto lui, però un po' mi da fastidio che lui l'abbia dato per scontato e poi cos'è questa cosa che tutti si portano un cambio di abiti in auto? Decido però di non fargli presente questa mia riflessione dato che dovrei inevitabilmente riportare il discorso Ryan e non ho voglia di rovinare l'atmosfera tranquilla che sembra esserci tra noi.

-"Un po' presuntuoso da parte tua, no?" gli chiedo incrociando le braccia al petto e sorridendo mente lui con la testa mi fa cenno di seguirlo

-"Sono molto fiducioso" risponde mentre scendiamo le scale per raggiungere la cucina

-"E modesto" gli dico affiancandolo mentre ci rechiamo in cucina e con la coda dell'occhio noto alcuni indumenti che ieri nella foga abbiamo lasciato in giro per casa, divento rossa e sorrido.

-"Solo sicuro di me stesso" stiamo entrando in cucina quando mi fermo e mi rendo conto che in realtà non ha preparato nulla, solo due ciotole con latte e cerali, lo guardo e lui sembra in imbarazzo

-"Scusami ma non so fare altro" guardo di nuovo la nostra colazione e poi lui e scatto in una risata sonora, di quelle di pancia, perché infondo il suo voleva essere un gesto carino nonostante sapesse di non saper fare altro. Lo guardo con gli occhi bagnati di lacrime

-"Scusami tu, sul serio, scusami non volevo ridere di te. Però avresti potuto dirmelo ti avrei aiutato a preparare qualcosa anche se latte e cerali è in assoluto la mia colazione preferita. Mi sorride teneramente e mi fa segno di accomodarmi, lo faccio e lui mi imita

-"Volevo fare qualcosa di carino" dice imbarazzato afferrando il cucchiaio, il tono che utilizza è così tenero e diverso a quello a cui sono abituata che mi sporgo sul tavolo e gli stampo un bacio sulla guancia lasciandolo sorpreso con gli occhi che scrutano i miei, per una frazione di secondo sembra quasi smarrito poi mi sorride

I CAN'T #Wattys2017Where stories live. Discover now