Entrambi salutarono con un cenno del capo prima di allontanarsi dirigendosi dall'altro lato del ponte.
Naturalmente Allison non perse tempo; la sentii vagamente schiarirsi la voce cercando invano di attirare ripetutamente l'attenzione su di sé. Dovette trascinarmi via per far sì che l'ascoltassi.
"Sarah!" mi richiamò. "Okay, chi era quel bel bocconcino in divisa?"
"Non ne ho idea." risposi io, senza neanche rendermi conto di quanto suonasse falsa quella risposta.
Avevo letteralmente la testa fra le nuvole, non riuscii a concentrarmi su nient'altro che non riguardasse ciò che era appena accaduto, o semplicemente lui. Il suo viso era come impresso nella mia mente e al solo pensiero del suo sguardo che trasmetteva gentilezza, le mie labbra si curvarono involontariamente in un sorriso.
"Ma guardati, sembra che cupido ti abbia colpito con tutte le sue frecce!" Allison accennò una risata divertita, distogliendomi così da quei pensieri.
"Cosa?"
"Oh, cosa non darei per essere di nuovo adolescente." commentò lei con un sospiro. "Devo riconoscere che era carino."
"C-carino? Dici?"
Solo carino? Era molto più di quello ma non lo avrei mai ammesso davanti a lei o non avrebbe mai smesso di parlarne per tutto il viaggio, mettendomi certamente in imbarazzo. Chissà se avrei avuto la possibilità di rivederlo, dopotutto eravamo a bordo di una nave quindi non era certo una possibilità remota.
Quando mi resi conto di essere rimasta in silenzio troppo a lungo, smisi di fissare il vuoto e cambiai nuovamente argomento portando l'attenzione su di lei. "Comunque, smetti di parlare sempre come se avessi 80 anni!"
In tutta risposta finse un sorriso forzato e fece una smorfia, portando entrambe a ridere di gusto. Certe cose non cambiavano mai, e mi piaceva. Allison non era solo soldi e bon ton, non era presuntuosa e non facevamo a gara a chi avesse la vita più agiata.
"Va bene, è meglio che ritorni in cabina. Scommetto che i gemelli stanno facendo impazzire la tata. Ci vediamo a cena, suppongo."
"Sicuramente. A dopo." risposi seguendola all'interno. Mi strinse ancora una volta prima di andare in una direzione diversa dalla mia, la sua cabina era sul ponte A quindi le bastò percorrere il corridoio per arrivarci, io invece dovetti scendere le scale per raggiungere il ponte B.
"Ha visto che meraviglia? Non riesco a credere di essere qui!" esclamò Hannah con entusiasmo quando mi vide entrare dalla porta. Fui più che d'accordo, non avrei mai immaginato che le suite potessero essere arredate in modo così bello, quasi artistico. La maggior parte di esse erano decorate in stile Luigi XVI e comprendevano un salotto oltre alla camera da letto e il bagno privato. Due guardaroba mi sembrarono eccessivi ma il ponte di passeggiata privata la trovai un'idea fantastica; uno spazio illuminato, dove la mattina sarebbe stato possibile fare colazione in santa pace. Cosa poteva esserci di più piacevole?
La combinazione del rosso e del marrone bordato da un margine completamente dorato rendeva tutto sfarzoso. Quel decoro era presente sui mobili del soggiorno, sul comodino della camera da letto e persino sulla specchiera. Un'enorme letto occupava un angolo della stanza; la testiera era poggiata contro il muro ed era pieno di cuscini, il che mi spinse a buttarmici sopra in un modo per niente aggraziato. Dio, quella coperta era così soffice e profumava di buono, e il materasso era davvero comodo.
La cabina di Anna e Julian era proprio di fronte alla mia, molto più grande e spaziosa proprio come quella assegnata a zia Katherine, perché la baronessa non poteva non avere il meglio, giusto?
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T I T A N I C - T R A T E E I L M A R E
Romance1912 Sarah McBride è una ventenne dell'alta società che vive in Inghilterra da quando era solo una ragazzina. Agli occhi degli altri è tutto ciò che una ragazza di buona famiglia dovrebbe essere: educata, rispettosa, bella e aggraziata, nipote di un...
Com'è piccolo il mondo
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