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. cris

Quei quindici giorni che mi seperavano da lui passarono in fretta; niente più, niente meno.
E dopo una fila estenuante di un giorno intero, fradicia, infreddolita e con le gambe che facevano male, corsi insieme alla mia migliore amica verso il palco. Per un attimo non sentii il dolore, ma solo il desiderio di vederlo. Di nuovo. Perché non era mai abbastanza.
Corsi talmente forte che quando sbattei contro la transenna mi fermai lì, immobile per un attimo, con le mani che la stringevano.
Gliel'avevo promesso, no?
E ora ero lì per lui.

Non mi ero staccata dalla transenna per un solo secondo.
Aspettavo solo le 20.05.
Ed è lì che le luci si spensero, ed io scoppiai a piangere, ancora prima che entrassero i miei due angeli.
Poi, l'accordo di una chitarra e potei mettermi ad urlare anch'io.
È questo il bello dei concerti. Che importa se piangi, urli, se soffri o stai bene, se stai zitto o impazzisci? Nel buio di uno stadio e con la musica che assorda, tutte le anime uguali si riconoscono e si prendono per mano. Ad un concerto non sarai mai solo. Ci sarà sempre qualcuno che piangerà, riderà e impazzirà con te. Anche se, nel mezzo delle luci stroboscopiche, tu non lo vedi.
Urlai Non è da te e la dedicai a Benjamin, anche se era solo una delle migliaia di dediche che gli furono rivolte, quella sera. Non pretendevo che mi vedesse: aveva fatto fin troppo per me, ma poi, quando incrociò il mio sguardo e, contemporaneamente alla fine della canzone, sorrise, scoppiai di nuovo a piangere. Come se, dopotutto, aspettassi quel momento da sempre.
E nonostante stessi piangendo come una pazza, i miei pezzi si riunirono un po' quando mi prese la mano e la strinse come se non avesse voluto lasciarmi andare.
E lo amai ancora un po'.
Ancora un po' di più quando guardava tutto ciò che lo circondava con un sorriso da bambino sulle labbra e si muoveva continuamente. Era iperattivo a causa della sua felicità.
Ancora un po' di più quando, prima di andarsene, spostò lo sguardo su di me e sorrise di nuovo.
Ancora un po' di più quando, per la terza volta, proprio quando pensavo di non avere più lacrime, crollai e piansi.
Ancora un po' di più quando mi accorsi che non l'avrei mai potuto dimenticare. Nemmeno volendo.

to: @benji_mascolo

Sarò felice di aver sempre e comunque scelto voi. Contro alle lacrime che ho versato per tutte le volte che non ho potuto esserci, c'è giusto il migliaio di sorrisi che mi avete provocato. E un sorriso che ti strappa alla tristezza, quello, non si dimentica.

facebook / benjamin mascoloWhere stories live. Discover now