-CHAPTHER ONE-

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Hai un nuovo messaggio:

Da: Eli sciaquetta <3

Ti voglio bene, ricordalo.

Ecco, questo è stato il mio addio all'unica ragazza di cui mi importa qualcosa in questa città del cazzo. Questa città che mi ha stancato, mi ha distrutto dentro, che mi ha fatto desiderare ardentemente di staccare tutto. Ed è proprio questo che ho fatto, ho detto addio alla vecchia Como: città tanto ammirata da tutti, ho detto addio alla mia vita, ho detto addio a tutte le persone che ho conosciuto qui e sono andata per la mia strada. No. Niente suicidi o gesti eclatanti tranquilli.

Ho detto a tutti addio con un bel dito medio alzato e ho preso il primo aereo per Londra, la città dove puoi essere ciò che vuoi. Ovviamente non potevo dire addio alla mia migliore amica con un vaffanculo, l'unica che in 20 anni è sempre stata al mio fianco contro tutto e tutti. Le ho mandato solo quel messaggio, stronzo da parte mia, certamente, ma non potevo dirglielo di persona, non ho il coraggio di guadarla in quei suoi occhi grandi e dirle "me ne vado, addio. Non tornerò mai più qui" chi lo ha?
Anche se non è che ho preso e me ne sono andata di punto in bianco, da sola senza aiuto. Alex, uno di quei quattro amici che mi sono rimasti, neanche uno dei migliori, non abbiamo mai avuto tutta questa confidenza l'uno con l'altro, nonostante fosse il ragazzo di Asia, la mia migliore amica, da più di tre anni. Forse è stato proprio questo che mi ha portato a dargli retta, lo aveva capito, che io non stavo bene qui, mi aveva vista tutti i giorni per anni con gli occhi di un estraneo, con gli occhi obbiettivi e razionali che Asia sicuramente non aveva.

-Appena arrivi chiamami- mi disse con voce ferma guardandomi negl'occhi. Eccomi li sul punto di realizzare il passo più importante della mia vita, eccomi, li, ad alzare il medio a tutti. -va bene, grazie davvero Alex- gli dissi, dandogli il nostro primo abbraccio e data la situazione anche l'ultimo. -Fatti sentire, sul serio, e qualsiasi cosa non vada dimmelo che corro da te- molto premuroso da parte di un estraneo, o forse non lo era, ho sempre tenuto molto a lui, rendeva felice Asia e quindi anche me in parte. Anche lui teneva molto a me evidentemente -promettimelo- aggiunse con la sua voce seria e delicata allo stesso momento -Te lo prometto- anche se tenevo incrociate le dita, almeno nella mia testa, dovevo sparire per tutti. Gli rivolsi un piccolo sorriso prima di andare via. Via per sempre. Non stavo male, non mi sentivo quel peso al petto che assale tutti quando la vita cambia totalmente, anzi ero leggera, libera. Ero nel posto giusto. Non stavo andando via da casa, stavo andando a casa.

Quindi Eccomi. Londra, la città dove tutto può accadere. Mi piace Londra, Mi piace la sua confusione, la sua mancanza di collettività, la sua impazienza. E non mi dispiace nemmeno il suo clima. Ma più di tutto, mi attrae l'anonimato. Qui non importa come ti vesti, come ti trucchi, come ti comporti, le persone saranno sempre troppo prese dalla loro vita frenetica per darti retta. Puoi camminare per le strade con un grosso cappello da clown mentre vesti dolce e gabbana, e loro non ti guarderebbero comunque. Questo è il motivo per cui ho scelto lei per la mia fuga.

La mia scaletta era precisa, sapevo esattamente cosa dovevo fare sin dal momento in cui ho messo piede fuori dall'aereo.

1-Arriva all'ostello.

2-Lascia la valigia.

3-Esci.

4-Cerca un lavoro.

5-Cerca una casa.

6-Trasferisciti.

7-VIVI.

Pratica, veloce e semplice.

Atterrata a Heathrow l'arrivo in città sarebbe stato più semplice, una non troppo veloce corsa in metro ed ero nel cuore della città. Spaventata ed elettrizzata. Ma viva!

Vi risparmio tutta la lagna e la noia di me che giro senza speranza per la città...che onestamente, per chiunque ci sia stato, non capisci quanto sia grande fino a quando non sei costretta a girarla tutta, a piedi, negozio per negozio alla ricerca di un lavoro anche con una misera paga. Mi ringraziereste di cuore se solo sapeste come realmente è stato.

Dopo due settimane per la città, mentre entravo nell'ennesima "caffetteria", e lo metto tra parentesi perché solo noi italiani sappiamo davvero cos'è il caffè, e dopo che ignoravo forse il centesimo messaggio del povero Alex, notai la scritta, proprio accanto al bancone "cercasi Commessa" non era di certo il primo che trovavo in giro e non lo avrei ignorato solo per questo -Ciao, un americano e un espresso per favore- un Espresso per il vago sapore di caffè che aveva e un Americano per la dose di pura caffeina che mi serviva, mi rivolsi al cameriere con un leggero sorriso, lui annuì mentre scarabocchiava quelle scritte incomprensibili -cercate commesse?- chiesi, anche se la risposta la sapevo già, accennai infatti con la mano al cartello -Sei interessata?- rispose con una domanda alla mia domanda, non abbastanza gentile in effetto -certo!- non dissi comunque nulla meglio così in effetti -puoi lasciare a me un curriculum- prontamente lo estrassi dalla borsa consegnandolo al ragazzo, lui gli diede una rapida lettura -mh Italia!- disse, cercando di imitare un accento italiano, ma fallendo -ok EllElliza- scrisse ancora qualcosa sul bicchiere che passò al collega -sono 3 sterline e 40 grazie- gli porsi i soldi credendo che fosse stato solo un altro spreco di fotocopie.

La mattina dopo invece mi alzai con il telefono che squillava - pronto? -in una voce roca mentre ancora sbadigliando -Hei Ellizza? -riconobbi il proprietario del terribile storpiamento del mio nome - Sono Luke, della caffetteria a Knightsbridge - tossicchiai un attimo per togliermi la voce da transessuale che attanaglia tutti per ore del mattino - oh, certo ricordo- annuii come se lui potesse vedermi -Sei disposta a venire a fare una prova oggi?- ovviamente ero sorpresa -c.certo! Dimmi a che ora- lo sentì ridacchiare alla mia reazione forse esagerata -in quanto riesci ad arrivare qui?-

finalmente.

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AI GORLSS!

sono tornata dopo un'anno e passa di silenzio v.v

ma non me ne sono stata con le mani in mano, oltre al lavoro studio e mazzi vari ho scritto qualche cosuccia anche per voi.

enjoy <3

with love -Effy <3

ESCAPED. - H.S.Where stories live. Discover now