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ore 5.30

dei passi si stanno avvicinando al divano della sala su cui mi ero addormentata, non so so chi possa essere, i miei sono andati a visitare la nostra nuova casa a new York, perciò per questa settimana starò da sola.

Il rumore non fa che farsi più intenso, non ho nemmeno il coraggio di aprire gli occhi, sono letteralmente immobilizzata, anzi, probabilmente sto tremando, ma in questo momento la mia mente sta solo pensando a cosa mi potrebbe capitare nei prossimi dieci minuti.

Tutto di un tratto la mia mente inizia a rielaborare e i pensieri si trasferiscono ad Arianna. Apro gli occhi, di scatto al ricordo della sera precedente.

Una ragazza mi stava fissando, Arianna era li, davanti a me, sobbalzo sotto il suo risolino, sembrava una manica o una malata mentale, i suoi occhi erano diversi e il suo sorriso non era lo stesso che mi rivolgeva ogni mattina per salutarmi.

Per un attimo presi quasi paura, Ari mi spaventava,non era da lei comportarsi cosi, scomparire e non dirmi nulla la sera prima e presentarsi a casa mia alle 5.30 del mattino.

Iniziai praticamente a gridarle contro, scaricando in qualche modo la rabbia e la preoccupazione che avevo provato nemmeno 4 ore prima.

Arianna mi guardava, era seria, ma non diceva nulla, forse per farmi capire che avevo ragione e che non c'erano scuse per giustificare ciò che aveva fatto. Sembrava quasi impaurita dalle mie grida, se ne stava a testa bassa, non mi guardava nemmeno in faccia e non per cattiveria ma ciò mi diede una certa soddisfazione, ovviamente nulla a che fare con il nervoso e la rabbia che stavo provando in quel momento.

Tutto quello che avevo appena pensato si cancellò quando lei scoppiò a ridere. Rendiamoci conto, io le ho detto che ho preso uno spavento terribile e lei cosa fa? Ride?

Sembrava letteralmente una presa in giro, le sue risa continue non fecero altro che aumentare la mia voglia di sbatterle la porta in faccia.

-basta!-  sono veramente al limite

-non puoi permetterti di venire qui dopo quello che è successo e pure metterti a ridere, non hai idea dell'ansia che avevo e quante domande mi sono fatta per darmi in una spiegazione del tuo comportamento!- dissi tutto d'un fiato, senza lasciarle un millesimo di secondo per rispondermi.

-non puoi giudicarmi-

detto questo la osservo, ma non fa nulla, non accade nulla, apre la porta e se ne va.

ARIANNA'S POV

I cinque minuti di lucidità mi fanno capire che no, questa proprio non ci voleva, non ora che sono le ultime giornate per Jamie qui, perché non prova semplicemente a capirmi? Se ieri sera non mi sono presentata avrò le mie motivazioni e lei non si è nemmeno preoccupata di chiedermi cosa avevo fatto e se stavo bene.

Ieri sera ho sbagliato, volevo solo tirarmi fuori da quel brutto vizio invece non ho fatto altro che mettermici dentro ancora di più.

Era successo tutto per disperazione, in una festa a casa di Lia (la nuova arrivata nella nostra classe),ero andata solo in bagno per fare pipì, ma si sono avvicinati dei ragazzi dicendomi di provare quella cavolo di pastiglia, cosi l'ho comprata e l'ho ingoiata. La parte migliore? Che è stata l'unica cosa in grado di farmi felice dopo la rottura con Carter.

Nei giorni seguenti ne ho prese altre, ma poi una sera ho deciso che avrei smesso definitivamente di prendere quella roba. Sono stata male, ma ho resistito.

ieri avevo deciso di andare da quei ragazzi e ridargli le pastiglie che mi erano rimaste,avevo chiuso, non volevo ridurmi cosi, non volevo cadere a quei livelli.

Volevo godermi quella serata con Jamie e ci tenevo tanto a passarla con lei, ma Carter, beh lui era li, sempre nella mia mente, il mio pensiero fisso, il suo tradimento non mi era ancora andato giù, sebbene fossero passati due mesi.

I ricordi iniziarono a farsi sempre più spazio nella mia mente e cosi pensai che la soluzione migliore fosse prendere per un'ultima volta quella pastiglia, volevo essere felice agli occhi di Jamie e non volevo essere un peso per lei, specialmente in questo periodo.

So bene quanto si preoccupi per me e se io gli avessi raccontato di come mi sentivo veramente lei non sarebbe riuscita a partire, non ce l' avrebbe fatta a lasciarmi qui da sola.

Quindi ora sono qui, seduta in una panchina nel parco dietro casa mia e non faccio altro che pensare a tutta questa situazione, vorrei tornare indietro nel tempo, vorrei poter cambiare tutto, invece resto qui, immobile.

T E M P E S T EWhere stories live. Discover now