Porte chiuse

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"Dove sei? Dobbiamo parlare."

Claudio riesce ancora a cambiare il suo umore con con quattro semplici parole e Mario lo odia per questo. Odia essere plastilina nelle sue mani. Odia non riuscire a resistergli.

Mario non si capacita di come sia possibile che quell'uomo nonostante sia uscito dalla sua vita possa ancora influenzarlo, modificare i suoi comportamenti, modificare le sue giornate, segnarlo così profondamente.

Non può affrontarlo, non ancora, non può guardarlo negli occhi, affogare in quel mare azzurro, affogare tra quelle onde che ha tanto amato, ricadrebbe ancora una volta nella sua trappola, tra le sue braccia, tra quei tatuaggi che adesso sogna ogni notte.

Claudio potrebbe convincerlo che questo allontanamento è sbagliato, che loro sono fatti per stare insieme, perché non possono vivere l'uno senza l'altro, perché non possono respirare stando lontani, perché si amano.

Loro si amano.

Mario ha la consapevolezza di amare quell'uomo come non aveva mai fatto prima con nessun altro, lo ama da quando lo ha visto giocare con i suoi cuccioli, lo ama da quando lo ha visto ridere con sua madre, forse lo ama da quando, scendendo le scale di quel maledetto studio per la prima volta il 26 agosto, ha incrociato il suo sguardo.
Al solo pensiero di non rivederlo più gli manca il respiro, al solo pensiero di non sentire più il battito del suo cuore sotto il palmo delle sue mani inizia a tremare.

Una parte di lui non accetterà mai questa situazione, quella che è la dura e cruda realtà, una parte di lui rimarrà sempre tra le mani dell'uomo che ha amato e che forse non smetterà mai di amare perché, se è vero che il primo amore si ricorda per sempre, Claudio Sona rimarrà tra i suoi occhi e le sue mani ancora per molto tempo.

Mario determinato a non cedere, decide che reagire è l'unico modo per sopravvivere.

In un attimo infinito tentenna sull'icona che apre le impostazioni, in quel momento con un gesto può scegliere di eliminare ogni parola scrittagli dal suo fidanzato negli ultimi 3 mesi.

Il dito rimane così sospeso per un tempo che a Mario pare infinito sulla parola elimina.

La sua mente però lo interroga.

"Sei veramente pronto a cancellare 3 mesi in un attimo?"

"Vuoi eliminare ogni mi manchi?"

"Vuoi eliminare il suo ultimo ti amo?"

Mille domande ed il suo dito rimane sospeso ancora un secondo ma è troppo.
Affrontare tutto oggi è troppo per lui.

È troppo anche per un furioso Mario Serpa che oggi vorrebbe uccidere tutti.

Incurante di un ennesimo visualizzato senza risposta, Mario prende lo zaino appoggiato sul sedile del passeggero della sua piccola smart e dopo un ultimo affannoso respiro scende dalla macchina.

I passi che lo separano dal suo camerino sembrano infiniti, ogni passo è pesante, una coltellata che si pianta in pieno petto, con la testa china, finalmente raggiunge quei corridoi che conosce tanto bene e fotogrammi si sovrappongono, in una testa già persa in mille pensieri.

Ogni abbraccio avvenuto tra quelle pareti è stato per lungo tempo, la cosa più bella alla quale aggrapparsi mentre adesso, è solo l'ennesimo ricordo doloroso che si affaccia davanti ai suoi occhi in questi dieci lunghissimi giorni.

Forti risate provengono dal terrazzo infondo al corridoio ma fortunatamente il suo camerino dovrebbe essere qualche porta prima di arrivare in fondo a quel lunghissimo tunnel di ricordi.
Controlla ad uno ad uno i cognomi appesi sulle porte "Colombo", "Palmieri", "Marchese", la redazione ha scelto di mettere i cognomi del solo tronista per i camerini di coppia, giusto pensa Mario, non avrebbe avuto nessun senso, mettere il doppio cognome.

Mai e per sempre  // ClarioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora