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Eileen si allontanò dal bancone, stringendo l'otre contenente il pregiato vino al petto e, una volta allontanatasi dalla vista dell'oste, versò direttamente la vivanda in due ampie coppe di rame, avendo cura di riempire fino all'orlo i calici; "Vengo pagata una miseria, che gli altri bevano alla mia salute!" Considerò con un labile sorriso. Il taverniere era troppo occupato a contare avidamente il denaro incassato per prestarle conto e, nessuno dei suoi familiari era presente. Nascose con delicatezza la ghirba, approfittando di una botola creata con lo scopo di conservare alcuni generi alimentari a lunga scadenza; poi, con passo, rapido si diresse verso gli amici, accostando saldamente i due contenitori al petto, evitando così che parte di quella pregevole mistura fosse versata in terra. 

La luce soffusa dell'osteria tradì persino la vista acuta della ragazza la quale non si accorse che i due compagni non erano più soli: altri due uomini si erano aggiunti alla loro mensa, discutendo con fervore di qualcosa. La ragazza notò che qualcuno aveva già provveduto a versare loro del vino e a fornire ai nuovi ospiti cibo caldo e pane fragrante; un pasto degno di un re per i canoni della locanda.

«Vi ho portato qualcosa di particolarmente gustoso», disse la fanciulla, interrompendo per un frangente i loro discorsi. «Assaggiate e ditemi cosa ne pensate», li sollecitò, rivolgendosi con braccia appoggiate sui fianchi ai due giovani. «Salve, Legath. Non mi aspettavo di trovarti qui; che ti è successo?», domandò con tono inquisitorio; poi, osservando il quarto uomo, aggiunse: «Piacere, io sono Eileen!».

«Il piacere è tutto mio, Eileen; io sono Striad», replicò lui, con un lieve sorriso.

«Striad è un mio vecchio amico, viene dall'isola di Tethra. Un uomo eccezionale!», esclamò Legath estasiato, dandogli dei colpetti sulle spalle. «Eileen, cara; ci lasci a bocca asciutta?», aggiunse, gesticolando con il capo in direzione della botte, «ho visto cosa hai nascosto, piccola furfante! Suvvia, prendine un po' anche a noi!».

«Non se prima non mi dici cosa ti è accaduto», obiettò la ragazza, stringendo le braccia sotto ai seni.

«Siedi qui con noi e ti racconterò tutto, promesso; ma prima... prima abbi l'accortezza di rifocillare due vecchi, logori e malconci viandanti assetati con quella prelibatezza di Maeve».

Eileen gli intimò di abbassare il tono di voce con un gesto della mano. «E va bene, vecchi, logori e malconci viandanti assetati dal palato troppo fine!», si arrese ridendo. «Quando torno voglio sapere tutto, sia chiaro», lo intimò con l'indice della mano, «e niente scuse», lo intimò, camminando all'indietro, l'indice ancora puntato in sua direzione ed un sorriso sereno impresso sul volto. Ci mancò poco che non inciampasse su di un uomo dormiente, gettato in terra da amici ancor più sbronzi di lui; lo stesso incontrato da Gareth appena giunto alla taverna. «Alzate quella povera creatura!», esclamò sconcertata e un coro di risate echeggiarono attorno alla sua figura.

«Mia diletta», esclamò uno, «quello scansafatiche è tutto tranne che una povera creatura!», e altre risa si levarono, ancora più alte delle precedenti.

Eileen incrociò le braccia ed iniziò a sbattere la punta del piede in terra: un chiaro segno di dissenso che venne immediatamente colto da un ragazzo seduto alla sua sinistra, il quale fornì il suo aiuto per spostare l'uomo; fu seguito da un altro giovane e, dopo alcuni tentativi falliti, finalmente i due riuscirono a sollevare l'uomo, adagiandolo infine in un angolo buio della stanza, per poi ritornare alle loro attività. La fanciulla assistette divertita alla scena, ringraziando con una dose rincarata di buon vino i due volontari.

Quando ritornò al tavolo degli amici, si accorse che vi era un quinto uomo; un Khonnak per l'esattezza. Lo salutò chiudendo dolcemente le palpebre e si affrettò a servire da bere ai convitati; benché si sforzasse di udire le loro parole, Eileen non comprese la conversazione dei suoi clienti. Tuttavia, impose a se stessa di tenere a freno la lingua e cercare di comprendere la natura del loro dibattito, senza intromettersi.

Phàsia - le Isole della Tempesta #VINCITORE WATTYS2016 [IN REVISIONE]Where stories live. Discover now