Raccolta di storie

Il regalo più bello

Per la prima prova del concorso esistenza03, TheRealShimeon, agathabrioches e LadyADark (che non riesco a taggare) ho scelto la traccia numero 5, un uomo si confida con il suo animale dopo una decisione d'amore.

La one-shot è lunga 652 parole.

Non appena Giorgio fu entrato in casa, Dolly lo accolse saltandole sulle ginocchia.

"Ciao, bella," le disse. "Hai sentito l'odore della pappa, eh?"

Quando Giorgio tornava a casa con qualcosa di buono, Dolly gli faceva le feste con ancora più foga. Era una cagnolina intelligente, e in quel momento Giorgio aveva proprio bisogno di un po' di affetto.

Giorgio si passò una mano sul volto, nel vano tentativo di togliersi dalla faccia quella sensazione di pesantezza. Aveva pianto mentre tornava a casa.

Tirò fuori dalla borsa il sacchetto della macelleria e lo versò nella ciotola vuota di Dolly. Subito la cagnetta si avventò sul cibo, senza smettere di scodinzolare. Giorgio pensò che fosse fortunato ad avere Dolly nella propria vita.

"Basta, è finita," le disse. "Ci siamo lasciati."

Giorgio si sedette per terra, con la schiena appoggiata al muro, e iniziò a sbottonarsi il cappotto. Notò una macchia scura sulla manica e si ripromise di portarlo in lavanderia.

"Non riesco a credere che sia successo davvero, sai? Stavamo bene insieme." Fece spallucce. "Beh, forse stavo bene solo io, stando a quello che mi ha detto. Non riesco a crederci davvero, però." Giorgio sorrise guardando la meticcia di taglia piccola che mangiava di gusto. Anche lei era stata un regalo di Ada. Un giorno si era presentata alla sua porta con la cucciola tra le braccia e un sorriso sul volto, e gli aveva detto che un po' di compagnia gli avrebbe fatto bene, visto che era spesso solo.

Era stato il suo regalo più bello.

"Mi ha detto che ha un altro," confidò a Dolly, incapace di comprendere le sue parole ma in grado di sentire il suo dolore più di tanti esseri umani. "Un altro uomo, ti rendi conto? Credo che andasse avanti da mesi."

Nella sua testa continuavano a susseguirsi i momenti più belli trascorsi con Ada.

Il loro primo bacio.

La loro prima volta.

La vacanza a Parigi.

"Tutto finito," mormorò, ricominciando a piangere. "Come può pensare di vivere senza di me? Quando mi sono messo con lui non era in grado neppure di alzarsi dal letto senza farsi mille problemi. Era insicura. Ci ho provato io con lei, ovviamente, sai? Era anche più bruttina, gli ho insegnato come valorizzarsi." Fece una carezza sulla schiena di Dolly. "Non dovrebbe almeno essermi grata?"

Chissà chi era quell'altro. Di sicuro non sarebbe mai stata alla sua altezza. Giorgio era bello, aveva tanti amici, aveva sempre avuto successo nei suoi venticinque anni di vita. Era giovane e aveva già un'attività di successo tutta sua. Forse una macelleria non era il massimo, considerando che avrebbe voluto studiare biologia, ma era remunerativa. Di sicuro l'altro era brutto e sfigato. Come si poteva preferire qualcun altro a lui?

"Nell'ultimo periodo Ada era pure ingrassata. Dice che era per lo stress, ti ricordi, Dolly?" considerò con una smorfia.

Però, guardando le cose con onestà, non poteva negare di essere stato bene con lei. Si erano protetti a vicenda quando avevano bisogno l'uno dell'altra. Si erano amati.

Ada era una brava persona. Doveva essere sincero con se stesso, e smettere di denigrarla nel tentativo di sminuire ciò che aveva perso e rendere tutto più sopportabile.

La sua vita sarebbe stata più triste senza di lei.

Tuttavia, Giorgio era sicuro di aver fatto la cosa giusta. Dolly aveva svuotato la ciotola e ora la guardava con la lingua di fuori.

"Se non altro, avrai cibo buono per un bel po'," disse alla cagnetta accarezzandole la testa. "Non potevo lasciare che se ne andasse con un altro." Lo disse con serenità. Era una semplice constatazione. Lei era sua, se non voleva Giorgio non sarebbe andato con nessun altro. Era estremamente semplice. Gli altri non avrebbero capito, ma era giusto.

"Domani quando torno dal lavoro ti porto un po' di Ada. L'ho messa nella cella frigorifera dopo averla uccisa, si conserverà per un bel po'."