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Mi tiro su il cappuccio nero della felpa in modo da coprire in parte il viso, dirigendomi verso il St, Patrick Hospital, non perché me ne vergognassi, ma avrei sicuramente preferito che quello rimasse un momento riservato. Sono più o meno due anni che vado a fare visita ad Edward. Edward è stata la persona che mi è rimasta più vicina durante il mio alloggio al "famosissimo" centro psichiatrico, di cui per altro nessuno è a conoscenza;

E' stato qualche mese dopo la morte di Richard, avevo acquisito molte dipendenze, e quello era l'unico modo di liberarsene. Essendo ormai maggiorenne, mi sono potuta fare ricoverare senza avvertire né famigliari, né amici. Per tutti io ho passato un anno all'estero. E così dovranno continuare a pensare.

Edward ha un disturbo di schizofrenia, ero l'unica che riusciva ad avere una relazione con lui anche durante i suoi attacchi. Non sono mai riuscita a capire il perché. Non ho niente di speciale, e neanche allora avevo qualcosa che mi differenziasse dagli altri. Anzi ero messa davvero male. L'astinenza mi stava prosciugando, ormai ero diventata l'ombra di quella che ero una volta. Ero caduto in un buco nero, così profondo che se fossi stata lucida mi avrebbe spaventata.

Stavo sempre negli angoli delle stanze perché ero entrata in uno stato ansioso nel quale ero diventata davvero paranoica, e pensavo che se avessi avuto le spalle scoperte sarei potuta essere attaccata da chiunque.
A causa di ciò avevo iniziato a fissare tutti, avevo le mani che tremavano, una volta ho anche avuto un attacco epilettico. La notte non riuscivo a dormire, e la nausea aumentava ogni giorno di più. Alcuni giorni arrivavo persino a scorticarmi le unghie contro i muri della mia stanza, pur di andare da qualche spacciatore per una dose, anche una sola piccola e insignificante dose.

Il tutto era amplificato dalle allucinazioni, che non si limitavano a quelle visive ed uditive, avevo anche le allucinazioni tattili. Sono state la parte peggiore della mia disintossicazione, vedevo tutti i miei cari che morivano, o che mi pregavano di aiutarli, ed io ero completamente impotente, non potevo fare niente. Sentivo le loro urla strazianti di aiuto, anche se chiudevo gli occhi l'immagine si ripercuoteva in continuazione nella mia mente, riuscivo a sentire il sangue denso sotto le mani come se fosse stato vero, e in alcuni momenti potevo giurare di sentire anche il suo odore metallico. Non so con quale forza io non mi sia suicidata. La tentazione in alcuni giorni era così forte, da paralizzarmi.

All'inizio avevo pensato che quel mondo fosse un buon modo per dimenticare tutto. Perché io non mi sentivo meglio, io mi sentivo Dio. Era una realtà completamente diversa, era la mia realtà. E in quel mondo io ero dio, non importava niente se non quello che io volevo, e in quella realtà Richard non era morto, perché in quella realtà Richard non esisteva. Avevo finalmente il controllo di qualcosa, il controllo totale. Ho sempre ambito a quel tipo di controllo, e averlo finalmente, anche se in una realtà parallela, era... inebriante. Non trovo nessun aggettivo migliore.

Inebriante quanto l'andata di droga che invadeva il mio corpo come acqua in un deserto arido, dopo aver aspirato quelle maledette strisce bianche. Il bianco che avrebbe dovuto caratterizzare la genuinità, ma che invece nascondeva il male più puro. All'inizio prendevo precauzioni, non compravo mai la droga senza le pillole per l'astinenza nel caso di necessità, ma poi il sentirmi onnipotente nella realtà che il mio cervello creava mi aveva fatto pensare che avrei mantenuto il controllo, e non ne sarei diventata dipendente. Grosso, grossissimo errore. Perché la droga è come un filtro, si sovrappone alla realtà facendoti quello che tu desideri vedere. E nessuno è più pericoloso per te di te stesso.

Se avessi saputo quello che avrei dovuto passare per liberarmene probabilmente non ne avrei mai più voluto sentire parlare. O forse no, essere avvertiti è un conto, sentirlo sulla pelle è completamente diverso.

L'unico che riusciva a calmare le mie crisi di astinenza era Edward, ognuna delle sue personalità. Ci calmavamo a vicenda, nonostante allora non avessimo nessun legame sentimentale, o perlomeno non romantico. Poi col tempo ho perso la mia dipendenza per la droga e ho acquisito la dipendenza per Edward.

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⏰ Última actualización: Feb 11, 2017 ⏰

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