0- Lettera al defunto marito

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0- Lettera al defunto marito

L'odore di inchiostro si impresse fermamente nelle sue narici provocandole una sensazione di fastidio, che la fece storcere il naso. Si munì della penna a piuma e la inserì nel piccolo tubicino inumidendo la punta.

Osservò per almeno la quarantesima volta in quella giornata il foglio, perfettamente bianco. Tuilelaith non era mai stata molto brava nell'inserire i suoi sentimenti, così ingombranti e profondi, in un semplice foglio di carta.

Si sistemò il grande capello che portava sulla testa, e si mordicchio le unghie come soleva fare quando era sudi giri.

Sospirò e iniziò a scrivere.

Caro marito George,

Ricancellò ciò che aveva precedentemente scritto e ricominciò a scrivere.

Mio amatissimo marito George,
i ricordi della nostra breve vita insieme affiorano  ancora la mia mente, e di notte mi impediscono il sonno.
Non riesco a darmi pace che ormai tu non siate più in questo mondo, e di come Dio accoglie sempre le anime più degne certo, ma troppo premature.

Le mani iniziarono a tremare, mentre sentiva gli occhi che le stavano diventando lucidi.

Non sono molto brava a esprimermi con le parole, ma ci proverò ricacciando indietro le lacrime e tenendomi ben stretta la penna.
Ricordo ancora quando i nostri sguardi si sono incrociati e dell'odio che provai nei vostri confronti. Così posato, così fine e così superficiale. Detestai mio padre che mi obbligava a sposare un uomo che non solo non amavo, ma oltretutto era anche uno di quelli con la puzza sotto il naso.

Ridacchiò a quel pensiero ricordando di quante volte aveva pregato suo padre cercando di distoglierlo da quella folle idea.

Ma a matrimonio già fatto ormai non potevo più ribellarmi, e dovevo accettare i vostri atteggiamenti discostanti e freddi nei miei confronti. Non mi desideravate per voi contavo meno di niente. Ero solo figlia di un nobile ormai però caduto in disgrazia e che aveva bisogno della famiglia H. per rimettersi in piedi.
Dall'altra parte io cercavo di adattarmi alla situazione e mi chiudevo nelle mie stanze.

A quel tempo preferiva rinchiudersi nella sua "tana" per leggere così da scacciare la mente dai brutti pensieri.

Però con il tempo le cose sono cambiate e io ho imparato seriamente ad amarvi. Oh tesoro mio adorato voglio risentire le vostre dita sui miei capelli, voglio ascoltare il suono della vostra voce che mi sussurra all'orecchio, voglio immergermi nei vostri occhi azzurri come il cielo che ci separa e che da me e tanto odiato.

Le lacrime che scorrevano veloci sul suo viso bagnarono il foglio di carta impregnandolo di piccole goccioline saltate.

Rimpiango di essere stata così codarda, e di non aver pronunciato ciò che  sentivo. L'unico mio vero e grande rimpianto è questo bambino che porto in grembo. Il mio bambino e il vostro. Nonostante mi senta schiacciata della situazione e dalle continue pressioni delle nostre famiglie non voglio abbandonarlo. Lui rimane l'unico ricordo che ho di voi. Il prossimo mese dovrò sposarmi per sistemare il grosso debito che ho nei confronti della vostra famiglia, che mi accusa di avervi ucciso. E forse le cose sono davvero andate in questo modo.
Non sono stata in grado di aiutarvi quando i sintomi della malattia hanno iniziato a manifestarsi, e non mi sono preoccupata quando continuavate a ripetere che ti sentirvi meglio e invece non era così. E io lo sapevo e rimpiango la mia ignoranza sulla materia.

Portò la punta della penna nell'inchiostro e ricominciò a riscrivere. Le lacrime con il tempo si erano placate, ma avvertiva ancora pesanti fitte nel petto.

Dopo la vostra morte ho iniziato ad appassionarmi alla medicina, e non me ne volte ho utilizzato la vostra biblioteca come mia fonte di sapere. George, adoro scrivere il vostro nome, e mi manca pronunciarlo. Chiamatemi Tuilelaith, mi piaceva il suono del mio nome sulle vostre labbra. Perché George? Perché mi avete lasciata da sola quando avevo più bisogno di te? Il bambino ha bisogno di un padre che lo ami e che lo aiuti a crescere. Ser Nicólas, l'uomo che dovrò sposare, non riuscirà mai ad amarlo. È molto più giovane e più superficiale. Conosco la sua fama e non è un uomo propriamente rispettabile, ma secondo mia madre riuscirò ad amarlo con il tempo. Vi ricordate? Mi disse la stessa cosa di voi.

Ridacchiò all'ultima frase mentre ricordava il volto sorridente e compiaciuto della madre. Questi era felice di non essersi sbagliata, George era l'uomo giusto per la sua bambina.

Non so se riuscirò mai ad apprezzarlo, ma non amerò nessun altro che non siate voi. Vi appartengo. Corpo e anima. Ma ho paura George. Paura che nessuno possa accettare questo bambino, e se il mio promesso non volesse riconoscerlo? Il mio piccolino vivrebbe senza un padre e con una madre che non riesce a fare altro che piangere. George ti prego vegliate su di lui, proteggetelo.

Smise di scrivere quanto sentì la porta aprirsi e la figura di Brigit entrò agitata nella stanza tenendosi stretta una lettera tra le mani.  Aveva i capelli biondi raccolto in una crocchia ben sistemata, e il vestito da cameriera le risaltava le forme. Tuilelaith prese la lettera tra le sue esile mani e ne divorò il contenuto con estrema velocità. Il suo viso cambiò espressione per tre volte: triste, spaventato, ansioso.

Era del duca Kavanagh il padre di Ser Nicólas Lúaràn Kavanagh che affermava che di lì a poco si sarebbero presentati nella sua dimora per una piacevole visita.

Irritata lanciò la lettera sul pavimento e ordinò a Brigit di prepararle un abito giusto per l'occasione.

Sbuffò non riuscendo a capire del perché le cose si stavano facendo fin troppo frettolose, non era ancora preparata psicologicamente.
Si soffermò a osservare la lettera a cui stava lavorando e iniziò a scrivere.

Mio amato George rimanere al mio fianco in questo incontro, non lasciatemi di nuovo da sola. Mi sento male e non c'è nessuno che riesce a capire il mio dolore. Sento il respiro spezzato e le mani e le gambe hanno iniziato a tremare. Voglio smettere di piangere, ma non riesco a darmi pace. Non doveva andare così!
Ti prego mio caro George vegliate su di me e sul nostro bambino. Io non vi dimenticherò mai e vi amerò come la prima volta che vi ho visto. Si, perché noi siamo stati destinati l'uno all'altra e staremo insieme finché morte non ci separi giusto? La morte però non vi ha separato da me perché vivete nel mio cuore e nella mia mente. Siete la mia speranza.

                            
Sempre vostra, Tuilelaith.



Quando scrisse le ultime parole sul foglio ricacciò indietro le lacrime e si asciugò il viso. Aveva meno di qualche minuto per prepararsi all'incontro e l'ansia era tornata a farsi sentire. Spesso quanto accadeva suo marito correva in suo soccorso donandole lievi carezza sulla testa e sussurrandole dolci parole all'orecchio.

Adesso era sola irrimediabile sola.

Improvvisamente sentì una mano toccarle delicatamente il capelli e qualcuno le sussurrò queste dolci parole: «Sarò sempre con voi amore mio.»

Si voltò ma non vide nessuno. Socchiuse gli occhi e sorrise. Suo marito era ancora vivo, viveva dentro di lei. Per sempre.

La vedova neraWhere stories live. Discover now