Ventesimo Capitolo

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<<E Paulo cosa dice?>> domanda la rossa mentre fa entrare in acqua Nina. Adesso anche i bambini ci hanno raggiunto e si stanno tuffando in piscina bagnandoci ancora di più.

<<Non l'ha ancora notato. Certe volte penso che mentre mi spoglia pensa a tutt'altro.>>e la cosa più brutta e che non sto scherzando. Per un mese ho indossato una pellicola trasparente avvolta al polso e lui non si è accorto di niente, spesso gli ho chiesto di non premere sul quel punto in particolare e lui non ha mai chiesto il perché. In tutto questo tempo mi avrà spogliata quante volte? Una ventina? E lui non ne ha fatto una piega, dovrei cominciare a preoccuparmi.

<<Sei seria?>> questa volta è la proprietaria di casa a parlare ed io annuisco con un'espressione sconsolata. Tutte e tre mi vengono incontro e mi abbracciano. <<Dai, vedrai che non ha voluto fare domande quando l'ha visto. Sai che non invade lo spazio degli altri.>>

<<Lo so, ma sono la sua fidanzata e non mi fa mai una domanda fuori posto. E' come se si controllasse ed io non lo voglio così, lo voglio per come è realmen...>>

<<Siamo tornati!>> mi interrompo subito quando sento la voce di Claudio fare capolinea dal corridoio che porta in giardino. Al suo seguito ci sono Leo, Giorgio, Gonzalo, Andrea e Paulo. Proprio quest'ultimo sembra stare bene, tant'è che accelera il passo e nel giro di un paio di secondi è in acqua accanto a me. Lascio che mi abbracci, come facciamo sempre dopo ogni partita.

<<Parto domani mattina con Gonzalo però prima devo chiederti una cosa. A casa.>> annuisco sul suo collo beandomi del suo profumo. Gli bacio la base dell'orecchio e mi faccio trasportare dal suo respiro. E' tanto bello stare in questa posizione, riesce a calmarmi anche se lui non lo sa e mi aiuta a non pensare a male. D'altronde staremo lontani solo per un paio di settimane, non sentirò così tanto la sua mancanza. O forse si?

<<Però –Roberta alza il tono di voce costringendoci a sciogliere l'abbraccio- abbiamo scoperto che Paulo non è il fidanzato perfetto che voi credevate. Non hai notato niente di diverso nella tua fidanzata, caro Dybala?>> sorrido per la battuta ma mi faccio seria quando il ragazzo accanto a me si volta per fulminarmi con lo sguardo. No, non ce la faccio proprio a non ridere.

<<Ascoltatemi, Charlotte ha due tatuaggi. Questo lo so perché la osservo, sempre. Ha il nuovo logo della Juve all'interno del polso sinistro e un altro, sul bacino destro. Non è vero?>> questa volta si gira completamente nella mia direzione con le braccia conserte per poi baciarmi lievemente le labbra. <<Non sai quante volte ti osservo mentre dormi accanto a me. Conosco ogni particolare del tuo corpo, più di quanto tu faccia.>>
<<Dici sul serio?>>

<<Si, potrei riconoscere una parte di te anche ad occhi chiusi.>>

<<Babbo, perché mamma è andata a trovare i nonni senza di noi?>> per fortuna Baya e Giacomo non hanno capito molto bene la situazione. Mio fratello è troppo piccolo per capire qualsiasi cosa mentre alla secondogenita è stato detto che mamma è tornata a Londra per un po' di tempo. In realtà non sappiamo quando tornerà e se tornerà, però io so solo una cosa: non voglio rivederla mai più se deve farmi soffrire in questo modo.

<<Beh, Baya...vedi, la nonna e la mamma dovevano discutere di una cosa molto importante ed avevano bisogno di silenzio in casa. Sappiamo tutti che fate chiasso quando siete lì con loro e poi avete la scuola e non potete assentarvi per tanto tempo.>> è la scusa migliore che mi è venuta in mente al momento. Forse è meglio che sia io a riempire loro di cazzate e non papà, a lui non esce molto bene dire le bugie alle persone. <<Adesso, su. Andiamo via perché papà deve lavorare.>> prendo i due per mano e li trascino fuori dall'ufficio del nostro babbo. Cercano di convincermi a rimanere ancora un po' sugli spalti ed io, siccome sono una cretina di prima categoria, li porto ad osservare la fine degli allenamenti. Seduta ad osservare i ragazzi c'è Antonella, insieme alla madre ed ai fratelli di Paulo. Non oso neanche voltarmi verso di loro, resto con la testa china sul libro di Letteratura Inglese a studiare il nuovo autore che il prof ci ha assegnato per domani, non è molto difficile quindi mi è facile studiare la lezione anche se non sono a casa.

<<Pobà! Pobà!>> Giacomo comincia a saltellare sul posto, subito mi volto e cerco di capire chi sta indicando. Paulo viene verso di noi con l'intento di salutarci mentre l'argentino –nonché suo migliore amico- lo segue e poi si ferma con i suoi parenti.

La madre è felice di vederlo, finalmente, in una squadra importante e ad un passo dal realizzare il suo sogno: giocare con Messi. A quanto pare sarà convocato in nazionale quest'estate.

<<Tesoro mio, sappiamo che hai avuto la pagella stamattina. Com'è andata?>> si avvicinano a noi anche Alvaro e Simone. Quei due insieme sono fantastici, anche se lo spagnolo si sa frequentando con una ragazza. DI lei so solo che è italiana, bionda e che è amica di Chiara Biasi.

<<Bene, ho preso tutti otto tranne in inglese e spagnolo. Nove.>> Alvarito comincia a correre per tutto il campo rischiando anche di inciampare ogni tanto. E' contento perché spesso mi ha aiutato lui a studiare letteratura, però da quando sta uscendo con questa ragazza è qualcun altro che mi sta dando una mano. E a quanto pare ha funzionato più che bene. <<Smettila! Vedi che c'è la tua morosa che fuori ti aspetta.>>

<<Come lo sai?>> la domanda mi viene posta da Paulo che scende dagli spalti accompagnato dalla madre e dalla fidanzata –la povera ragazza che non sa quante corna ha in testa- dietro di loro ci sono Gustavo e Mariano, i fratelli dell'argentino, e Fede, il suo migliore amico.

<<Tu lo sai che io ci sono nata qui? E la cosa che so fare bene è leggere il labiale di quelli che vi vengono ad avvisare delle visite dei parenti o amici. Oltre al corpo le donne hanno una cosa che si chiama 'cervello'.>>

Tornati a casa decidiamo, in tacito accordo, di ordinare dal ristorante di Roberta e di mangiare a casa. L'unico rumore che spezza il silenzio in casa è la televisione accesa, Paulo sta guardando il telegiornale su Sky Sport in cerca di novità sulle partite di stasera e cerca di vedere anche l'ultima partita del Barcellona visto che siamo stati tanto fortunati da beccarli nei quarti di finale.

<<Char, vieni a farmi compagnia? Mi sento solo sul divano...>> lo trovo con la gamba sinistra appoggiata sotto il sedere, lo guardo truce poi lo obbligo a fargliela poggiare sul tavolino difronte alla TV e gli faccio anche qualche minuto di massaggi. Essendo cresciuta al centro sportivo ho imparato dai fisioterapisti come far si che il massaggio non faccia del male, anzi dia sollievo. <<Wowo...sei bravissima. Ah, che bello.>>

<<Smettila di fare questi versi, sembra che ti sto facendo un pompino altrimenti!>> la butto sul ridere però lui rimane serio, non accenna neanche ad una sottospecie di sorriso. <<Avanti, dimmi cosa c'è.>> mi siedo accanto a lui e poggio i piedi sulla sua gamba destra, quella sana.

<<Perché hai detto a tutti che io non avevo notato il tuo tatuaggio? Non è che siccome non ti ho detto nulla allora vuol dire che me ne frego di te.>>

<<Ascoltami, l'ho detto solo perché in quel momento non ero sicura di quello che pensavi del tatuaggio. So di essere importante per te. Te lo posso dimostrare in ogni modo, ma ti prego credimi.>>

<<In ogni modo? Allora sposami.>>

<<Cosa?>>

<<Sposami, creiamo una famiglia insieme.>>

Il più bel goal||Paulo DybalaWhere stories live. Discover now