2

1.7K 231 394
                                    

Quanto a Gareth, si avviò alla locanda vicino casa, nei pressi di BorgoVecchio, la parte nord orientale della città. Edificata centinaia d'anni prima, ospitava un numero irrisorio di abitazioni, costruite interamente con legna e pietra; la maggior parte di esse era ormai fatiscente, soggiogata dal vento e dalle intemperie che ne avevano compromesso l'aspetto. Vi abitavano per lo più contadini, mugnai ed allevatori di bestiame; tuttavia, vi era anche una minoranza elfica che preferiva vivere in quei pressi data la vicinanza ai boschi.

Durante il tragitto, Gareth si soffermò più volte ad osservare il paesaggio circostante, immerso in reconditi pensieri; la strada diramava in maniera disomogenea per via del boschetto di Ohèner e il giovane si sorprese rendendosi conto di star vagheggiando nei suoi pressi, alla ricerca di pace e serenità. Si sedette per qualche momento su di una panca incassata su di una spessa roccia, acquietando alla meglio lo spirito. Prese a compiere ampi e regolari respiri, sperando di calmare la tensione accumulata: la storia del tradimento, l'incursione del Khonnak, le sue minacce e poi quell'esplicita allusione ad eventi passati... Qualcosa non tornava ed era deciso ad andare in fondo a quella storia. Avrebbe desiderato ritornare sui suoi passi, raggiungere Legath e chiedergli ulteriori spiegazioni. Considerò l'idea ma preferì evitare ulteriori dibattiti, con la speranza di veder presto l'uomo.

Giunto alla locanda del Cavaliere Errante, fu investito da odori e suoni che, per un attimo, lo distrassero dagli angusti pensieri; vide con la coda dell'occhio la sorella, Eileen, la quale stava asciugando svogliatamente alcuni piatti. Gareth sorrise pensando a quanto fosse bella e, in particolare, a quanto le ricordasse la madre. Si avvicinò al bancone in pietra per salutarla ed ordinare una fumante tazza a base di erbe aromatiche e patate dolci quando, la sua attenzione fu richiamata da qualcuno che, ad un angolo della piccola sala, lo chiamava a gran voce: «Gareth, amico, vieni qui!», a reclamare la sua presenza era Yvor, una delle poche persone su cui il giovane poteva contare; egli non spiccava di certo per arguzia e valore, tuttavia era un leale compagno.

«Yvor, ti raggiungo subito!», urlò di rimando, sorridendogli di cuore. Si voltò in direzione di Eileen, pronto a ordinare qualcosa con cui cibarsi, ma vide che la ragazza era stata chiamata a servire ai tavoli, dunque pensò bene di andarsi a sedere, aspettando che lei passasse vicino a lui. Fu costretto a superare diversi ostacoli prima di giungere finalmente nel tavolo di Yvor, tra cui oltrepassare un Rhud ubriaco e scansare una donna con un ampio e traballante vassoio in mano. «Piacere di rivederti!», esclamò semplicemente il giovane, rivolgendosi all'amico e allungando la mano in segno di saluto.

Yvor ricambiò la presa del compagno e serrò le dita sulle sue, ricambiando con fervore il sorriso. «Dove ti eri cacciato? Ho temuto seriamente per la tua incolumità», esordì il compagno, ridacchiando di gusto, dopo qualche attimo di silenzio. «Io ho preferito svignarmela da quel covo di serpi, saranno sopraggiunti altri Khonnak, non è vero?», domandò con curiosità.

Gareth schioccò la lingua in segno di negazione alzò il mento per rafforzare il suo diniego. «Non è venuto nessuno; sono rimasto con solo Legath e Athèas», replicò con voce piatta, quasi innaturale. Non aveva intenzione di condividere con altri l'accaduto; avrebbe tenuto per sé le rivelazioni del Khonnak. Inoltre, era venuto alla taverna per riposare la mente, far due chiacchere con gli amici e soprattutto mettere qualcosa di caldo nello stomaco.

«Strano; avrei giurato di aver visto un manipolo di quei soldati aggirarsi nei pressi della casa di Legath. Mi sarò sbagliato», ragionò a voce alta Yvor, storcendo le labbra in segno di dubbio.

«Sicuramente», dichiarò, «che cosa hai ordinato?», aggiunse, cambiando volutamente discorso.

«Non c'era molta scelta... Ho preso questa sorta di minestra giallastra che, ahimè, non ha per niente un bell'aspetto; per non parlare del sapore!», rispose il compagno, con una smorfia disgustata il volto. «Tua sorella non sa proprio cosa consigliare!».

Phàsia - le Isole della Tempesta #VINCITORE WATTYS2016 [IN REVISIONE]Where stories live. Discover now