19 - La nostra favola

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Capitolo 19
La nostra favola

18 novembre 2016


Sospiro nervosa, mentre osservo critica i mille vestiti sparpagliati sul mio letto.
Lancio uno sguardo rapido all'orologio.
Cazzo, tra poco Federico verrà a prendermi ed io sono ancora a zero.
Stasera c'è la cena con la società, di rito si dovrebbe fare in occasione delle vacanze natalizie ma poiché capita in concomitanza con l'anniversario dell'avvento dell'attuale dirigenza hanno deciso di anticiparla.
Quando Fede ha detto di volerci andare con me mi ha reso felicissima, è la prima uscita ufficiale sotto i riflettori come una vera coppia.
Queste tre settimane insieme sono state un vero sogno per me.
Ho scoperto così tante cose di Fede che mi hanno portato ad esserne innamorata ancora di più, iniziando dal suo essere premuroso e cauto in tutto ciò che fa.
Quando ha paura di farmi male mentre facciamo l'amore, quando mi abbraccia forte, quando mi bacia.
Ho scoperto che ama i film d'azione, la pasta al forno, ho imparato il significato dei suoi tatuaggi, so che il suo colore preferito è il blu notte e che adora sentire la musica rock e dance.
Insomma, quelle piccole perle di quotidianità che si svelano in una coppia quando ci si mette insieme.
Ed ogni piccola scoperta è stata importante per me.
Anche lui è attento ad ogni dettaglio, a qualsiasi informazione io gli dia per conoscermi meglio.
Ah, ho scoperto che Fede preferisce ascoltare piuttosto che parlare, è un tipo riflessivo.
Lui è uno che nota tutto.
Tra un corso all'università e l'altro sono riuscita ad andare a quasi tutte le partite giocate in casa e ho legato anche di più con Vanja, Francesca, Lorena e le altre compagne dei ragazzi.
Certo, non smetterò facilmente di farmi complessi di inferiorità su di loro, ma posso dire di star migliorando.
Con l'ultimo ritiro della nazionale poi ho conosciuto il famoso Danilo con la sua ragazza Elisa.
Non è difficile capire perché lui e Federico siano così legati, è veramente un ragazzo simpatico e pieno di vita ed anche io mi sono trovata subito bene con Elisa, ci stiamo sentendo spessissimo su Whatsapp.
Io e Fede ci stiamo facendo anche "vedere" sui social e ai paparazzi piace fotografarci in giro per Firenze, ma non mi dispiace, del resto Federico è comunque un famoso calciatore, diversamente non potevo aspettarmi.
Insomma, sta andando veramente tutto alla grande.
E' la nostra favola questa.

Un'altra breve occhiata all'orologio: si, devo proprio filare in bagno a vestirmi.
Infilo il vestito nero e blu che Vanja mi ha fatto comprare, davvero troppo elegante per i miei standard, però per l'occasione non potrebbe essere altrimenti.
Sento la porta d'ingresso aprirsi e chiudersi poco dopo.
"Giulia sono io!"
Sorrido, non è una novità che Fede entri senza preavviso in casa mia, ormai ha le chiavi anche lui.
"Fede sono in bagno, mi sto truccando!" gli urlo in risposta.
Lui arriva in poco tempo, lasciandomi un bacio a stampo appena varca la soglia del bagno.
Mi squadra da capo a piedi nel riflesso dello specchio di fronte a noi ed io sotto il suo sguardo arrossisco come la prima volta.
"Sei uno spettacolo, piccola" mormora, il solito sorriso sghembo sulle labbra.
Anche lui è bellissimo, elegante come poche altre volte.
Lui con le camicie sta benissimo ma è insolito vederlo anche con il pantalone del completo, giacca e...
"Fede ma la cravatta?"
Lui la estrae dalla tasca, guardandola annoiato.
"Ma si deve proprio?"
Scoppio a ridere.
Lui giustamente, da bravo ventiduenne, andrebbe volentieri in jeans e polo.
Sono pronta a scommettere che nemmeno sa annodarsela.
"Che poi manco so come si mette!"
Appunto.
Scoppio a ridere, pulendomi le mani dal trucco che ho appena finito di applicare e mi giro verso di lui, facendogli passare la cravatta intorno al collo.
"Cioè so farlo io che sono femmina e non tu?!" lo prendo in giro, mentre gliela annodo.
Avverto il suo respiro che mi solletica il volto, gli occhi puntati su di me.
Riesce a farmi sentire così amata...
"Mi piace il fatto che sia tu a mettermela" dice, alzandomi il mento con due dita.
Ricambio il sorriso ed unisco le nostre labbra in un vero bacio, circondandogli il collo con le braccia.
Nonostante i tacchi lui mi supera ancora di qualche centimetro e la cosa non mi dispiace.
"Pronta ad andare, signorina?"
"Certo" rispondo allegra, intrecciando le sue dita con le mie.
Ci dirigiamo in auto al Palazzo Magnali Feroni, poco lontano dal duomo, dove si svolgerà la cena tra giocatori, staff tecnico e vertici della dirigenza, rigorosamente sulla terrazza panoramica.
Penso sia l'evento più formale al quale abbia mai partecipato.
Quando parcheggiamo e vedo tutti i fotografi che ci sono spalanco la bocca.
"Pure il red carpet?! Ma sei serio?! No oddio ho troppa vergogna!" urlo a metà tra il panico e il divertimento, nascondendo il viso tra le mani.
Federico scoppia a ridere.
Facile per lui, a vederlo Federico sembra un ragazzo da copertina, qualunque fotografo vorrebbe dedicargli un intero servizio.
"Forza principessa, andiamo e facciamogli vedere quanto siamo belli" dice, prendendomi per mano.
Questo contatto mi infonde sicurezza ed è facile sorridere ai flash dei paparazzi mentre Fede mi cinge il fianco con un braccio.
Mi giro a guardarlo, regalandogli un sorriso che lui prontamente ricambia.
Anche in questo momento i fotografi scattano numerose foto.
Lo amo, se ne sono accorti pure loro.

Quando entriamo rimango a bocca aperta, quelli della Fiorentina le serate di gala le sanno organizzare bene; solo perché non sono piene di gente famosa come quelle di Juventus e Milan non sono di certo meno eleganti.
In una sala al piano terra viene servito il rinfresco e appena mettiamo piede dentro i ragazzi vengono a salutarci.
"Ecco la coppia dell'anno!" esclama Lorena, che sprizza felicità da tutti i pori.
Federico arrossisce e mi stringe di più a sé.
"Siete bellissimi, Giù" dice Rocio, la moglie di Borja.
"Grazie a tutti..." mormoro leggermente imbarazzata ma con il sorriso.
"Vieni, dobbiamo salutare i dirigenti" alle parole di Federico lo guardo stralunata.
"Che? Anche io?" lui annuisce.
Wow, ora si che sono veramente in imbarazzo.
Camminiamo lungo i bellissimi corridoi dell'albergo, tra i soprammobili antichi e i grandi specchi.
"Dai piccola, tra poco diventi giornalista ed intervisterai giocatori famosi, non puoi vergognarti di conoscere i dirigenti!" scherza lui, per farmi stare più tranquilla.
Si, col cavolo.
"Non parliamo dell'università che mi viene ansia!" ribatto, suscitando le risate di entrambi.
I dirigenti, insieme al mister Sousa, sono sistemati in una sala più piccola alla fine del primo piano; è proprio l'allenatore ad accoglierci con il sorriso.
"Federico, sempre in ritardo eh!"
"Mi scusi mister, problemi di cravatta" risponde Fede con un sorriso vago, ricambiando la stretta di mano.
"Lei è la famosa Giulia immagino" dice l'uomo, guardandomi.
Io annuisco, sorridendo lievemente imbarazzata.
Brutta cosa la timidezza.
"E' un piacere conoscerla, signor Sousa"
"Il piacere è tutto mio. Ero proprio curioso di conoscere la ragazza che ha fatto innamorare il mio miglior giocatore"
Chiacchiero un po' con il mister, che si rivela essere una persona molto cordiale e alla mano, mentre il presidente e i suoi collaboratori tengono impegnato Federico.
E' una delle punte di diamante della squadra e del futuro del calcio italiano, inoltre le voci di mercato sono asfissianti in questo periodo dunque è inevitabile che gli alti ranghi vogliano tenerselo stretto.
Dinamiche che, studiando cronaca sportiva, impari a conoscere molto presto.
La serata è piacevole, siamo al tavolo con Mauro, Cristian, Davide, Nikola e rispettive compagne e la cena è ottima oltre che divertente.
Arriva anche il momento di ballare ma, nonostante i tentativi delle ragazze, rimango comodamente seduta a tavola stretta tra le braccia di Fede.
"Dai perché non vai anche tu?" mi chiede lui, sistemandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
"Non so ballare e poi rischio di cadere con questi cosi" rispondo, alludendo ai tacchi che sono stata costretta ad indossare.
"Beh, allora ti faccio ballare io!" proprio in questo momento parte un ritmo più calmo, mentre le varie coppie occupano la pista per un lento.
Sgrano gli occhi, osservando Federico che mi porge la mano.
"Sai ballare?" gli chiedo, sorpresa.
"Non proprio... ma mi piace. Allora, me lo concedi questo ballo?"
Non potrei mai rifiutare e in un battito di ciglia mi ritrovo stretta al suo petto, muovendoci appena a tempo di musica al centro della sala insieme agli altri.
E' tutto perfetto così.

Philophobia | Federico BernardeschiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora